venerdì 29 Novembre 2024

Potenza, la missione era non perdere
P

FOGGIA-POTENZA 0-0

FOGGIA (3-4-3): Nobile 7; Salines 6 Di Noia 6 Rizzo 6; Garattoni 6 Martini 5,5 (33’st Odjer 6) Frigerio 6,5 Vezzoni 5,5 (39’st Schenetti sv); Tonin 6,5 Tounkara 5 Peralta 5. A dip. Cucchietti, De Simone, Castaldi, Vacca, Marino, Pazienza, Agnelli, Fiorini, Papazov, Rossi, Idrissou. All. Cudini 6

POTENZA (3-5-2): Alastra 8; Armini 5 Sbraga 7,5 Maddaloni 6,5 (43’st Hristov sv); Hadziosmanovic 5,5 (7’st Gyamfi 5,5) Saporiti 5,5 (1’ Steffè 6) Schiattarella 6 Candellori 6,5 Volpe 6,5; Rossetti 5,5 (19’st Gagliano 6) Di Grazia 6 (19’st Asencio 5,5). A disp. Gasparini, Iacovino, Monaco, Prezioso, Pace, Pisapia, Laaribi, Verrengia. All. De Giorgio 6

ARBITRO: Mirabella di Napoli 6

Guardalinee: Ranieri-De Luca

Quarto uomo: Coppola

AMMONITI: Martini (F), Armini (P), Di Grazia (P), Garattoni (F)

NOTE: al 35’pt Alastra para un calcio di rigore a Peralta (F).

gara a porte chiuse. Ang. 10-3. Rec. 1’pt, 4’st

di Alfonso Pecoraro

La missione era non perdere e il Potenza Calcio Official non ha perso, per di più in trasferta e dopo una prestazione di grande sostanza. Un Potenza che per forza del gruppo ha convinto, per individualità non in tutti i suoi esponenti. A tal proposito Alastra è spiderman, Sbraga il suo muro, ma molto bene anche Maddaloni, Candellori, Volpe, Schiattarella a tratti. Finisce 0-0 perchè il portiere palermitano (cena pagata da Armini, che combina un mezzo macello, perdendo la palla e atterrando Tonin) si ricorda di come Peralta batteva i rigori quando erano compagni di squadra, proprio a Foggia, e compie un miracolo in basso a sinistra. Proprio nel momento in cui, fosse finita la tresistenza del Potenza, sarebbe stato tutto in salita. Ed invece chiudere i primi 45′ senza subire reti, con una difesa compatta e mai in apprensione (se non per qualche tiro da lontano e per un diagonale di Di Noia fuori di poco), ha fornito quella dose di coraggio in più per affrontare i secondi 45′ con altro piglio. Prima un tiro di Rossetti (per un tempo assolutamente impalpabile, ma sappiamo tutti che non è Caturano), poi la girata aerea di Candellori (bravissimo due volte Nobile) – inframmezzate dalla parata di Alastra su Tonin, che aveva uccellato uno spaesato Gyamfi – hanno fatto sì che il livello del Potenza della ripresa fosse più alto di quello del primo tempo, complice anche un Foggia che con il passare dei minuti è uscito di scena. Solo sul finale qualche brivido, sempre con un Volpe instancabile: il napoletano sbaglia l’ultimo passaggio verso Steffè a campo aperto, poi tocco lievemente il braccio di Schenetti a un metro da Alastra. Ma l’arbitro sorvola, per fortuna. Sarebbe stato beffardo per un Potenza che ha reagito a una settimana intensa, co spirito di gruppo. Sarà pure un brodino il punto, ma sarebbe stato molto peggio tornare con l’ennesima sconfitta e con una prestazione sconsolante. Invece no. E dopo tutto serve pure una buona dose di ottimismo, sennò diventerà durissima.

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FOGGIA (3-4-3): Nobile 7; Salines 6 Di Noia 6 Rizzo 6; Garattoni 6 Martini 5,5 (33’st Odjer 6) Frigerio 6,5 Vezzoni 5,5 (39’st Schenetti sv); Tonin 6,5 Tounkara 5 Peralta 5. A dip. Cucchietti, De Simone, Castaldi, Vacca, Marino, Pazienza, Agnelli, Fiorini, Papazov, Rossi, Idrissou. All. Cudini 6

POTENZA (3-5-2): Alastra 8; Armini 5 Sbraga 7,5 Maddaloni 6,5 (43’st Hristov sv); Hadziosmanovic 5,5 (7’st Gyamfi 5,5) Saporiti 5,5 (1’ Steffè 6) Schiattarella 6 Candellori 6,5 Volpe 6,5; Rossetti 5,5 (19’st Gagliano 6) Di Grazia 6 (19’st Asencio 5,5). A disp. Gasparini, Iacovino, Monaco, Prezioso, Pace, Pisapia, Laaribi, Verrengia. All. De Giorgio 6

ARBITRO: Mirabella di Napoli 6

Guardalinee: Ranieri-De Luca

Quarto uomo: Coppola

AMMONITI: Martini (F), Armini (P), Di Grazia (P), Garattoni (F)

NOTE: al 35’pt Alastra para un calcio di rigore a Peralta (F).

gara a porte chiuse. Ang. 10-3. Rec. 1’pt, 4’st

di Alfonso Pecoraro

La missione era non perdere e il Potenza Calcio Official non ha perso, per di più in trasferta e dopo una prestazione di grande sostanza. Un Potenza che per forza del gruppo ha convinto, per individualità non in tutti i suoi esponenti. A tal proposito Alastra è spiderman, Sbraga il suo muro, ma molto bene anche Maddaloni, Candellori, Volpe, Schiattarella a tratti. Finisce 0-0 perchè il portiere palermitano (cena pagata da Armini, che combina un mezzo macello, perdendo la palla e atterrando Tonin) si ricorda di come Peralta batteva i rigori quando erano compagni di squadra, proprio a Foggia, e compie un miracolo in basso a sinistra. Proprio nel momento in cui, fosse finita la tresistenza del Potenza, sarebbe stato tutto in salita. Ed invece chiudere i primi 45′ senza subire reti, con una difesa compatta e mai in apprensione (se non per qualche tiro da lontano e per un diagonale di Di Noia fuori di poco), ha fornito quella dose di coraggio in più per affrontare i secondi 45′ con altro piglio. Prima un tiro di Rossetti (per un tempo assolutamente impalpabile, ma sappiamo tutti che non è Caturano), poi la girata aerea di Candellori (bravissimo due volte Nobile) – inframmezzate dalla parata di Alastra su Tonin, che aveva uccellato uno spaesato Gyamfi – hanno fatto sì che il livello del Potenza della ripresa fosse più alto di quello del primo tempo, complice anche un Foggia che con il passare dei minuti è uscito di scena. Solo sul finale qualche brivido, sempre con un Volpe instancabile: il napoletano sbaglia l’ultimo passaggio verso Steffè a campo aperto, poi tocco lievemente il braccio di Schenetti a un metro da Alastra. Ma l’arbitro sorvola, per fortuna. Sarebbe stato beffardo per un Potenza che ha reagito a una settimana intensa, co spirito di gruppo. Sarà pure un brodino il punto, ma sarebbe stato molto peggio tornare con l’ennesima sconfitta e con una prestazione sconsolante. Invece no. E dopo tutto serve pure una buona dose di ottimismo, sennò diventerà durissima.

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POTENZA (3-5-2): Alastra 8; Armini 5 Sbraga 7,5 Maddaloni 6,5 (43’st Hristov sv); Hadziosmanovic 5,5 (7’st Gyamfi 5,5) Saporiti 5,5 (1’ Steffè 6) Schiattarella 6 Candellori 6,5 Volpe 6,5; Rossetti 5,5 (19’st Gagliano 6) Di Grazia 6 (19’st Asencio 5,5). A disp. Gasparini, Iacovino, Monaco, Prezioso, Pace, Pisapia, Laaribi, Verrengia. All. De Giorgio 6

ARBITRO: Mirabella di Napoli 6

Guardalinee: Ranieri-De Luca

Quarto uomo: Coppola

AMMONITI: Martini (F), Armini (P), Di Grazia (P), Garattoni (F)

NOTE: al 35’pt Alastra para un calcio di rigore a Peralta (F).

gara a porte chiuse. Ang. 10-3. Rec. 1’pt, 4’st

di Alfonso Pecoraro

La missione era non perdere e il Potenza Calcio Official non ha perso, per di più in trasferta e dopo una prestazione di grande sostanza. Un Potenza che per forza del gruppo ha convinto, per individualità non in tutti i suoi esponenti. A tal proposito Alastra è spiderman, Sbraga il suo muro, ma molto bene anche Maddaloni, Candellori, Volpe, Schiattarella a tratti. Finisce 0-0 perchè il portiere palermitano (cena pagata da Armini, che combina un mezzo macello, perdendo la palla e atterrando Tonin) si ricorda di come Peralta batteva i rigori quando erano compagni di squadra, proprio a Foggia, e compie un miracolo in basso a sinistra. Proprio nel momento in cui, fosse finita la tresistenza del Potenza, sarebbe stato tutto in salita. Ed invece chiudere i primi 45′ senza subire reti, con una difesa compatta e mai in apprensione (se non per qualche tiro da lontano e per un diagonale di Di Noia fuori di poco), ha fornito quella dose di coraggio in più per affrontare i secondi 45′ con altro piglio. Prima un tiro di Rossetti (per un tempo assolutamente impalpabile, ma sappiamo tutti che non è Caturano), poi la girata aerea di Candellori (bravissimo due volte Nobile) – inframmezzate dalla parata di Alastra su Tonin, che aveva uccellato uno spaesato Gyamfi – hanno fatto sì che il livello del Potenza della ripresa fosse più alto di quello del primo tempo, complice anche un Foggia che con il passare dei minuti è uscito di scena. Solo sul finale qualche brivido, sempre con un Volpe instancabile: il napoletano sbaglia l’ultimo passaggio verso Steffè a campo aperto, poi tocco lievemente il braccio di Schenetti a un metro da Alastra. Ma l’arbitro sorvola, per fortuna. Sarebbe stato beffardo per un Potenza che ha reagito a una settimana intensa, co spirito di gruppo. Sarà pure un brodino il punto, ma sarebbe stato molto peggio tornare con l’ennesima sconfitta e con una prestazione sconsolante. Invece no. E dopo tutto serve pure una buona dose di ottimismo, sennò diventerà durissima.

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