lunedì 25 Novembre 2024

Crotone, Vrenna tuona: “Quei sassi potevano ucciderci”
C

FONTE: IL CROTONESE

“Se una partita deve trasformarsi in tutto quello a cui abbiamo assistito vuol dire che siamo ben lontani da concepire lo sport come lealtà e divertimento”. Lo ha detto il presidente dell’Fc Crotone in una nota divulgata dalla società a proposito di quanto avvenuto domenica al Ceravolo di Catanzaro.

Vrenna ha difeso soprattutto i tifosi rossoblù: “Il derby ormai è alle spalle: ciò che si fa più fatica a mettersi alle spalle sono alcuni atteggiamenti, anche delle ultime ore, visto il trattamento che è stato riservato alla nostra dirigenza e ai tifosi del Crotone. Il Crotone, prima dei calciatori in campo, è soprattutto la sua gente, i suoi tifosi, ed è giusto che tutti, e dico tutti, condannino gli agguati – perché di questo si tratta – che sono stati organizzati in maniera premeditata. Abbiamo stigmatizzato i comportamenti di alcuni nostri pseudo tifosi, ma nulla può essere messo a paragone di chi attenta alla vita delle persone. Perché bisogna dirla tutta: le parole, gli sfottò, anche se fossero sopra le righe, possono in alcuni casi essere evitati ma questa è un’altra storia: sassi di quella portata possono uccidere, mandare fuoristrada, e mi sembra che non tutti abbiano colto – o non abbiano voluto cogliere – la pericolosità di quanti avvenuto”.

Tornando sulla gara Vrenna ha ribadito la volontà di mettere alle spalle la sconfitta anche se non ha lesinato una frecciata all’arbitraggio per l’inesistente fuorigioco fischiato sul gol di Tribuzzi che sarebbe valso il pareggio al Crotone: “Abbiamo dimostrato di esserci, abbiamo avuto la conferma definitiva che ce la giocheremo fino alla fine, con la consapevolezza che la nostra è una squadra totalmente rifondata e che per forza di cose non può ancora essere al top. Adesso pensiamo alle prossime partite, a cominciare dalla sfida casalinga con la Fidelis Andria. Sicuramente resta l’amaro in bocca per il risultato di domenica, vista la prestazione del Crotone. E siamo a parlare di una sconfitta quando magari poteva essere qualcosa di diverso se il gol regolarissimo di Tribuzzi non fosse stato annullato da una scelta ‘sfortunata’ del primo assistente. Diciamo che è un periodo in cui incappiamo spesso nella sfortuna di decisioni arbitrali. Capisco la mancanza del Var, ma non vorrei che a fronte delle lamentele altrui venissimo penalizzati noi. Siamo costantemente falcidiati da multe e squalifiche, e le accettiamo perché se si sbaglia si paga, ma è necessaria la stessa attenzione nel sanzionare tutti, altrimenti si creano delle disparità che in un campionato così bello ed equilibrato possono diventare determinanti. Da parte nostra conserviamo la massima fiducia nelle istituzioni e il rispetto verso tutte le componenti, mantenendo lo stile che da sempre ci ha contraddistinto: non è la categoria a identificare la qualità di una società e del suo pubblico”.

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“Se una partita deve trasformarsi in tutto quello a cui abbiamo assistito vuol dire che siamo ben lontani da concepire lo sport come lealtà e divertimento”. Lo ha detto il presidente dell’Fc Crotone in una nota divulgata dalla società a proposito di quanto avvenuto domenica al Ceravolo di Catanzaro.

Vrenna ha difeso soprattutto i tifosi rossoblù: “Il derby ormai è alle spalle: ciò che si fa più fatica a mettersi alle spalle sono alcuni atteggiamenti, anche delle ultime ore, visto il trattamento che è stato riservato alla nostra dirigenza e ai tifosi del Crotone. Il Crotone, prima dei calciatori in campo, è soprattutto la sua gente, i suoi tifosi, ed è giusto che tutti, e dico tutti, condannino gli agguati – perché di questo si tratta – che sono stati organizzati in maniera premeditata. Abbiamo stigmatizzato i comportamenti di alcuni nostri pseudo tifosi, ma nulla può essere messo a paragone di chi attenta alla vita delle persone. Perché bisogna dirla tutta: le parole, gli sfottò, anche se fossero sopra le righe, possono in alcuni casi essere evitati ma questa è un’altra storia: sassi di quella portata possono uccidere, mandare fuoristrada, e mi sembra che non tutti abbiano colto – o non abbiano voluto cogliere – la pericolosità di quanti avvenuto”.

Tornando sulla gara Vrenna ha ribadito la volontà di mettere alle spalle la sconfitta anche se non ha lesinato una frecciata all’arbitraggio per l’inesistente fuorigioco fischiato sul gol di Tribuzzi che sarebbe valso il pareggio al Crotone: “Abbiamo dimostrato di esserci, abbiamo avuto la conferma definitiva che ce la giocheremo fino alla fine, con la consapevolezza che la nostra è una squadra totalmente rifondata e che per forza di cose non può ancora essere al top. Adesso pensiamo alle prossime partite, a cominciare dalla sfida casalinga con la Fidelis Andria. Sicuramente resta l’amaro in bocca per il risultato di domenica, vista la prestazione del Crotone. E siamo a parlare di una sconfitta quando magari poteva essere qualcosa di diverso se il gol regolarissimo di Tribuzzi non fosse stato annullato da una scelta ‘sfortunata’ del primo assistente. Diciamo che è un periodo in cui incappiamo spesso nella sfortuna di decisioni arbitrali. Capisco la mancanza del Var, ma non vorrei che a fronte delle lamentele altrui venissimo penalizzati noi. Siamo costantemente falcidiati da multe e squalifiche, e le accettiamo perché se si sbaglia si paga, ma è necessaria la stessa attenzione nel sanzionare tutti, altrimenti si creano delle disparità che in un campionato così bello ed equilibrato possono diventare determinanti. Da parte nostra conserviamo la massima fiducia nelle istituzioni e il rispetto verso tutte le componenti, mantenendo lo stile che da sempre ci ha contraddistinto: non è la categoria a identificare la qualità di una società e del suo pubblico”.

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Vrenna ha difeso soprattutto i tifosi rossoblù: “Il derby ormai è alle spalle: ciò che si fa più fatica a mettersi alle spalle sono alcuni atteggiamenti, anche delle ultime ore, visto il trattamento che è stato riservato alla nostra dirigenza e ai tifosi del Crotone. Il Crotone, prima dei calciatori in campo, è soprattutto la sua gente, i suoi tifosi, ed è giusto che tutti, e dico tutti, condannino gli agguati – perché di questo si tratta – che sono stati organizzati in maniera premeditata. Abbiamo stigmatizzato i comportamenti di alcuni nostri pseudo tifosi, ma nulla può essere messo a paragone di chi attenta alla vita delle persone. Perché bisogna dirla tutta: le parole, gli sfottò, anche se fossero sopra le righe, possono in alcuni casi essere evitati ma questa è un’altra storia: sassi di quella portata possono uccidere, mandare fuoristrada, e mi sembra che non tutti abbiano colto – o non abbiano voluto cogliere – la pericolosità di quanti avvenuto”.

Tornando sulla gara Vrenna ha ribadito la volontà di mettere alle spalle la sconfitta anche se non ha lesinato una frecciata all’arbitraggio per l’inesistente fuorigioco fischiato sul gol di Tribuzzi che sarebbe valso il pareggio al Crotone: “Abbiamo dimostrato di esserci, abbiamo avuto la conferma definitiva che ce la giocheremo fino alla fine, con la consapevolezza che la nostra è una squadra totalmente rifondata e che per forza di cose non può ancora essere al top. Adesso pensiamo alle prossime partite, a cominciare dalla sfida casalinga con la Fidelis Andria. Sicuramente resta l’amaro in bocca per il risultato di domenica, vista la prestazione del Crotone. E siamo a parlare di una sconfitta quando magari poteva essere qualcosa di diverso se il gol regolarissimo di Tribuzzi non fosse stato annullato da una scelta ‘sfortunata’ del primo assistente. Diciamo che è un periodo in cui incappiamo spesso nella sfortuna di decisioni arbitrali. Capisco la mancanza del Var, ma non vorrei che a fronte delle lamentele altrui venissimo penalizzati noi. Siamo costantemente falcidiati da multe e squalifiche, e le accettiamo perché se si sbaglia si paga, ma è necessaria la stessa attenzione nel sanzionare tutti, altrimenti si creano delle disparità che in un campionato così bello ed equilibrato possono diventare determinanti. Da parte nostra conserviamo la massima fiducia nelle istituzioni e il rispetto verso tutte le componenti, mantenendo lo stile che da sempre ci ha contraddistinto: non è la categoria a identificare la qualità di una società e del suo pubblico”.

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