venerdì 18 Ottobre 2024

Fabio Gallo torna a parlare
F

Da Potenza a Baku. E’ l’itinerario del viaggio compiuto qualche mese fa da Fabio Gallo che ha rilasciato un’intervista a “Il Giorno” nella quale ha raccontato le fasi dell’inaspettata chiamata di Gianni De Biasi per chiedergli di seguirlo in Azerbaigian alla guida della nazionale: “Ero stato appena esonerato dal Potenza – ha spiegato il tecnico di Bollate oggi vice del tecnico veneto -, trattandosi del primo esonero ricevuto in carriera per me è stata dura da accettare. Mi ero trovato benissimo con l’ambiente lucano, ma a fine gennaio De Biasi mi ha convinto. Dopo pochi giorni ho capito che si trattasse di un’esperienza unica che non potevo perdermi e così sono partito”. Interessante è stato il passaggio fatto sulle abitudini alimentari degli azeri: “Dal punto di vista calcistico siamo lontani dagli standard europei in quanto per mentalità e conoscenze tecniche e tattiche c’è ancora da migliorare. Molti provano un’esperienza in Europa e in breve tempo tornano in patria perchè non pronti. In Italia, ad esempio, non si mangia carne rossa il giorno della partita, mentre in Azerbaigian la mangiano tre ore prima del fischio d’inizio. Nel campionato ci sono 8 squadre che si affrontano 4 volte e i calciatori sono tutti amici perchè si conoscono tra di loro da diverso tempo”. Un modo diverso di intendere il calcio che è un mix tra religione e sport: “Di solito, trattandosi di una nazione a maggioranza islamica, mi è capitato di vedere calciatori pregare durante l’intervallo. Lo stadio Olimpico di Baku è una cattedrale nel deserto, parliamo di un impianto da 70 mila posti quando qui la media spettatori è di appena 2mila. Mi manca l’Italia e mi manca allenare con continuità”.

spot_img
spot_img
Articolo Precedente
Articolo Successivo

ARTICOLI CORRELATI

- Advertisement -spot_img

ULTIMI ARTICOLI

Fabio Gallo torna a parlare
F

Da Potenza a Baku. E’ l’itinerario del viaggio compiuto qualche mese fa da Fabio Gallo che ha rilasciato un’intervista a “Il Giorno” nella quale ha raccontato le fasi dell’inaspettata chiamata di Gianni De Biasi per chiedergli di seguirlo in Azerbaigian alla guida della nazionale: “Ero stato appena esonerato dal Potenza – ha spiegato il tecnico di Bollate oggi vice del tecnico veneto -, trattandosi del primo esonero ricevuto in carriera per me è stata dura da accettare. Mi ero trovato benissimo con l’ambiente lucano, ma a fine gennaio De Biasi mi ha convinto. Dopo pochi giorni ho capito che si trattasse di un’esperienza unica che non potevo perdermi e così sono partito”. Interessante è stato il passaggio fatto sulle abitudini alimentari degli azeri: “Dal punto di vista calcistico siamo lontani dagli standard europei in quanto per mentalità e conoscenze tecniche e tattiche c’è ancora da migliorare. Molti provano un’esperienza in Europa e in breve tempo tornano in patria perchè non pronti. In Italia, ad esempio, non si mangia carne rossa il giorno della partita, mentre in Azerbaigian la mangiano tre ore prima del fischio d’inizio. Nel campionato ci sono 8 squadre che si affrontano 4 volte e i calciatori sono tutti amici perchè si conoscono tra di loro da diverso tempo”. Un modo diverso di intendere il calcio che è un mix tra religione e sport: “Di solito, trattandosi di una nazione a maggioranza islamica, mi è capitato di vedere calciatori pregare durante l’intervallo. Lo stadio Olimpico di Baku è una cattedrale nel deserto, parliamo di un impianto da 70 mila posti quando qui la media spettatori è di appena 2mila. Mi manca l’Italia e mi manca allenare con continuità”.

Articolo Precedente
Articolo Successivo

ARTICOLI CORRELATI

ULTIMI ARTICOLI

Fabio Gallo torna a parlare
F

Da Potenza a Baku. E’ l’itinerario del viaggio compiuto qualche mese fa da Fabio Gallo che ha rilasciato un’intervista a “Il Giorno” nella quale ha raccontato le fasi dell’inaspettata chiamata di Gianni De Biasi per chiedergli di seguirlo in Azerbaigian alla guida della nazionale: “Ero stato appena esonerato dal Potenza – ha spiegato il tecnico di Bollate oggi vice del tecnico veneto -, trattandosi del primo esonero ricevuto in carriera per me è stata dura da accettare. Mi ero trovato benissimo con l’ambiente lucano, ma a fine gennaio De Biasi mi ha convinto. Dopo pochi giorni ho capito che si trattasse di un’esperienza unica che non potevo perdermi e così sono partito”. Interessante è stato il passaggio fatto sulle abitudini alimentari degli azeri: “Dal punto di vista calcistico siamo lontani dagli standard europei in quanto per mentalità e conoscenze tecniche e tattiche c’è ancora da migliorare. Molti provano un’esperienza in Europa e in breve tempo tornano in patria perchè non pronti. In Italia, ad esempio, non si mangia carne rossa il giorno della partita, mentre in Azerbaigian la mangiano tre ore prima del fischio d’inizio. Nel campionato ci sono 8 squadre che si affrontano 4 volte e i calciatori sono tutti amici perchè si conoscono tra di loro da diverso tempo”. Un modo diverso di intendere il calcio che è un mix tra religione e sport: “Di solito, trattandosi di una nazione a maggioranza islamica, mi è capitato di vedere calciatori pregare durante l’intervallo. Lo stadio Olimpico di Baku è una cattedrale nel deserto, parliamo di un impianto da 70 mila posti quando qui la media spettatori è di appena 2mila. Mi manca l’Italia e mi manca allenare con continuità”.

Articolo Precedente
Articolo Successivo

ARTICOLI CORRELATI

ULTIMI ARTICOLI