martedì 26 Novembre 2024

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DI ROCCO SABATELLA

Neanche sul campo di Taranto il Potenza mette fine al tabù delle gare in trasferta. Arriva un’altra sconfitta che conferma una cosa che stiamo dicendo da tempo: ossia che non si può fare affidamento sulle possibilità di ottenere punti nelle gare esterne e che quindi la salvezza il Potenza dovrà guadagnarsela nelle due gare interne con Foggia sabato prossimo e nell’ultima giornata ospitando la Virtus Francavilla.

MARCHIONNI E STEFFE’ Il Potenza già incontra difficoltà enormi in trasferta per fare qualche punto, figuriamoci poi quando è in vena di impacchettare regali come quello confezionato da Marchionni al momento di decidere la formazione che avrebbe dovuto affrontare la squadra di Capuano. Il tecnico del Potenza ha sbagliato tutte le scelte iniziali nel decidere gli indici da mandare in campo. Il primo errore è stato quello di non confermare la stessa squadra che tanto bene si era comportata con il Crotone, escludendo Sbraga, Candellori e Hadziosmanovic relegati in panchina e rispolverando Maddaloni, Steffè e Schiattarella che, assente da un mese, non era ancora al meglio sotto l’aspetto fisico e non avrebbe potuto reggere una gara intera. Il secondo, ancora più grave e incomprensibile, è stato quello di schierare Steffe’, di ruolo centrocampista centrale, come esterno di destra. Al momento di leggere le formazioni abbiamo ipotizzato che, per sostituire Hadziosmanovic, Marchionni si affidasse a Volpe che quel ruolo lo aveva svolto con ottimo profitto la scorsa stagione con Raffaele e che quindi sapeva bene quali erano i compiti che avrebbe dovuto assolvere. Siamo trasecolati letteralmente quando abbiamo visto Steffe’ sulla fascia destra e Volpe attaccante, immaginando da subito i pericoli che il Potenza avrebbe corso sulla sua corsia di destra per la presenza di un giocatore alla stregua di un pesce fuor d’acqua. E i nostri timori si sono rivelati fondati perché il Taranto ha capito quale era il punto debole del Potenza e ha in pratica, fin dall’inizio, giocato e attaccato sulla sua corsia mancina dove Federico Valietti, da gennaio ad oggi solo apparizioni sporadiche in campo per un totale complessivo molto ridotto, è diventato protagonista assoluto con tante giocate pericolose fino a segnare il gol del vantaggio dei pugliesi che è diventato poi decisivo nel rendere facile la gestione della gara per gli uomini di Capuano. E tutto ciò’ perché’ Steffe’ non è mai riuscito a contrastare bene Valietti rendendo difficile la vita difficile pure ad Armini, ammonito dopo solo 5 minuti e a Hristov. A fine gara Marchionni ha dichiarato che non c’erano altre soluzioni per sostituire Hadziosmanovic non in grado di essere in campo perché non si era potuto allenare regolarmente causa febbre. Tesi, questa di Marchionni, facilmente smontabile e di fatto smontata quando in conferenza stampa gli abbiamo ricordato che le soluzioni per la fascia destra erano tante e sicuramente molto più adeguate rispetto alla scelta di Steffe’. Oltre alla soluzione Volpe, poteva utilizzare Spaltro che su quel lato gioca regolarmente e che anche se con un problema alla caviglia poteva andare in campo con una terapia medica, oppure spostare Burgio a destra e inserire Pace o in subordine Verrengia sull’altro lato oppure ancora utilizzare Armini come quinto e inserire alle sue spalle un altro difensore oppure mettere in campo il giovane Marchisano esterno di ruolo. Tutte soluzioni sicuramente più adeguate rispetto a quella adottata e molto più funzionali a non snaturare il 3-5-2.

ALTERNATIVE TATTICHE Ma volendo prendere per buone le convinzioni di Marchionni di non avere soluzioni per la fascia destra, si poteva cambiare modulo e iniziare la gara con il 4-2-3-1 come ha fatto ad inizio ripresa quando ha messo in campo Sbraga e Di Grazia. Sta di fatto che il Potenza ha sofferto le pene dell’inferno a destra come certifica la facilità con la quale il Taranto affondava su quel versante. E’ una sconfitta che brucia molto perché agevolata dalle scelte sbagliate di Marchionni che ha reso più facile il compito al Taranto che ha avuto la strada spianata dal gol di Valietti, senza il quale il prosieguo della gara avrebbe potuto assumere una fisionomia diversa. E quanto meno avrebbe messo il Taranto nella condizione di dover produrre uno sforzo maggiore nella ripresa per arrivare al successo. Siccome la salvezza deve essere ancora conquistata sorge spontanea una domanda: Marchionni è il tecnico giusto per condurre il Potenza ad ottenere i punti necessari per la permanenza nelle ultime tre gare? Visto che la squadra, come ha riferito il tecnico laziale, non attua in campo le istruzioni messe a punto negli allenamenti. Una domanda che anche la dirigenza si sarà posta o si dovrà porre a brevissimo.

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Neanche sul campo di Taranto il Potenza mette fine al tabù delle gare in trasferta. Arriva un’altra sconfitta che conferma una cosa che stiamo dicendo da tempo: ossia che non si può fare affidamento sulle possibilità di ottenere punti nelle gare esterne e che quindi la salvezza il Potenza dovrà guadagnarsela nelle due gare interne con Foggia sabato prossimo e nell’ultima giornata ospitando la Virtus Francavilla.

MARCHIONNI E STEFFE’ Il Potenza già incontra difficoltà enormi in trasferta per fare qualche punto, figuriamoci poi quando è in vena di impacchettare regali come quello confezionato da Marchionni al momento di decidere la formazione che avrebbe dovuto affrontare la squadra di Capuano. Il tecnico del Potenza ha sbagliato tutte le scelte iniziali nel decidere gli indici da mandare in campo. Il primo errore è stato quello di non confermare la stessa squadra che tanto bene si era comportata con il Crotone, escludendo Sbraga, Candellori e Hadziosmanovic relegati in panchina e rispolverando Maddaloni, Steffè e Schiattarella che, assente da un mese, non era ancora al meglio sotto l’aspetto fisico e non avrebbe potuto reggere una gara intera. Il secondo, ancora più grave e incomprensibile, è stato quello di schierare Steffe’, di ruolo centrocampista centrale, come esterno di destra. Al momento di leggere le formazioni abbiamo ipotizzato che, per sostituire Hadziosmanovic, Marchionni si affidasse a Volpe che quel ruolo lo aveva svolto con ottimo profitto la scorsa stagione con Raffaele e che quindi sapeva bene quali erano i compiti che avrebbe dovuto assolvere. Siamo trasecolati letteralmente quando abbiamo visto Steffe’ sulla fascia destra e Volpe attaccante, immaginando da subito i pericoli che il Potenza avrebbe corso sulla sua corsia di destra per la presenza di un giocatore alla stregua di un pesce fuor d’acqua. E i nostri timori si sono rivelati fondati perché il Taranto ha capito quale era il punto debole del Potenza e ha in pratica, fin dall’inizio, giocato e attaccato sulla sua corsia mancina dove Federico Valietti, da gennaio ad oggi solo apparizioni sporadiche in campo per un totale complessivo molto ridotto, è diventato protagonista assoluto con tante giocate pericolose fino a segnare il gol del vantaggio dei pugliesi che è diventato poi decisivo nel rendere facile la gestione della gara per gli uomini di Capuano. E tutto ciò’ perché’ Steffe’ non è mai riuscito a contrastare bene Valietti rendendo difficile la vita difficile pure ad Armini, ammonito dopo solo 5 minuti e a Hristov. A fine gara Marchionni ha dichiarato che non c’erano altre soluzioni per sostituire Hadziosmanovic non in grado di essere in campo perché non si era potuto allenare regolarmente causa febbre. Tesi, questa di Marchionni, facilmente smontabile e di fatto smontata quando in conferenza stampa gli abbiamo ricordato che le soluzioni per la fascia destra erano tante e sicuramente molto più adeguate rispetto alla scelta di Steffe’. Oltre alla soluzione Volpe, poteva utilizzare Spaltro che su quel lato gioca regolarmente e che anche se con un problema alla caviglia poteva andare in campo con una terapia medica, oppure spostare Burgio a destra e inserire Pace o in subordine Verrengia sull’altro lato oppure ancora utilizzare Armini come quinto e inserire alle sue spalle un altro difensore oppure mettere in campo il giovane Marchisano esterno di ruolo. Tutte soluzioni sicuramente più adeguate rispetto a quella adottata e molto più funzionali a non snaturare il 3-5-2.

ALTERNATIVE TATTICHE Ma volendo prendere per buone le convinzioni di Marchionni di non avere soluzioni per la fascia destra, si poteva cambiare modulo e iniziare la gara con il 4-2-3-1 come ha fatto ad inizio ripresa quando ha messo in campo Sbraga e Di Grazia. Sta di fatto che il Potenza ha sofferto le pene dell’inferno a destra come certifica la facilità con la quale il Taranto affondava su quel versante. E’ una sconfitta che brucia molto perché agevolata dalle scelte sbagliate di Marchionni che ha reso più facile il compito al Taranto che ha avuto la strada spianata dal gol di Valietti, senza il quale il prosieguo della gara avrebbe potuto assumere una fisionomia diversa. E quanto meno avrebbe messo il Taranto nella condizione di dover produrre uno sforzo maggiore nella ripresa per arrivare al successo. Siccome la salvezza deve essere ancora conquistata sorge spontanea una domanda: Marchionni è il tecnico giusto per condurre il Potenza ad ottenere i punti necessari per la permanenza nelle ultime tre gare? Visto che la squadra, come ha riferito il tecnico laziale, non attua in campo le istruzioni messe a punto negli allenamenti. Una domanda che anche la dirigenza si sarà posta o si dovrà porre a brevissimo.

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MARCHIONNI E STEFFE’ Il Potenza già incontra difficoltà enormi in trasferta per fare qualche punto, figuriamoci poi quando è in vena di impacchettare regali come quello confezionato da Marchionni al momento di decidere la formazione che avrebbe dovuto affrontare la squadra di Capuano. Il tecnico del Potenza ha sbagliato tutte le scelte iniziali nel decidere gli indici da mandare in campo. Il primo errore è stato quello di non confermare la stessa squadra che tanto bene si era comportata con il Crotone, escludendo Sbraga, Candellori e Hadziosmanovic relegati in panchina e rispolverando Maddaloni, Steffè e Schiattarella che, assente da un mese, non era ancora al meglio sotto l’aspetto fisico e non avrebbe potuto reggere una gara intera. Il secondo, ancora più grave e incomprensibile, è stato quello di schierare Steffe’, di ruolo centrocampista centrale, come esterno di destra. Al momento di leggere le formazioni abbiamo ipotizzato che, per sostituire Hadziosmanovic, Marchionni si affidasse a Volpe che quel ruolo lo aveva svolto con ottimo profitto la scorsa stagione con Raffaele e che quindi sapeva bene quali erano i compiti che avrebbe dovuto assolvere. Siamo trasecolati letteralmente quando abbiamo visto Steffe’ sulla fascia destra e Volpe attaccante, immaginando da subito i pericoli che il Potenza avrebbe corso sulla sua corsia di destra per la presenza di un giocatore alla stregua di un pesce fuor d’acqua. E i nostri timori si sono rivelati fondati perché il Taranto ha capito quale era il punto debole del Potenza e ha in pratica, fin dall’inizio, giocato e attaccato sulla sua corsia mancina dove Federico Valietti, da gennaio ad oggi solo apparizioni sporadiche in campo per un totale complessivo molto ridotto, è diventato protagonista assoluto con tante giocate pericolose fino a segnare il gol del vantaggio dei pugliesi che è diventato poi decisivo nel rendere facile la gestione della gara per gli uomini di Capuano. E tutto ciò’ perché’ Steffe’ non è mai riuscito a contrastare bene Valietti rendendo difficile la vita difficile pure ad Armini, ammonito dopo solo 5 minuti e a Hristov. A fine gara Marchionni ha dichiarato che non c’erano altre soluzioni per sostituire Hadziosmanovic non in grado di essere in campo perché non si era potuto allenare regolarmente causa febbre. Tesi, questa di Marchionni, facilmente smontabile e di fatto smontata quando in conferenza stampa gli abbiamo ricordato che le soluzioni per la fascia destra erano tante e sicuramente molto più adeguate rispetto alla scelta di Steffe’. Oltre alla soluzione Volpe, poteva utilizzare Spaltro che su quel lato gioca regolarmente e che anche se con un problema alla caviglia poteva andare in campo con una terapia medica, oppure spostare Burgio a destra e inserire Pace o in subordine Verrengia sull’altro lato oppure ancora utilizzare Armini come quinto e inserire alle sue spalle un altro difensore oppure mettere in campo il giovane Marchisano esterno di ruolo. Tutte soluzioni sicuramente più adeguate rispetto a quella adottata e molto più funzionali a non snaturare il 3-5-2.

ALTERNATIVE TATTICHE Ma volendo prendere per buone le convinzioni di Marchionni di non avere soluzioni per la fascia destra, si poteva cambiare modulo e iniziare la gara con il 4-2-3-1 come ha fatto ad inizio ripresa quando ha messo in campo Sbraga e Di Grazia. Sta di fatto che il Potenza ha sofferto le pene dell’inferno a destra come certifica la facilità con la quale il Taranto affondava su quel versante. E’ una sconfitta che brucia molto perché agevolata dalle scelte sbagliate di Marchionni che ha reso più facile il compito al Taranto che ha avuto la strada spianata dal gol di Valietti, senza il quale il prosieguo della gara avrebbe potuto assumere una fisionomia diversa. E quanto meno avrebbe messo il Taranto nella condizione di dover produrre uno sforzo maggiore nella ripresa per arrivare al successo. Siccome la salvezza deve essere ancora conquistata sorge spontanea una domanda: Marchionni è il tecnico giusto per condurre il Potenza ad ottenere i punti necessari per la permanenza nelle ultime tre gare? Visto che la squadra, come ha riferito il tecnico laziale, non attua in campo le istruzioni messe a punto negli allenamenti. Una domanda che anche la dirigenza si sarà posta o si dovrà porre a brevissimo.

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