domenica 24 Novembre 2024

“Il segreto del Giugliano ? La programmazione”
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Rossella Sambuca, giornalista di Televomero, segue tra le squadre campane da vicino anche i gialloblù che domenica prossima saranno di scena allo stadio “Viviani” e ci ha parlato in maniera dettagliata della squadra guidata da Di Napoli che si è rivelata in assoluto la sorpresa del girone C.

 Qual è stato il segreto del Giugliano che da neopromossa occupa il quarto posto in coabitazione con la Juve Stabia ?

Parte tutto dalla società. Alla base del successo c’è una programmazione che in due anni ha portato alla promozione in Serie C. Il presidente Mazzamauro con l’aiuto del figlio Renato ha costruito una società sempre più forte non solo dal punto di vista degli investimenti ma anche della struttura. Lo scorso anno è stata vincente la scelta di puntare sul tecnico Ferraro (che oggi allena il Catania), quest’anno Raffaele Di Napoli sta valorizzando tutto ciò che la società gli ha messo a disposizione

I risultati in effetti lo dimostrano. Ma c’è un aspetto su tutti che emerge per ciò che concerne questa partenza?

A mio avviso ritengo che la società sia stata intelligente nel non stravolgere e smantellare una squadra che lo scorso anno ha dimostrato di saper vincere seppur in una categoria inferiore. Puntare sui “vecchi” e affiancare loro innesti d’esperienza è stata una mossa essenziale ma determinante

Tra la campane sta facendo bene anche la Gelbison. E’ un caso che le neopromosse dalla D non abbiano problemi di ambientamento al primo anno di Serie C?

I risultati di solito sono frutto del lavoro e ripeto, della programmazione. In questo caso va rimarcato che sia Gelbison che Giugliano al momento non disputano le rispettive gare interne nel loro stadio ed ogni domenica è come se giocassero in trasferta. Tutto ciò crea danni d’incasso alle società. Tornando al Giugliano, al “De Cristofaro” in D c’è quasi sempre stato il tutto esaurito e questo non è un elemento da sottacere. Dal punto di visto tecnico penso che faccia la differenza l’entusiasmo che ti lascia una vittoria di campionato. In secondo luogo il fatto di non avere obiettivi di classifica ambiziosi, ti fa scendere in campo con la mente libera e tutto questo rappresenta un vantaggio

Il Potenza cosa deve temere del Giugliano?

Ci sono delle individualità che poi menzionerò, ma c’è un aspetto su tutti che mi ha colpito: il Giugliano ha la caratteristica di venire fuori alla distanza e soprattutto nella sofferenza. Quando è in svantaggio o viene rimontata, la squadra trova sempre brillantezza ed energia per portare a casa il risultato anche quando c’è la necessità di affidarsi alla giocata di un singolo. Parlando di uomini direi che l’argentino Nicolas Rizzo è tra gli elementi da tener d’occhio. Poi aggiungerei c’è Ciro Poziello che ha seguito Mazzamauro già ad Ercolano e Torre Annunciata ed è un trascinatore, un autentico comandante del reparto difensivo. A centrocampo Gladestony invece è uno rapido e bravo negli inserimenti senza palla.

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Rossella Sambuca, giornalista di Televomero, segue tra le squadre campane da vicino anche i gialloblù che domenica prossima saranno di scena allo stadio “Viviani” e ci ha parlato in maniera dettagliata della squadra guidata da Di Napoli che si è rivelata in assoluto la sorpresa del girone C.

 Qual è stato il segreto del Giugliano che da neopromossa occupa il quarto posto in coabitazione con la Juve Stabia ?

Parte tutto dalla società. Alla base del successo c’è una programmazione che in due anni ha portato alla promozione in Serie C. Il presidente Mazzamauro con l’aiuto del figlio Renato ha costruito una società sempre più forte non solo dal punto di vista degli investimenti ma anche della struttura. Lo scorso anno è stata vincente la scelta di puntare sul tecnico Ferraro (che oggi allena il Catania), quest’anno Raffaele Di Napoli sta valorizzando tutto ciò che la società gli ha messo a disposizione

I risultati in effetti lo dimostrano. Ma c’è un aspetto su tutti che emerge per ciò che concerne questa partenza?

A mio avviso ritengo che la società sia stata intelligente nel non stravolgere e smantellare una squadra che lo scorso anno ha dimostrato di saper vincere seppur in una categoria inferiore. Puntare sui “vecchi” e affiancare loro innesti d’esperienza è stata una mossa essenziale ma determinante

Tra la campane sta facendo bene anche la Gelbison. E’ un caso che le neopromosse dalla D non abbiano problemi di ambientamento al primo anno di Serie C?

I risultati di solito sono frutto del lavoro e ripeto, della programmazione. In questo caso va rimarcato che sia Gelbison che Giugliano al momento non disputano le rispettive gare interne nel loro stadio ed ogni domenica è come se giocassero in trasferta. Tutto ciò crea danni d’incasso alle società. Tornando al Giugliano, al “De Cristofaro” in D c’è quasi sempre stato il tutto esaurito e questo non è un elemento da sottacere. Dal punto di visto tecnico penso che faccia la differenza l’entusiasmo che ti lascia una vittoria di campionato. In secondo luogo il fatto di non avere obiettivi di classifica ambiziosi, ti fa scendere in campo con la mente libera e tutto questo rappresenta un vantaggio

Il Potenza cosa deve temere del Giugliano?

Ci sono delle individualità che poi menzionerò, ma c’è un aspetto su tutti che mi ha colpito: il Giugliano ha la caratteristica di venire fuori alla distanza e soprattutto nella sofferenza. Quando è in svantaggio o viene rimontata, la squadra trova sempre brillantezza ed energia per portare a casa il risultato anche quando c’è la necessità di affidarsi alla giocata di un singolo. Parlando di uomini direi che l’argentino Nicolas Rizzo è tra gli elementi da tener d’occhio. Poi aggiungerei c’è Ciro Poziello che ha seguito Mazzamauro già ad Ercolano e Torre Annunciata ed è un trascinatore, un autentico comandante del reparto difensivo. A centrocampo Gladestony invece è uno rapido e bravo negli inserimenti senza palla.

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 Qual è stato il segreto del Giugliano che da neopromossa occupa il quarto posto in coabitazione con la Juve Stabia ?

Parte tutto dalla società. Alla base del successo c’è una programmazione che in due anni ha portato alla promozione in Serie C. Il presidente Mazzamauro con l’aiuto del figlio Renato ha costruito una società sempre più forte non solo dal punto di vista degli investimenti ma anche della struttura. Lo scorso anno è stata vincente la scelta di puntare sul tecnico Ferraro (che oggi allena il Catania), quest’anno Raffaele Di Napoli sta valorizzando tutto ciò che la società gli ha messo a disposizione

I risultati in effetti lo dimostrano. Ma c’è un aspetto su tutti che emerge per ciò che concerne questa partenza?

A mio avviso ritengo che la società sia stata intelligente nel non stravolgere e smantellare una squadra che lo scorso anno ha dimostrato di saper vincere seppur in una categoria inferiore. Puntare sui “vecchi” e affiancare loro innesti d’esperienza è stata una mossa essenziale ma determinante

Tra la campane sta facendo bene anche la Gelbison. E’ un caso che le neopromosse dalla D non abbiano problemi di ambientamento al primo anno di Serie C?

I risultati di solito sono frutto del lavoro e ripeto, della programmazione. In questo caso va rimarcato che sia Gelbison che Giugliano al momento non disputano le rispettive gare interne nel loro stadio ed ogni domenica è come se giocassero in trasferta. Tutto ciò crea danni d’incasso alle società. Tornando al Giugliano, al “De Cristofaro” in D c’è quasi sempre stato il tutto esaurito e questo non è un elemento da sottacere. Dal punto di visto tecnico penso che faccia la differenza l’entusiasmo che ti lascia una vittoria di campionato. In secondo luogo il fatto di non avere obiettivi di classifica ambiziosi, ti fa scendere in campo con la mente libera e tutto questo rappresenta un vantaggio

Il Potenza cosa deve temere del Giugliano?

Ci sono delle individualità che poi menzionerò, ma c’è un aspetto su tutti che mi ha colpito: il Giugliano ha la caratteristica di venire fuori alla distanza e soprattutto nella sofferenza. Quando è in svantaggio o viene rimontata, la squadra trova sempre brillantezza ed energia per portare a casa il risultato anche quando c’è la necessità di affidarsi alla giocata di un singolo. Parlando di uomini direi che l’argentino Nicolas Rizzo è tra gli elementi da tener d’occhio. Poi aggiungerei c’è Ciro Poziello che ha seguito Mazzamauro già ad Ercolano e Torre Annunciata ed è un trascinatore, un autentico comandante del reparto difensivo. A centrocampo Gladestony invece è uno rapido e bravo negli inserimenti senza palla.

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