Fonte: Tuttobenevento.it – Claudio Donato
Ecco alcune parole del presidente Vigorito al termine della matematica retrocessione del Benevento: “La giornata giallorossa non era per penalizzare gli abbonati, non l’ho mai fatto in 17 anni, figuriamoci oggi. Probabilmente è stato un mio errore di comunicazione. Questo giorno porta a riflettere. Vediamo se c’è futuro e pensiamo a vedere cosa è stato combinato. Tutti volete sapere cosa voglio fare, ma non è il momento. Apprezzo chi vuole andare avanti ma apprezzo di più chi mi dice come andare avanti.
Bisogna capire quali sono le cause che ci hanno portato in C. Sapere che c’è gente giovane che crede ancora in me è la cosa che mi fa più piacere. Sono tutti responsabili. Non ho mai pensato di essere invincibile. Vi abbraccio tutti perchè siete stati una parte importante della mia vita. Adesso pensiamo a cosa possiamo fare, sia io che voi. Non so quanti presidenti, oggi, avrebbero messo la faccia come ho fatto io.
Oggi sono io che ho il diritto di chiedere un’apertura di credito a voi. Per 17 anni ho mantenuto le mie promesse e non devo promettere nulla a nessuno. Devo fare il resoconto di quello che è successo. Se dovessi dire che Benevento meriti palcoscenici diversi, sarei un bugiardo. Personalmente ho avuto una solidarietà che non avrei avuto da nessuno parte, ma come imprenditore non posso dire la stessa cosa. In questa città abbiamo fatto 7800 abbonamenti e non venivano neanche quelli che avevano fatto l’abbonamento. Se avessi voluto fare una colletta avrei guadagnato di più. Ma io non volevo i soldi, ma la gente. Come si sente chi ha fatto l’abbonamento e non è venuto? Esente da colpe?
Sono oltre quattro anni che gli unici striscioni che mi sono arrivati sono quelli che mi esortano ad andare via. E’ il presente che va visto, non il futuro. La società non ha ovattato la squadra, non c’è stata. Ho fatto un errore enorme: quello di pensare che alcune persone alle quali mi sono affidato potessero sostituirmi e ne abbiamo pagato le conseguenze con quattro allenatori. La stampa non dovrebbe alimentare cose non vere, come la questione di Coda. Io vedo il comportamento morale delle persone. Voglio sapere perchè la gente ritiene che io abbia il diritto di mettere mano al portafogli. Quello intorno a me, secondo voi, è un ambiente in grado di emozionarmi? Lo chiedo a voi”.