domenica 24 Novembre 2024

La pillola del giorno dopo Picerno-Potenza di Alfonso Pecoraro
L

LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO

A me è piaciuto proprio tutto. A cominciare dal silenzio dei tifosi: hanno dato una lezione di sensibilità e di civiltà, nel ricordo di tre giovani vittime. Hanno dato l’esempio di cosa c’è realmente in curva, valori e principi che magari la società civile ne avesse qualcuno simile. Sono orgoglioso di conoscerne gran parte delle menti pensanti e di esserne di taluni anche amico.

Il loro gesto, che sicuramente farà parlare l’Italia, non poteva che essere ripagato da una prestazione super, da parte di entrambe le squadre. A me è piaciuto molto il Potenza e bene ha fatto un mio amico a scrivermi “ottima partita contro una squadra forte”. Ma penso che anche in casa Picerno – come hanno detto i protagonisti a fine match – abbiano pensato la stessa cosa: “ottima partita contro una squadra forte”.

E’ chiaro che tutto è migliorabile e perfettibile, ma al momento si può essere soddisfatti di aver tracciato la strada giusta. A trovare il pelo nell’uovo direi che probabilmente passare alla difesa a 5 già al 29’ della ripresa sia stato un azzardo (specie per una squadra che non possiamo certo dire che sa difendersi), tant’è che dopo appena due minuti il Potenza ha preso gol, ma va bene lo stesso, perché contro una signora squadra la difesa non ha patito eccessive sofferenze ed è apparsa ben più equilibrata di tante altre volte.

Semmai, punto il dito contro chi deve e può dare molto di più quando è chiamato in causa: e De Giorgio non ha ricevuto il contributo sperato quando ha messo dentro Ferro e Firenze. Comunque l’1-1 non è dipeso da questo e generalmente non si deve sempre trovare per forza qualcosa che non vada per il verso giusto: complessivamente il Potenza mi è piaciuto.

E bisogna essere onesti: il pareggio ci può stare e può accontentarci perché è un punto pesantissimo che dà continuità alle prestazioni e conferma la velleità della squadra di volersela sempre giocare a viso aperto. Uscire battuti – anche pensando a un rigorino non dato a Caturano e all’occasione di D’Auria per chiudere il match – sarebbe stato davvero un peccato. Ripeto, è la strada giusta per crescere ancora, ed oggi si può essere sicuramente ottimisti soprattutto rispetto a quanto abbiamo vissuto l’anno scorso.

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La pillola del giorno dopo Picerno-Potenza di Alfonso Pecoraro
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LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO

A me è piaciuto proprio tutto. A cominciare dal silenzio dei tifosi: hanno dato una lezione di sensibilità e di civiltà, nel ricordo di tre giovani vittime. Hanno dato l’esempio di cosa c’è realmente in curva, valori e principi che magari la società civile ne avesse qualcuno simile. Sono orgoglioso di conoscerne gran parte delle menti pensanti e di esserne di taluni anche amico.

Il loro gesto, che sicuramente farà parlare l’Italia, non poteva che essere ripagato da una prestazione super, da parte di entrambe le squadre. A me è piaciuto molto il Potenza e bene ha fatto un mio amico a scrivermi “ottima partita contro una squadra forte”. Ma penso che anche in casa Picerno – come hanno detto i protagonisti a fine match – abbiano pensato la stessa cosa: “ottima partita contro una squadra forte”.

E’ chiaro che tutto è migliorabile e perfettibile, ma al momento si può essere soddisfatti di aver tracciato la strada giusta. A trovare il pelo nell’uovo direi che probabilmente passare alla difesa a 5 già al 29’ della ripresa sia stato un azzardo (specie per una squadra che non possiamo certo dire che sa difendersi), tant’è che dopo appena due minuti il Potenza ha preso gol, ma va bene lo stesso, perché contro una signora squadra la difesa non ha patito eccessive sofferenze ed è apparsa ben più equilibrata di tante altre volte.

Semmai, punto il dito contro chi deve e può dare molto di più quando è chiamato in causa: e De Giorgio non ha ricevuto il contributo sperato quando ha messo dentro Ferro e Firenze. Comunque l’1-1 non è dipeso da questo e generalmente non si deve sempre trovare per forza qualcosa che non vada per il verso giusto: complessivamente il Potenza mi è piaciuto.

E bisogna essere onesti: il pareggio ci può stare e può accontentarci perché è un punto pesantissimo che dà continuità alle prestazioni e conferma la velleità della squadra di volersela sempre giocare a viso aperto. Uscire battuti – anche pensando a un rigorino non dato a Caturano e all’occasione di D’Auria per chiudere il match – sarebbe stato davvero un peccato. Ripeto, è la strada giusta per crescere ancora, ed oggi si può essere sicuramente ottimisti soprattutto rispetto a quanto abbiamo vissuto l’anno scorso.

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A me è piaciuto proprio tutto. A cominciare dal silenzio dei tifosi: hanno dato una lezione di sensibilità e di civiltà, nel ricordo di tre giovani vittime. Hanno dato l’esempio di cosa c’è realmente in curva, valori e principi che magari la società civile ne avesse qualcuno simile. Sono orgoglioso di conoscerne gran parte delle menti pensanti e di esserne di taluni anche amico.

Il loro gesto, che sicuramente farà parlare l’Italia, non poteva che essere ripagato da una prestazione super, da parte di entrambe le squadre. A me è piaciuto molto il Potenza e bene ha fatto un mio amico a scrivermi “ottima partita contro una squadra forte”. Ma penso che anche in casa Picerno – come hanno detto i protagonisti a fine match – abbiano pensato la stessa cosa: “ottima partita contro una squadra forte”.

E’ chiaro che tutto è migliorabile e perfettibile, ma al momento si può essere soddisfatti di aver tracciato la strada giusta. A trovare il pelo nell’uovo direi che probabilmente passare alla difesa a 5 già al 29’ della ripresa sia stato un azzardo (specie per una squadra che non possiamo certo dire che sa difendersi), tant’è che dopo appena due minuti il Potenza ha preso gol, ma va bene lo stesso, perché contro una signora squadra la difesa non ha patito eccessive sofferenze ed è apparsa ben più equilibrata di tante altre volte.

Semmai, punto il dito contro chi deve e può dare molto di più quando è chiamato in causa: e De Giorgio non ha ricevuto il contributo sperato quando ha messo dentro Ferro e Firenze. Comunque l’1-1 non è dipeso da questo e generalmente non si deve sempre trovare per forza qualcosa che non vada per il verso giusto: complessivamente il Potenza mi è piaciuto.

E bisogna essere onesti: il pareggio ci può stare e può accontentarci perché è un punto pesantissimo che dà continuità alle prestazioni e conferma la velleità della squadra di volersela sempre giocare a viso aperto. Uscire battuti – anche pensando a un rigorino non dato a Caturano e all’occasione di D’Auria per chiudere il match – sarebbe stato davvero un peccato. Ripeto, è la strada giusta per crescere ancora, ed oggi si può essere sicuramente ottimisti soprattutto rispetto a quanto abbiamo vissuto l’anno scorso.

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