mercoledì 30 Ottobre 2024

Reggina e Lecco per il momento escluse dalla Serie B
R

Fonte: Giornale Di Brescia
La Reggina esclusa al momento dalla serie B, il Lecco anche. Che significa strada spianata per il ritorno nel campionato cadetto del Brescia. Questo quanto emerso dalle decisioni della Covisoc. Le due società, tramite Pec inviate dalla Commissione vigilanza e da quella infrastrutture, hanno ricevuto quelli che tecnicamente si chiamano rilievi rispetto all’iscrizione alla prossima serie B. E ora hanno tempo per presentare ricorso fino al 5 luglio.

Cosa che la Reggina, con un comunicato in tarda serata, ha annunciato di voler fare: «Riceviamo la comunicazione della Covisoc in merito al respingimento dell’iscrizione della Reggina al campionato di serie B e la riteniamo non coerente con quanto è stato chiaramente disposto dal tribunale di Reggio Calabria. Presenteremo il nostro ricorso nelle opportune sedi certi che, anche questa volta, potremo dimostrare la correttezza del nostro operato».

Giudizio che come detto può essere appellabile dal punto di vista sportivo fino al 5 luglio, perché il giorno successivo un’apposita commissione valuterà il tutto prima del consiglio federale del 7, che stabilità quali squadre potranno prendere parte alla serie B. A quel punto poi ci saranno poi altri ricorsi, ma alla giustizia ordinaria fino ad arrivare al Consiglio di Stato paradossalmente a fine agosto, quindi a campionato di B iniziato (data prevista 18/19 agosto).
Decisione attesissima
Il parere della Covisoc era particolarmente atteso però perché traccia la strada, o forse qualcosa di più: e se la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche stabilisce che una società non possiede i requisiti per partecipare al campionato, è altamente improbabile che ciò venga smentito successivamente. Ecco perché l’esclusione della Reggina e del Lecco siginifica di fatto per il Brescia buttarsi alle spalle, giusto un mese dopo, la retrocessione in serie C e mettere nel mirino, nuovamente, la serie B.

Tra l’altro pare che le inadempienze del club di Reggio Calabria andrebbero oltre i più volte citati 760mila euro di tasse per lo stralcio del debito nei confronti dello Stato, che non sarebbero stati versati. Mancherebbero (giusto usare il condizionale) infatti altri pagamenti e documenti, ritenuti indispensabili dalla Covisoc all’atto dell’iscrizione alla serie B. Ciò tra l’altro renderebbe ancora più ardua la strada del ricorso, sia in ambito sportivo sia in ambito amministrativo. E indiscrezioni dicono che ci sarebbe stata parecchia discussione tra i cinque membri della Commissione sulla situazione dei calabresi, con l’esclusione arrivata a maggioranza e non con l’unanimità.

Fin troppo facile immaginare comunque il ricorso della Reggina, che nella difesa però non potrà fornire ulteriori incartamenti, bensì solamente illustrare il perché di alcuni comportamenti. A rischiare l’esclusione però non ci sarebbe solo la Reggina ma anche il Lecco, che non avrebbe ottenuto l’ok essendo arrivata oltre il 20 giugno la comunicazione dello stadio Eugeneo di Padova come impianto per le partite interne, non avendo i requisiti necessari il Rigamonti-Ceppi.

Data memorabile
Di tutta questa situazione, in una battaglia portata avanti soprattutto nei confronti della situazione della Reggina in tempi non sospetti (ben prima quindi della retrocessione arrivata sul campo), sarebbe quindi il Brescia ad approfittarne, riammesso al campionato di serie B e quindi pronto al derby con la FeralpiSalò. E se anche andasse a buon fine un ricorso della Reggina, sarebbe poi difficile estromettere dal torneo 2023/2024 le rondinelle. Tanto che a quel punto l’unica strada percorribile diverrebbe quella della serie B allargata a 21 squadre.

Sta di fatto che venerdì 30 giugno 2023 diventerà probabilmente una data da ricordare per il Brescia: quella in cui, per la seconda volta nella sua storia (fu infatti ripescato anche nel 2015 per il fallimento del Parma), la squadra biancazzurra riesce ad uscire dagli inferi. Non è ancora ufficiale, ma è come se lo sia: il Brescia è in serie B.

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Reggina e Lecco per il momento escluse dalla Serie B
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Fonte: Giornale Di Brescia
La Reggina esclusa al momento dalla serie B, il Lecco anche. Che significa strada spianata per il ritorno nel campionato cadetto del Brescia. Questo quanto emerso dalle decisioni della Covisoc. Le due società, tramite Pec inviate dalla Commissione vigilanza e da quella infrastrutture, hanno ricevuto quelli che tecnicamente si chiamano rilievi rispetto all’iscrizione alla prossima serie B. E ora hanno tempo per presentare ricorso fino al 5 luglio.

Cosa che la Reggina, con un comunicato in tarda serata, ha annunciato di voler fare: «Riceviamo la comunicazione della Covisoc in merito al respingimento dell’iscrizione della Reggina al campionato di serie B e la riteniamo non coerente con quanto è stato chiaramente disposto dal tribunale di Reggio Calabria. Presenteremo il nostro ricorso nelle opportune sedi certi che, anche questa volta, potremo dimostrare la correttezza del nostro operato».

Giudizio che come detto può essere appellabile dal punto di vista sportivo fino al 5 luglio, perché il giorno successivo un’apposita commissione valuterà il tutto prima del consiglio federale del 7, che stabilità quali squadre potranno prendere parte alla serie B. A quel punto poi ci saranno poi altri ricorsi, ma alla giustizia ordinaria fino ad arrivare al Consiglio di Stato paradossalmente a fine agosto, quindi a campionato di B iniziato (data prevista 18/19 agosto).
Decisione attesissima
Il parere della Covisoc era particolarmente atteso però perché traccia la strada, o forse qualcosa di più: e se la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche stabilisce che una società non possiede i requisiti per partecipare al campionato, è altamente improbabile che ciò venga smentito successivamente. Ecco perché l’esclusione della Reggina e del Lecco siginifica di fatto per il Brescia buttarsi alle spalle, giusto un mese dopo, la retrocessione in serie C e mettere nel mirino, nuovamente, la serie B.

Tra l’altro pare che le inadempienze del club di Reggio Calabria andrebbero oltre i più volte citati 760mila euro di tasse per lo stralcio del debito nei confronti dello Stato, che non sarebbero stati versati. Mancherebbero (giusto usare il condizionale) infatti altri pagamenti e documenti, ritenuti indispensabili dalla Covisoc all’atto dell’iscrizione alla serie B. Ciò tra l’altro renderebbe ancora più ardua la strada del ricorso, sia in ambito sportivo sia in ambito amministrativo. E indiscrezioni dicono che ci sarebbe stata parecchia discussione tra i cinque membri della Commissione sulla situazione dei calabresi, con l’esclusione arrivata a maggioranza e non con l’unanimità.

Fin troppo facile immaginare comunque il ricorso della Reggina, che nella difesa però non potrà fornire ulteriori incartamenti, bensì solamente illustrare il perché di alcuni comportamenti. A rischiare l’esclusione però non ci sarebbe solo la Reggina ma anche il Lecco, che non avrebbe ottenuto l’ok essendo arrivata oltre il 20 giugno la comunicazione dello stadio Eugeneo di Padova come impianto per le partite interne, non avendo i requisiti necessari il Rigamonti-Ceppi.

Data memorabile
Di tutta questa situazione, in una battaglia portata avanti soprattutto nei confronti della situazione della Reggina in tempi non sospetti (ben prima quindi della retrocessione arrivata sul campo), sarebbe quindi il Brescia ad approfittarne, riammesso al campionato di serie B e quindi pronto al derby con la FeralpiSalò. E se anche andasse a buon fine un ricorso della Reggina, sarebbe poi difficile estromettere dal torneo 2023/2024 le rondinelle. Tanto che a quel punto l’unica strada percorribile diverrebbe quella della serie B allargata a 21 squadre.

Sta di fatto che venerdì 30 giugno 2023 diventerà probabilmente una data da ricordare per il Brescia: quella in cui, per la seconda volta nella sua storia (fu infatti ripescato anche nel 2015 per il fallimento del Parma), la squadra biancazzurra riesce ad uscire dagli inferi. Non è ancora ufficiale, ma è come se lo sia: il Brescia è in serie B.

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Cosa che la Reggina, con un comunicato in tarda serata, ha annunciato di voler fare: «Riceviamo la comunicazione della Covisoc in merito al respingimento dell’iscrizione della Reggina al campionato di serie B e la riteniamo non coerente con quanto è stato chiaramente disposto dal tribunale di Reggio Calabria. Presenteremo il nostro ricorso nelle opportune sedi certi che, anche questa volta, potremo dimostrare la correttezza del nostro operato».

Giudizio che come detto può essere appellabile dal punto di vista sportivo fino al 5 luglio, perché il giorno successivo un’apposita commissione valuterà il tutto prima del consiglio federale del 7, che stabilità quali squadre potranno prendere parte alla serie B. A quel punto poi ci saranno poi altri ricorsi, ma alla giustizia ordinaria fino ad arrivare al Consiglio di Stato paradossalmente a fine agosto, quindi a campionato di B iniziato (data prevista 18/19 agosto).
Decisione attesissima
Il parere della Covisoc era particolarmente atteso però perché traccia la strada, o forse qualcosa di più: e se la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche stabilisce che una società non possiede i requisiti per partecipare al campionato, è altamente improbabile che ciò venga smentito successivamente. Ecco perché l’esclusione della Reggina e del Lecco siginifica di fatto per il Brescia buttarsi alle spalle, giusto un mese dopo, la retrocessione in serie C e mettere nel mirino, nuovamente, la serie B.

Tra l’altro pare che le inadempienze del club di Reggio Calabria andrebbero oltre i più volte citati 760mila euro di tasse per lo stralcio del debito nei confronti dello Stato, che non sarebbero stati versati. Mancherebbero (giusto usare il condizionale) infatti altri pagamenti e documenti, ritenuti indispensabili dalla Covisoc all’atto dell’iscrizione alla serie B. Ciò tra l’altro renderebbe ancora più ardua la strada del ricorso, sia in ambito sportivo sia in ambito amministrativo. E indiscrezioni dicono che ci sarebbe stata parecchia discussione tra i cinque membri della Commissione sulla situazione dei calabresi, con l’esclusione arrivata a maggioranza e non con l’unanimità.

Fin troppo facile immaginare comunque il ricorso della Reggina, che nella difesa però non potrà fornire ulteriori incartamenti, bensì solamente illustrare il perché di alcuni comportamenti. A rischiare l’esclusione però non ci sarebbe solo la Reggina ma anche il Lecco, che non avrebbe ottenuto l’ok essendo arrivata oltre il 20 giugno la comunicazione dello stadio Eugeneo di Padova come impianto per le partite interne, non avendo i requisiti necessari il Rigamonti-Ceppi.

Data memorabile
Di tutta questa situazione, in una battaglia portata avanti soprattutto nei confronti della situazione della Reggina in tempi non sospetti (ben prima quindi della retrocessione arrivata sul campo), sarebbe quindi il Brescia ad approfittarne, riammesso al campionato di serie B e quindi pronto al derby con la FeralpiSalò. E se anche andasse a buon fine un ricorso della Reggina, sarebbe poi difficile estromettere dal torneo 2023/2024 le rondinelle. Tanto che a quel punto l’unica strada percorribile diverrebbe quella della serie B allargata a 21 squadre.

Sta di fatto che venerdì 30 giugno 2023 diventerà probabilmente una data da ricordare per il Brescia: quella in cui, per la seconda volta nella sua storia (fu infatti ripescato anche nel 2015 per il fallimento del Parma), la squadra biancazzurra riesce ad uscire dagli inferi. Non è ancora ufficiale, ma è come se lo sia: il Brescia è in serie B.

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