Prima di tutto l’analisi dei numeri che, oltre a non mentire mai, da sempre convogliano in una unica direzione il tutto. Nel calcio bisogna leggerli tutti, da quelli più importanti a quelli che lo sembrano meno.
E quelli del Potenza, all’inizio di questo percorso e dopo 5 giornate di campionato, non possono che alimentare positività ed autostima, ed essere considerati un gran bel bottino iniziale. 10 punti in 5 giornate rappresentano una media di 2 punti a partita, tanta roba. Anche con un bottino negativo di 6 gol subiti in 5 partite, presi in sole 2 partite esterne (2 a Messina e 4 a Benevento), senza averne subito nessuno al Viviani (contro Turris e Sorrento). Indenne la porta di Cucchietti anche a Cerignola nonostante il ‘benevolo’ rigore concesso ai dauni e parato dall’estremo rossoblù con un prodigioso intervento, e non il solo della serata del Monterisi. De Giorgio avrà molto da pensare nel momento in cui il titolare Alastra sarà disponibile. Al cospetto dell’ex Raffaele, il Potenza offre una prestazione di grande sostanza e personalità soprattutto nel secondo tempo finalizzata dal sempre presente Caturano. A Cerignola non erano ancora finiti i fantasmi della bestia nera Franca, che Caturano li ha riportati in auge. Cio’ che conforta è l’atteggiamento della squadra, che comincia a giocare da squadra, che mostra capacità di resistenza e reazione. Non ci gongoliamo, c’è strada da fare, ci sono ancora errori da correggere e positività da ‘coltivare’ ma sembra essere stata imboccata una strada precisa. C’è di sicuro la grandissima soddisfazione di uscire vincenti da una gara esterna ricca di insidie. Il percorso prosegue e con esso la ‘ricerca della felicità’. Il Trapani di Salvatore Aronica, mercoledì al Viviani per la sesta di campionato con inizio delle ostilità alle 18.30, rappresenta un’altra valida prova per allineare numeri e prestazioni. E provare a vedere che aria si respira lì in alto. Dopo tanto tempo.