martedì 1 Aprile 2025

Block notes di Rocco Sabatella dopo Avellino-Potenza
B

Il pareggio stava già molto stretto al Potenza. Figuriamoci aver subito una sconfitta beffarda dopo aver letteralmente dominato la squadra più forte del campionato ieri sera accompagnata dal tifo di oltre nove mila spettatori. L’Avellino, con i tre punti ottenuti ieri sera con un solo tiro in porta fatto in 99 minuti ha scavalcato il Cerignola e si è portato, dopo un lungo inseguimento, al comando della graduatoria con due punti di vantaggio sui pugliesi.

ARBITRO E ASSISTENTE N.2

A causare l’immeritata sconfitta della squadra di De Giorgio ha contribuito anche il direttore di gara che al minuto 44 del primo tempo non ha concesso un rigore sacrosanto per un evidente fallo di Enrici ai danni di Schimmenti che era arrivato a meno di due metri dalla porta. L’arbitro Mucera di Palermo che era ben piazzato il fallo lo ha visto molto bene ma evidentemente non sel’è sentito di accordare la massima punizione semplicemente solare che avrebbe comportato anche l’espulsione del difensore dell’Avellino Enrici che era stato già ammonito. Al rigore negato si deve aggiungere un’altra svista, questa volta dell’assistente numero 2 che ha alzato la bandierina per segnalare un fuorigioco inesistente di Petrungaro che poi aveva segnato battuto il portiere dell’Avellino.

GRANDE CALCIO PER 75 MINUTI

Al Potenza rimane la soddisfazione di aver offerto 75 minuti di grande calcio al quale è mancato solamente il gol sfiorato in diverse circostanze con azioni ottimamente congegnate e  non concretizzate anche per mera sfortuna. De Giorgio aveva detto in conferenza stampa pre gara che il Potenza, per uscire con un risultato positivo dal Partenio Lombardi, avrebbe dovuto fare una partita perfetta sia in fase difensiva riducendo al minimo gli errori che nel far valere la sua grande capacità nella fase di possesso. Ed è stato proprio così perché da centrocampo in avanti il Potenza ha confermato la sua ormai consolidata capacità di costruire manovre offensive ottimamente organizzate e che hanno messo in serissima difficoltà la difesa dell’Avellino, ma fino al gol segnato da Russo aveva fatto una fase difensiva di grande efficacia in cui tutti e quattro i difensori, in particolare Milesi e Verrengia, ottimamente assistiti dai centrocampisti, non avevano lasciato nessuna palla giocabile ad elementi del calibro di Panico, Patierno e Lescano che sono stati letteralmente annullati e ridotti alla totale impotenza. Assoluta padronanza dell’area di rigore  e una grande capacità di  costruzione della manovra dal basso veramente sontuosa sulla quale gli avversari non sono stati mai in grado di intervenire per fermarla o limitarla. Con la conseguenza che il pallone arrivava sempre ai centrocampisti che mettevano fuori gioco i loro omologhi avversari e potevano sempre innescare Schimmenti, Caturano e Petrungaro bravi e pronti a rendersi pericolosi.

LE SOSTITUZIONI

Qualcuno ha avuto da ridire sulle sostituzioni effettuate fa De Giorgio. Partiamo dal presupposto che solo l’allenatore conosce la situazione fisica dei giocatori in campo con i quali dialoga e ovviamente viene messo al corrente se qualcuno ha esaurito le energie e deve essere avvicendato. Per rimanere a ieri dera diciamo subito che Erradi, oltre che già ammonito, era allo stremo delle forze perché il giocatore sta facendo il Ramadan e  si capisce bene quali sono le conseguenze di questo lungo digiuno. Caturano veniva da quattro giorni con il torcicollo e il lombosciatalgia e più di tanto non poteva rimanere in campo. Gli altri giocatori avvicendati, Schimmenti e Castorani, come tutti i compagni hanno fatto una partita di grande intensità che ha comportato una fatica fisica enorme. Non si può dominare la prima della  classe in casa loro se i ritmi non sono altissimi in tutte le zone del campo. E in queste condizioni chi aveva speso di più non era in grado di assicurare lo stesso rendimento avuto in precedenza.  Dispiace solo per la dolorosa  beffa susseguente l’errore di Milesi che stava facendo una prestazione da otto in pagella e che si è avventurato in una giravolta inutile e dannosa forse per eccesso di sicurezza.  

L’ottima prestazione, corredata da una buonissima condizione atletica, incoraggia all’ottimismo per le ultime cinque partite da giocare con la stessa personalità ed intensità per cercare di migliorare la posizione di classifica nell’ottica di avere qualche vantaggio non indifferente  nei play off.

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B

Il pareggio stava già molto stretto al Potenza. Figuriamoci aver subito una sconfitta beffarda dopo aver letteralmente dominato la squadra più forte del campionato ieri sera accompagnata dal tifo di oltre nove mila spettatori. L’Avellino, con i tre punti ottenuti ieri sera con un solo tiro in porta fatto in 99 minuti ha scavalcato il Cerignola e si è portato, dopo un lungo inseguimento, al comando della graduatoria con due punti di vantaggio sui pugliesi.

ARBITRO E ASSISTENTE N.2

A causare l’immeritata sconfitta della squadra di De Giorgio ha contribuito anche il direttore di gara che al minuto 44 del primo tempo non ha concesso un rigore sacrosanto per un evidente fallo di Enrici ai danni di Schimmenti che era arrivato a meno di due metri dalla porta. L’arbitro Mucera di Palermo che era ben piazzato il fallo lo ha visto molto bene ma evidentemente non sel’è sentito di accordare la massima punizione semplicemente solare che avrebbe comportato anche l’espulsione del difensore dell’Avellino Enrici che era stato già ammonito. Al rigore negato si deve aggiungere un’altra svista, questa volta dell’assistente numero 2 che ha alzato la bandierina per segnalare un fuorigioco inesistente di Petrungaro che poi aveva segnato battuto il portiere dell’Avellino.

GRANDE CALCIO PER 75 MINUTI

Al Potenza rimane la soddisfazione di aver offerto 75 minuti di grande calcio al quale è mancato solamente il gol sfiorato in diverse circostanze con azioni ottimamente congegnate e  non concretizzate anche per mera sfortuna. De Giorgio aveva detto in conferenza stampa pre gara che il Potenza, per uscire con un risultato positivo dal Partenio Lombardi, avrebbe dovuto fare una partita perfetta sia in fase difensiva riducendo al minimo gli errori che nel far valere la sua grande capacità nella fase di possesso. Ed è stato proprio così perché da centrocampo in avanti il Potenza ha confermato la sua ormai consolidata capacità di costruire manovre offensive ottimamente organizzate e che hanno messo in serissima difficoltà la difesa dell’Avellino, ma fino al gol segnato da Russo aveva fatto una fase difensiva di grande efficacia in cui tutti e quattro i difensori, in particolare Milesi e Verrengia, ottimamente assistiti dai centrocampisti, non avevano lasciato nessuna palla giocabile ad elementi del calibro di Panico, Patierno e Lescano che sono stati letteralmente annullati e ridotti alla totale impotenza. Assoluta padronanza dell’area di rigore  e una grande capacità di  costruzione della manovra dal basso veramente sontuosa sulla quale gli avversari non sono stati mai in grado di intervenire per fermarla o limitarla. Con la conseguenza che il pallone arrivava sempre ai centrocampisti che mettevano fuori gioco i loro omologhi avversari e potevano sempre innescare Schimmenti, Caturano e Petrungaro bravi e pronti a rendersi pericolosi.

LE SOSTITUZIONI

Qualcuno ha avuto da ridire sulle sostituzioni effettuate fa De Giorgio. Partiamo dal presupposto che solo l’allenatore conosce la situazione fisica dei giocatori in campo con i quali dialoga e ovviamente viene messo al corrente se qualcuno ha esaurito le energie e deve essere avvicendato. Per rimanere a ieri dera diciamo subito che Erradi, oltre che già ammonito, era allo stremo delle forze perché il giocatore sta facendo il Ramadan e  si capisce bene quali sono le conseguenze di questo lungo digiuno. Caturano veniva da quattro giorni con il torcicollo e il lombosciatalgia e più di tanto non poteva rimanere in campo. Gli altri giocatori avvicendati, Schimmenti e Castorani, come tutti i compagni hanno fatto una partita di grande intensità che ha comportato una fatica fisica enorme. Non si può dominare la prima della  classe in casa loro se i ritmi non sono altissimi in tutte le zone del campo. E in queste condizioni chi aveva speso di più non era in grado di assicurare lo stesso rendimento avuto in precedenza.  Dispiace solo per la dolorosa  beffa susseguente l’errore di Milesi che stava facendo una prestazione da otto in pagella e che si è avventurato in una giravolta inutile e dannosa forse per eccesso di sicurezza.  

L’ottima prestazione, corredata da una buonissima condizione atletica, incoraggia all’ottimismo per le ultime cinque partite da giocare con la stessa personalità ed intensità per cercare di migliorare la posizione di classifica nell’ottica di avere qualche vantaggio non indifferente  nei play off.

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ARBITRO E ASSISTENTE N.2

A causare l’immeritata sconfitta della squadra di De Giorgio ha contribuito anche il direttore di gara che al minuto 44 del primo tempo non ha concesso un rigore sacrosanto per un evidente fallo di Enrici ai danni di Schimmenti che era arrivato a meno di due metri dalla porta. L’arbitro Mucera di Palermo che era ben piazzato il fallo lo ha visto molto bene ma evidentemente non sel’è sentito di accordare la massima punizione semplicemente solare che avrebbe comportato anche l’espulsione del difensore dell’Avellino Enrici che era stato già ammonito. Al rigore negato si deve aggiungere un’altra svista, questa volta dell’assistente numero 2 che ha alzato la bandierina per segnalare un fuorigioco inesistente di Petrungaro che poi aveva segnato battuto il portiere dell’Avellino.

GRANDE CALCIO PER 75 MINUTI

Al Potenza rimane la soddisfazione di aver offerto 75 minuti di grande calcio al quale è mancato solamente il gol sfiorato in diverse circostanze con azioni ottimamente congegnate e  non concretizzate anche per mera sfortuna. De Giorgio aveva detto in conferenza stampa pre gara che il Potenza, per uscire con un risultato positivo dal Partenio Lombardi, avrebbe dovuto fare una partita perfetta sia in fase difensiva riducendo al minimo gli errori che nel far valere la sua grande capacità nella fase di possesso. Ed è stato proprio così perché da centrocampo in avanti il Potenza ha confermato la sua ormai consolidata capacità di costruire manovre offensive ottimamente organizzate e che hanno messo in serissima difficoltà la difesa dell’Avellino, ma fino al gol segnato da Russo aveva fatto una fase difensiva di grande efficacia in cui tutti e quattro i difensori, in particolare Milesi e Verrengia, ottimamente assistiti dai centrocampisti, non avevano lasciato nessuna palla giocabile ad elementi del calibro di Panico, Patierno e Lescano che sono stati letteralmente annullati e ridotti alla totale impotenza. Assoluta padronanza dell’area di rigore  e una grande capacità di  costruzione della manovra dal basso veramente sontuosa sulla quale gli avversari non sono stati mai in grado di intervenire per fermarla o limitarla. Con la conseguenza che il pallone arrivava sempre ai centrocampisti che mettevano fuori gioco i loro omologhi avversari e potevano sempre innescare Schimmenti, Caturano e Petrungaro bravi e pronti a rendersi pericolosi.

LE SOSTITUZIONI

Qualcuno ha avuto da ridire sulle sostituzioni effettuate fa De Giorgio. Partiamo dal presupposto che solo l’allenatore conosce la situazione fisica dei giocatori in campo con i quali dialoga e ovviamente viene messo al corrente se qualcuno ha esaurito le energie e deve essere avvicendato. Per rimanere a ieri dera diciamo subito che Erradi, oltre che già ammonito, era allo stremo delle forze perché il giocatore sta facendo il Ramadan e  si capisce bene quali sono le conseguenze di questo lungo digiuno. Caturano veniva da quattro giorni con il torcicollo e il lombosciatalgia e più di tanto non poteva rimanere in campo. Gli altri giocatori avvicendati, Schimmenti e Castorani, come tutti i compagni hanno fatto una partita di grande intensità che ha comportato una fatica fisica enorme. Non si può dominare la prima della  classe in casa loro se i ritmi non sono altissimi in tutte le zone del campo. E in queste condizioni chi aveva speso di più non era in grado di assicurare lo stesso rendimento avuto in precedenza.  Dispiace solo per la dolorosa  beffa susseguente l’errore di Milesi che stava facendo una prestazione da otto in pagella e che si è avventurato in una giravolta inutile e dannosa forse per eccesso di sicurezza.  

L’ottima prestazione, corredata da una buonissima condizione atletica, incoraggia all’ottimismo per le ultime cinque partite da giocare con la stessa personalità ed intensità per cercare di migliorare la posizione di classifica nell’ottica di avere qualche vantaggio non indifferente  nei play off.

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