lunedì 10 Marzo 2025

Block notes di Rocco Sabatella dopo Potenza-Cavese
B

Altro che terzo posto come obiettivo finale della stagione regolare espresso dal tecnico De Giorgio. Sicuramente fattibile se il Potenza avesse vinto con Picerno e con la Cavese.  Adesso i rossoblù devono guardarsi le spalle dall’attacco che gli stanno portando gli inseguitori, Catania in primis, e al momento devono pensare a difendere l’attuale posto.  Nella seconda gara consecutiva al Viviani la squadra di De Giorgio manca clamorosamente l’appuntamento con i tre punti pur essendosi trovata dopo mezzora del primo tempo in vantaggio per 2 a 0.  E’ dal 21 gennaio scorso, 3 a 0  al Benevento, che il Potenza non riesce più a vincere al Viviani. Quattro punti persi tra domenica scorsa e ieri che denotano i soliti problemi difensivi a cui bisogna aggiungere anche un calo fisico molto preoccupante. Al punto che la Cavese ha in pratica dominato nettamente almeno venticinque minuti della ripresa quando ha fatto il massimo sforzo per arrivare al pareggio. Pareggio poi ottenuto grazie ad un rigore concesso generosamente ai campani dal direttore di gara Di Francesco per un fallo di Novella, con la complicità di Sciacca, ai danni di Sannipoli.

DE GIORGIO

A favorire la rimonta dei campani ci ha messo del suo anche De Giorgio che, pur rendendosi conto che il Potenza stava soffrendo dinanzi all’incalzare della Cavese, avendo visto i suoi uomini schiacciati indietro e che stavano concedendo troppi spazi agli avversari, non ha certo aiutato la sua squadra con le sue mosse consistite nella sola sostituzione di Petrungaro,  alle prese con un fastidio all’inguine, con Rosafio. Con la convinzione, errata, che la sua squadra sarebbe riuscita a chiudere la partita con il terzo gol. Pia illusione dal momento che la Cavese aveva preso nettamente il sopravvento a centrocampo e le mosse dell’allenatore sono arrivate a frittata già fatta quando la Cavese aveva visto premiati i suoi sforzi con il pareggio. E onestamente queste mosse non hanno portato i benefici che l’allenatore calabrese si aspettava. Ma ancora più grave, a nostro giudizio, è stato l’errore di De Giorgio nel non essere passato, una volta resosi conto che la pressione della Cavese non accennava a diminuire, al piano B, ossia ridisegnare la squadra con il 3/5/2 che avrebbe dato più compattezza ai suoi giocatori e li avrebbe messi nella condizione di difendersi meglio dagli attacchi  degli avversari. Poi poteva succedere che la Cavese avrebbe pareggiato lo stesso ma quantomeno De Giorgio avrebbe avuto la coscienza a posto per aver provato ad invertire il trend della partita. E anche nella conferenza post gara De Giorgio non è stato per niente convincente nelle risposte che ha dato mostrando di essere in chiara difficoltà a spiegare la mancata vittoria contro un avversario non certamente irresistibile. In primis nel sostenere che era troppo presto per passare al 3/5/2. Risibile convinzione dal momento che se non passi ad un modulo più prudente per resistere gli ultimi 20/25 minuti per portare a casa i tre punti, quando De Giorgio crede sia il momento opportuno per fare il 3/5/2? Tra l’altro, nel ricordare che a Catania il Potenza adottò il 3/5/2 o per meglio dire il 5/3/2, ha omesso di dire che il 2 a 0 in favore della sua squadra è rimasto tale fino al triplice fischio finale dell’arbitro. Segnale inequivocabile che il 5/3/2 aveva funzionato più che bene. E’ vero che il Catania andò molto vicino a riaprire la partita con il rigore parato da Alastra a Stoppa a due minuti dal novantesimo, ma si trattò di un marchiano errore individuale di Novella che mise giù in area proprio Stoppa e il rigore non era certamente addebitabile al 3/5/2. Un’altra risposta di De Giorgio ad una constatazione del collega Alfonso Pecoraro ovviamente condivisa da tutti ci ha lasciati stupefatti. Pecoraro ha chiesto quale sarebbe stato il pensiero di De Giorgio se nel mercato di gennaio fossero arrivati due difensori esterni di grande personalità e con grande tecnica individuale. De Giorgio ha detto che non avrebbero cambiato la situazione e i problemi difensivi non sarebbero stati risolti. Avessimo messo nella difesa rossoblù due difensori come Cancellotti e Anastasio. E’ proprio certo De Giorgio che due leader difensivi come loro non avrebbero aumentato in maniera sostanziale  il tasso di affidabilità della difesa? Noi siamo convinti di si.  

LA FASE OFFENSIVA

Per fortuna e anche per capacità sta funzionando bene la fase offensiva con Petrungaro e Schimmenti che hanno fatto impazzire i difensori campani e hanno siglato due splendidi gol. Ma gli sforzi degli attaccanti nella costruzione del gioco offensivo e nella sua finalizzazione alla fine non bastano per vincere le gare. Quanti gol devono fare per arrivare ai tre punti? Una squadra che segna tanto le partite le deve chiudere con la vittoria in tasca.

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Altro che terzo posto come obiettivo finale della stagione regolare espresso dal tecnico De Giorgio. Sicuramente fattibile se il Potenza avesse vinto con Picerno e con la Cavese.  Adesso i rossoblù devono guardarsi le spalle dall’attacco che gli stanno portando gli inseguitori, Catania in primis, e al momento devono pensare a difendere l’attuale posto.  Nella seconda gara consecutiva al Viviani la squadra di De Giorgio manca clamorosamente l’appuntamento con i tre punti pur essendosi trovata dopo mezzora del primo tempo in vantaggio per 2 a 0.  E’ dal 21 gennaio scorso, 3 a 0  al Benevento, che il Potenza non riesce più a vincere al Viviani. Quattro punti persi tra domenica scorsa e ieri che denotano i soliti problemi difensivi a cui bisogna aggiungere anche un calo fisico molto preoccupante. Al punto che la Cavese ha in pratica dominato nettamente almeno venticinque minuti della ripresa quando ha fatto il massimo sforzo per arrivare al pareggio. Pareggio poi ottenuto grazie ad un rigore concesso generosamente ai campani dal direttore di gara Di Francesco per un fallo di Novella, con la complicità di Sciacca, ai danni di Sannipoli.

DE GIORGIO

A favorire la rimonta dei campani ci ha messo del suo anche De Giorgio che, pur rendendosi conto che il Potenza stava soffrendo dinanzi all’incalzare della Cavese, avendo visto i suoi uomini schiacciati indietro e che stavano concedendo troppi spazi agli avversari, non ha certo aiutato la sua squadra con le sue mosse consistite nella sola sostituzione di Petrungaro,  alle prese con un fastidio all’inguine, con Rosafio. Con la convinzione, errata, che la sua squadra sarebbe riuscita a chiudere la partita con il terzo gol. Pia illusione dal momento che la Cavese aveva preso nettamente il sopravvento a centrocampo e le mosse dell’allenatore sono arrivate a frittata già fatta quando la Cavese aveva visto premiati i suoi sforzi con il pareggio. E onestamente queste mosse non hanno portato i benefici che l’allenatore calabrese si aspettava. Ma ancora più grave, a nostro giudizio, è stato l’errore di De Giorgio nel non essere passato, una volta resosi conto che la pressione della Cavese non accennava a diminuire, al piano B, ossia ridisegnare la squadra con il 3/5/2 che avrebbe dato più compattezza ai suoi giocatori e li avrebbe messi nella condizione di difendersi meglio dagli attacchi  degli avversari. Poi poteva succedere che la Cavese avrebbe pareggiato lo stesso ma quantomeno De Giorgio avrebbe avuto la coscienza a posto per aver provato ad invertire il trend della partita. E anche nella conferenza post gara De Giorgio non è stato per niente convincente nelle risposte che ha dato mostrando di essere in chiara difficoltà a spiegare la mancata vittoria contro un avversario non certamente irresistibile. In primis nel sostenere che era troppo presto per passare al 3/5/2. Risibile convinzione dal momento che se non passi ad un modulo più prudente per resistere gli ultimi 20/25 minuti per portare a casa i tre punti, quando De Giorgio crede sia il momento opportuno per fare il 3/5/2? Tra l’altro, nel ricordare che a Catania il Potenza adottò il 3/5/2 o per meglio dire il 5/3/2, ha omesso di dire che il 2 a 0 in favore della sua squadra è rimasto tale fino al triplice fischio finale dell’arbitro. Segnale inequivocabile che il 5/3/2 aveva funzionato più che bene. E’ vero che il Catania andò molto vicino a riaprire la partita con il rigore parato da Alastra a Stoppa a due minuti dal novantesimo, ma si trattò di un marchiano errore individuale di Novella che mise giù in area proprio Stoppa e il rigore non era certamente addebitabile al 3/5/2. Un’altra risposta di De Giorgio ad una constatazione del collega Alfonso Pecoraro ovviamente condivisa da tutti ci ha lasciati stupefatti. Pecoraro ha chiesto quale sarebbe stato il pensiero di De Giorgio se nel mercato di gennaio fossero arrivati due difensori esterni di grande personalità e con grande tecnica individuale. De Giorgio ha detto che non avrebbero cambiato la situazione e i problemi difensivi non sarebbero stati risolti. Avessimo messo nella difesa rossoblù due difensori come Cancellotti e Anastasio. E’ proprio certo De Giorgio che due leader difensivi come loro non avrebbero aumentato in maniera sostanziale  il tasso di affidabilità della difesa? Noi siamo convinti di si.  

LA FASE OFFENSIVA

Per fortuna e anche per capacità sta funzionando bene la fase offensiva con Petrungaro e Schimmenti che hanno fatto impazzire i difensori campani e hanno siglato due splendidi gol. Ma gli sforzi degli attaccanti nella costruzione del gioco offensivo e nella sua finalizzazione alla fine non bastano per vincere le gare. Quanti gol devono fare per arrivare ai tre punti? Una squadra che segna tanto le partite le deve chiudere con la vittoria in tasca.

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DE GIORGIO

A favorire la rimonta dei campani ci ha messo del suo anche De Giorgio che, pur rendendosi conto che il Potenza stava soffrendo dinanzi all’incalzare della Cavese, avendo visto i suoi uomini schiacciati indietro e che stavano concedendo troppi spazi agli avversari, non ha certo aiutato la sua squadra con le sue mosse consistite nella sola sostituzione di Petrungaro,  alle prese con un fastidio all’inguine, con Rosafio. Con la convinzione, errata, che la sua squadra sarebbe riuscita a chiudere la partita con il terzo gol. Pia illusione dal momento che la Cavese aveva preso nettamente il sopravvento a centrocampo e le mosse dell’allenatore sono arrivate a frittata già fatta quando la Cavese aveva visto premiati i suoi sforzi con il pareggio. E onestamente queste mosse non hanno portato i benefici che l’allenatore calabrese si aspettava. Ma ancora più grave, a nostro giudizio, è stato l’errore di De Giorgio nel non essere passato, una volta resosi conto che la pressione della Cavese non accennava a diminuire, al piano B, ossia ridisegnare la squadra con il 3/5/2 che avrebbe dato più compattezza ai suoi giocatori e li avrebbe messi nella condizione di difendersi meglio dagli attacchi  degli avversari. Poi poteva succedere che la Cavese avrebbe pareggiato lo stesso ma quantomeno De Giorgio avrebbe avuto la coscienza a posto per aver provato ad invertire il trend della partita. E anche nella conferenza post gara De Giorgio non è stato per niente convincente nelle risposte che ha dato mostrando di essere in chiara difficoltà a spiegare la mancata vittoria contro un avversario non certamente irresistibile. In primis nel sostenere che era troppo presto per passare al 3/5/2. Risibile convinzione dal momento che se non passi ad un modulo più prudente per resistere gli ultimi 20/25 minuti per portare a casa i tre punti, quando De Giorgio crede sia il momento opportuno per fare il 3/5/2? Tra l’altro, nel ricordare che a Catania il Potenza adottò il 3/5/2 o per meglio dire il 5/3/2, ha omesso di dire che il 2 a 0 in favore della sua squadra è rimasto tale fino al triplice fischio finale dell’arbitro. Segnale inequivocabile che il 5/3/2 aveva funzionato più che bene. E’ vero che il Catania andò molto vicino a riaprire la partita con il rigore parato da Alastra a Stoppa a due minuti dal novantesimo, ma si trattò di un marchiano errore individuale di Novella che mise giù in area proprio Stoppa e il rigore non era certamente addebitabile al 3/5/2. Un’altra risposta di De Giorgio ad una constatazione del collega Alfonso Pecoraro ovviamente condivisa da tutti ci ha lasciati stupefatti. Pecoraro ha chiesto quale sarebbe stato il pensiero di De Giorgio se nel mercato di gennaio fossero arrivati due difensori esterni di grande personalità e con grande tecnica individuale. De Giorgio ha detto che non avrebbero cambiato la situazione e i problemi difensivi non sarebbero stati risolti. Avessimo messo nella difesa rossoblù due difensori come Cancellotti e Anastasio. E’ proprio certo De Giorgio che due leader difensivi come loro non avrebbero aumentato in maniera sostanziale  il tasso di affidabilità della difesa? Noi siamo convinti di si.  

LA FASE OFFENSIVA

Per fortuna e anche per capacità sta funzionando bene la fase offensiva con Petrungaro e Schimmenti che hanno fatto impazzire i difensori campani e hanno siglato due splendidi gol. Ma gli sforzi degli attaccanti nella costruzione del gioco offensivo e nella sua finalizzazione alla fine non bastano per vincere le gare. Quanti gol devono fare per arrivare ai tre punti? Una squadra che segna tanto le partite le deve chiudere con la vittoria in tasca.

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