DI ALFONSO PECORARO
Senza troppi giri di parole, anche per chi è ancora scettico, ma quando il Potenza Calcio Official vince la settimana inizia meglio. Perché in definitiva, nonostante siano in tanti a dire “angor appress au Putenz?” (mai fu più azzeccato il nome dato a quel gruppo di tifosi-amici), non ce n’è uno che non chieda “che ha fatt u Putenz?”. Ieri ha vinto. Certamente quando non ce lo aspettavamo più, o pure in maniera fortunata, o anche penalizzando oltremodo un’avversaria che avrebbe meritato qualcosina in più. Ma ha vinto, ed è l’unica cosa che conta. Avete visto che è successo alle grandi favorite di questo campionato? Allora partiamo da questo approccio: tre punti pesantissimi che aiuteranno molto nella preparazione della prima trasferta dell’anno a Latina. Aiuteranno il gruppo a crescere e la gente rossoblù ad attaccarsi ancora di più di quanto non sia stato ieri. A proposito, la spinta si sentiva fortissima. E’ sempre vero – come si dice – che in campo non vanno i tifosi, ma chi va in campo lo fa con una forza in più e questo non lo può negare nessuno.
Sulla prestazione dico che si può fare meglio, certo, ma anche che è inevitabile in avvio qualche difficoltà per chiunque. Metto in rilievo la prestazione di Gyamfi. A tratti è stato un po’ approssimativo, ma ne ho apprezzato il senso della posizione in un ruolo che deve riscoprire, l’attenzione costante durante tutto il match e un paio di salvataggi di testa a sbrogliare matasse intricate davanti a Gasparini. Poi se ripenso a ciò che (non) è stato l’anno scorso, allora posso dire che è quello che mi ha convinto a dargli 7 in pagella e a eleggerlo il migliore dei nove della vecchia squadra (su undici titolari) che mister Colombo ha schierato.
Il mister, appunto. Sul mister dico due cose: la prima è che sabato ha fornito a tutti noi la concretezza di cosa vuole dire una conferenza stampa prepartita. Impeccabile, sereno, sempre preciso nel rispondere alle domande, senza tergiversare. La seconda ieri nel post gara: spiegazione lucida del match, analisi dettagliata su cosa migliorare e un interesse principale sulla squadra, alla quale non fornire nessun alibi (ivi compresi quelli arbitrali). Un episodio chiarisce il concetto: minuto 10’ della ripresa pronti tre cambi, minuto 11’ il vantaggio, minuto 12’ le sostituzioni compreso quella di Volpe che aveva appena fatto gol. Chi lo avrebbe fatto? Forse in pochi, proprio come quando ha fornito a Caturano una ventina di minuti per rifarsi dell’errore dal dischetto. Poi stop: entra Gagliano e segna Gagliano. Il giusto premio anche per lui. Il Potenza ha alzato l’asticella anche con la scelta di questo allenatore.
PS- Quanto tempo fa ho eletto a mio personale beniamino di questa stagione, come feci per Laaribi l’anno scorso, Saporiti? Giuro solennemente di essere quanto più imparziale possibile nelle mie valutazioni d’ora in poi, ma questo ragazzo è proprio molto forte.