sabato 23 Novembre 2024

“La Pillola” post Potenza 🆚 Monterosi

Di Alfonso Pecoraro

L’abbiamo detto e scritto in altre circostanze: in questa fase del campionato prima il risultato e poi tutto il resto. E anche contro il Monterosi è stato così. Il Potenza Calcio Official doveva vincere – per evitare venti di crisi – e ha vinto, per convincere serve altro. E’ chiaro che qualche cosa il cambio del modulo l’ha lasciata in eredità. Non può essere un caso che, con la difesa a quattro, per la prima volta non si sono subiti gol. Non può essere un caso che con Monaco – centimetri esperienza e cazzimma – soffriamo di meno. Quello che ha lasciato un po’ perplessi è la disposizione (o la scelta degli uomini?) dal centrocampo in su. Proprio la linea mediana ha iniziato a fare meglio quando sono stati sostituiti calciatori che erano esausti e sfiniti, nelle idee e nel fiato. In attacco quando si è stati meno “lineari” e più imprevedibili e dinamici (con Volpe) si è creato qualcosa di pericoloso. E gli stessi meccanismi e movimenti con e senza palla hanno iniziato a funzionare. Almeno fino al punto di trovare il guizzo decisivo. E tanto deve bastare e avanzare per trascorrere una settimana più tranquilla con una vittoria in più.

Però mi sia consentito di scrivere anche che il Potenza non mi è piaciuto: troppo compassato, troppo prudente, un po’ imbrigliato, quasi spaventato. Una squadra che deve ancora dimostrare la sua vera identità e che al momento vince partite (che l’anno scorso avrebbe perso) perché resta una squadra forte. Perché ha le soluzioni dal numero 12 al numero 20.

Resto in paziente (perché 10 punti in 6 gare sono 10 punti in sei gare, c’è chi non ce l’ha, in un campionato molto equilibrato) attesa che si dimostri forte anche dall’1 all’11. Con una sua identità, un suo gioco, un atteggiamento sempre propositivo: in pratica con tutto quello che è fondamentale per le prestazioni, che poi portano ai risultati.

E mi aspetto di evitare di “ridursi” sempre in questa situazione: ossia sperare che dalla panchina giungano le soluzioni adeguate per raddrizzare situazioni in bilico. Perché poi finisce che non sempre si arriva alla meta. E credo che questo Potenza abbia forza e capacità per essere dominante fin da subito.

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Di Alfonso Pecoraro

L’abbiamo detto e scritto in altre circostanze: in questa fase del campionato prima il risultato e poi tutto il resto. E anche contro il Monterosi è stato così. Il Potenza Calcio Official doveva vincere – per evitare venti di crisi – e ha vinto, per convincere serve altro. E’ chiaro che qualche cosa il cambio del modulo l’ha lasciata in eredità. Non può essere un caso che, con la difesa a quattro, per la prima volta non si sono subiti gol. Non può essere un caso che con Monaco – centimetri esperienza e cazzimma – soffriamo di meno. Quello che ha lasciato un po’ perplessi è la disposizione (o la scelta degli uomini?) dal centrocampo in su. Proprio la linea mediana ha iniziato a fare meglio quando sono stati sostituiti calciatori che erano esausti e sfiniti, nelle idee e nel fiato. In attacco quando si è stati meno “lineari” e più imprevedibili e dinamici (con Volpe) si è creato qualcosa di pericoloso. E gli stessi meccanismi e movimenti con e senza palla hanno iniziato a funzionare. Almeno fino al punto di trovare il guizzo decisivo. E tanto deve bastare e avanzare per trascorrere una settimana più tranquilla con una vittoria in più.

Però mi sia consentito di scrivere anche che il Potenza non mi è piaciuto: troppo compassato, troppo prudente, un po’ imbrigliato, quasi spaventato. Una squadra che deve ancora dimostrare la sua vera identità e che al momento vince partite (che l’anno scorso avrebbe perso) perché resta una squadra forte. Perché ha le soluzioni dal numero 12 al numero 20.

Resto in paziente (perché 10 punti in 6 gare sono 10 punti in sei gare, c’è chi non ce l’ha, in un campionato molto equilibrato) attesa che si dimostri forte anche dall’1 all’11. Con una sua identità, un suo gioco, un atteggiamento sempre propositivo: in pratica con tutto quello che è fondamentale per le prestazioni, che poi portano ai risultati.

E mi aspetto di evitare di “ridursi” sempre in questa situazione: ossia sperare che dalla panchina giungano le soluzioni adeguate per raddrizzare situazioni in bilico. Perché poi finisce che non sempre si arriva alla meta. E credo che questo Potenza abbia forza e capacità per essere dominante fin da subito.

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Però mi sia consentito di scrivere anche che il Potenza non mi è piaciuto: troppo compassato, troppo prudente, un po’ imbrigliato, quasi spaventato. Una squadra che deve ancora dimostrare la sua vera identità e che al momento vince partite (che l’anno scorso avrebbe perso) perché resta una squadra forte. Perché ha le soluzioni dal numero 12 al numero 20.

Resto in paziente (perché 10 punti in 6 gare sono 10 punti in sei gare, c’è chi non ce l’ha, in un campionato molto equilibrato) attesa che si dimostri forte anche dall’1 all’11. Con una sua identità, un suo gioco, un atteggiamento sempre propositivo: in pratica con tutto quello che è fondamentale per le prestazioni, che poi portano ai risultati.

E mi aspetto di evitare di “ridursi” sempre in questa situazione: ossia sperare che dalla panchina giungano le soluzioni adeguate per raddrizzare situazioni in bilico. Perché poi finisce che non sempre si arriva alla meta. E credo che questo Potenza abbia forza e capacità per essere dominante fin da subito.

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