lunedì 23 Dicembre 2024

La pillola del giorno dopo Potenza-Messina di Alfonso Pecoraro
L

Ci ha abituato troppo bene il Potenza di De Giorgio, nel senso che fa notizia – dopo 20 gare – se “la prima mezzora è stata la peggiore dell’anno”. Lo ha detto il mister. Eppure la squadra ha dimostrato di avere il carattere per vincere anche una partita sporca. Ha avuto pazienza l’allenatore a non sostituire prima Rosafio, opaco, e ha scelto il momento giusto per dirottare a destra Schimmenti, che a sinistra era la brutta copia del fratello scarso. Chapeau al mister e ai suoi ragazzi che, davvero, ci stanno abituando troppo bene. E’ una giusta ricetta quella di restare umili, di non fare passi più lunghi della gamba, di continuare a fare quello che è stato fatto fino ad oggi, di essere anche un po’ ambiziosi e al tempo stesso di non precludere a una tifoseria la voglia di sognare.

Alla vigilia di Natale nella letterina da scrivere al rosso Babbo, perché non inserire anche un piccolo desiderio? Non accadrà o, almeno, non c’è una ricetta sicura per dire che accadrà, ma facciamo che questa festa – calcisticamente parlando – sia legata anche alla bellezza di un sogno. Alla gratuità di poterlo inseguire, senza avere l’esaltazione o l’ossessione del “deve accadere per forza”.

Perché già la stabilità e la tranquillità che è stata data all’anno uno, dopo la retrocessione scampata, è un primo regalo importante e da godersi. Non era assolutamente scontato.

Perché c’era oggettivamente tutto da perdere, c’era da comprendere se, soprattutto a livello societario, si fosse tratta una lezione dagli errori del passato: la risposta è sotto gli occhi e ce n’è da festeggiare.

Per questo l’augurio è che ciascuno continui a fare la propria parte e a svolgere le proprie funzioni esattamente come fatto fino ad oggi, che la società persegua nei suoi obiettivi di costruzione di un futuro saldo e che i tifosi continuino a spingere l’ambiente.

Ma anche che non crei clamore o fastidio in nessuno che qualcuno insegua un sogno e se lo viva con gioia e senza ossessioni: sarebbe tutto ancora molto più bello. Buon Natale rossoblù a tutti.

PS- Alastra è fortissimo.

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Ci ha abituato troppo bene il Potenza di De Giorgio, nel senso che fa notizia – dopo 20 gare – se “la prima mezzora è stata la peggiore dell’anno”. Lo ha detto il mister. Eppure la squadra ha dimostrato di avere il carattere per vincere anche una partita sporca. Ha avuto pazienza l’allenatore a non sostituire prima Rosafio, opaco, e ha scelto il momento giusto per dirottare a destra Schimmenti, che a sinistra era la brutta copia del fratello scarso. Chapeau al mister e ai suoi ragazzi che, davvero, ci stanno abituando troppo bene. E’ una giusta ricetta quella di restare umili, di non fare passi più lunghi della gamba, di continuare a fare quello che è stato fatto fino ad oggi, di essere anche un po’ ambiziosi e al tempo stesso di non precludere a una tifoseria la voglia di sognare.

Alla vigilia di Natale nella letterina da scrivere al rosso Babbo, perché non inserire anche un piccolo desiderio? Non accadrà o, almeno, non c’è una ricetta sicura per dire che accadrà, ma facciamo che questa festa – calcisticamente parlando – sia legata anche alla bellezza di un sogno. Alla gratuità di poterlo inseguire, senza avere l’esaltazione o l’ossessione del “deve accadere per forza”.

Perché già la stabilità e la tranquillità che è stata data all’anno uno, dopo la retrocessione scampata, è un primo regalo importante e da godersi. Non era assolutamente scontato.

Perché c’era oggettivamente tutto da perdere, c’era da comprendere se, soprattutto a livello societario, si fosse tratta una lezione dagli errori del passato: la risposta è sotto gli occhi e ce n’è da festeggiare.

Per questo l’augurio è che ciascuno continui a fare la propria parte e a svolgere le proprie funzioni esattamente come fatto fino ad oggi, che la società persegua nei suoi obiettivi di costruzione di un futuro saldo e che i tifosi continuino a spingere l’ambiente.

Ma anche che non crei clamore o fastidio in nessuno che qualcuno insegua un sogno e se lo viva con gioia e senza ossessioni: sarebbe tutto ancora molto più bello. Buon Natale rossoblù a tutti.

PS- Alastra è fortissimo.

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Alla vigilia di Natale nella letterina da scrivere al rosso Babbo, perché non inserire anche un piccolo desiderio? Non accadrà o, almeno, non c’è una ricetta sicura per dire che accadrà, ma facciamo che questa festa – calcisticamente parlando – sia legata anche alla bellezza di un sogno. Alla gratuità di poterlo inseguire, senza avere l’esaltazione o l’ossessione del “deve accadere per forza”.

Perché già la stabilità e la tranquillità che è stata data all’anno uno, dopo la retrocessione scampata, è un primo regalo importante e da godersi. Non era assolutamente scontato.

Perché c’era oggettivamente tutto da perdere, c’era da comprendere se, soprattutto a livello societario, si fosse tratta una lezione dagli errori del passato: la risposta è sotto gli occhi e ce n’è da festeggiare.

Per questo l’augurio è che ciascuno continui a fare la propria parte e a svolgere le proprie funzioni esattamente come fatto fino ad oggi, che la società persegua nei suoi obiettivi di costruzione di un futuro saldo e che i tifosi continuino a spingere l’ambiente.

Ma anche che non crei clamore o fastidio in nessuno che qualcuno insegua un sogno e se lo viva con gioia e senza ossessioni: sarebbe tutto ancora molto più bello. Buon Natale rossoblù a tutti.

PS- Alastra è fortissimo.

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