domenica 24 Novembre 2024

La pillola del giorno dopo di Alfonso Pecoraro
L

La resilienza, secondo i più comuni vocabolari è “la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi o, in psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. Al Monterisi di Cerignola ho assistito anche a quello che significa nello sport: resistere a un periodo di difficoltà (una trentina di minuti o poco di meno) venendone fuori in maniera persino brillante.

La resilienza del Potenza ha preso forza dopo che Cucchietti (vallo a togliere, ora) ha parato il rigore (qualche dubbio mi resta) di Salvemini, in un momento del match in cui oggettivamente il Cerignola avrebbe meritato il vantaggio. Di lì in poi, quella resistenza è diventata forza respingente che ha dato il coraggio di osare e di vincere la partita.

Bravissimi a tutti i calciatori, eccellente voto per mister De Giorgio, al quale rinnovo – come ho scritto sette giorni fa – la mia più assoluta fiducia e respingo, io per lui, tutti i dubbi sulla sua adeguatezza a fare questo mestiere solo perché è giovane e lo fa per la prima volta. Giudizi prevenuti: ingiusti e prevenuti.

De Giorgio, dicevo: partita interpretata perfettamente anche e soprattutto con i due cambi in avvio di ripresa. E primo banco di prova superato molto più che brillantemente e che deve fornire lo stimolo per proseguire nella marcia, pensando poco a chi si avrà di fronte e molto di più a capacità di gruppo che si sono riscontrate e soprattutto agli ancora ampi margini di crescita.

Anzi, vado oltre: proprio tutto quello che è accaduto l’anno scorso – quando tutti credevamo che il Potenza fosse davvero una squadra forte che poteva tranquillamente fare un torneo di vertice e che invece si è salvato all’ultima partita utile dei playout – deve fornire lo stimolo a non ricadere in errori di presunzione, a restare umili e concentrati, a essere consapevoli dei propri limiti (tipici di una squadra giovane), molto prima che dei propri mezzi. Solo così potremo continuare a pensare alla resilienza dei rossoblù come alla: “capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. E più traumi e difficoltà di quelli dell’anno scorso dove andremo a trovarli?

spot_img
spot_img

ARTICOLI CORRELATI

- Advertisement -spot_img

ULTIMI ARTICOLI

La pillola del giorno dopo di Alfonso Pecoraro
L

La resilienza, secondo i più comuni vocabolari è “la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi o, in psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. Al Monterisi di Cerignola ho assistito anche a quello che significa nello sport: resistere a un periodo di difficoltà (una trentina di minuti o poco di meno) venendone fuori in maniera persino brillante.

La resilienza del Potenza ha preso forza dopo che Cucchietti (vallo a togliere, ora) ha parato il rigore (qualche dubbio mi resta) di Salvemini, in un momento del match in cui oggettivamente il Cerignola avrebbe meritato il vantaggio. Di lì in poi, quella resistenza è diventata forza respingente che ha dato il coraggio di osare e di vincere la partita.

Bravissimi a tutti i calciatori, eccellente voto per mister De Giorgio, al quale rinnovo – come ho scritto sette giorni fa – la mia più assoluta fiducia e respingo, io per lui, tutti i dubbi sulla sua adeguatezza a fare questo mestiere solo perché è giovane e lo fa per la prima volta. Giudizi prevenuti: ingiusti e prevenuti.

De Giorgio, dicevo: partita interpretata perfettamente anche e soprattutto con i due cambi in avvio di ripresa. E primo banco di prova superato molto più che brillantemente e che deve fornire lo stimolo per proseguire nella marcia, pensando poco a chi si avrà di fronte e molto di più a capacità di gruppo che si sono riscontrate e soprattutto agli ancora ampi margini di crescita.

Anzi, vado oltre: proprio tutto quello che è accaduto l’anno scorso – quando tutti credevamo che il Potenza fosse davvero una squadra forte che poteva tranquillamente fare un torneo di vertice e che invece si è salvato all’ultima partita utile dei playout – deve fornire lo stimolo a non ricadere in errori di presunzione, a restare umili e concentrati, a essere consapevoli dei propri limiti (tipici di una squadra giovane), molto prima che dei propri mezzi. Solo così potremo continuare a pensare alla resilienza dei rossoblù come alla: “capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. E più traumi e difficoltà di quelli dell’anno scorso dove andremo a trovarli?

ARTICOLI CORRELATI

ULTIMI ARTICOLI

La pillola del giorno dopo di Alfonso Pecoraro
L

La resilienza, secondo i più comuni vocabolari è “la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi o, in psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. Al Monterisi di Cerignola ho assistito anche a quello che significa nello sport: resistere a un periodo di difficoltà (una trentina di minuti o poco di meno) venendone fuori in maniera persino brillante.

La resilienza del Potenza ha preso forza dopo che Cucchietti (vallo a togliere, ora) ha parato il rigore (qualche dubbio mi resta) di Salvemini, in un momento del match in cui oggettivamente il Cerignola avrebbe meritato il vantaggio. Di lì in poi, quella resistenza è diventata forza respingente che ha dato il coraggio di osare e di vincere la partita.

Bravissimi a tutti i calciatori, eccellente voto per mister De Giorgio, al quale rinnovo – come ho scritto sette giorni fa – la mia più assoluta fiducia e respingo, io per lui, tutti i dubbi sulla sua adeguatezza a fare questo mestiere solo perché è giovane e lo fa per la prima volta. Giudizi prevenuti: ingiusti e prevenuti.

De Giorgio, dicevo: partita interpretata perfettamente anche e soprattutto con i due cambi in avvio di ripresa. E primo banco di prova superato molto più che brillantemente e che deve fornire lo stimolo per proseguire nella marcia, pensando poco a chi si avrà di fronte e molto di più a capacità di gruppo che si sono riscontrate e soprattutto agli ancora ampi margini di crescita.

Anzi, vado oltre: proprio tutto quello che è accaduto l’anno scorso – quando tutti credevamo che il Potenza fosse davvero una squadra forte che poteva tranquillamente fare un torneo di vertice e che invece si è salvato all’ultima partita utile dei playout – deve fornire lo stimolo a non ricadere in errori di presunzione, a restare umili e concentrati, a essere consapevoli dei propri limiti (tipici di una squadra giovane), molto prima che dei propri mezzi. Solo così potremo continuare a pensare alla resilienza dei rossoblù come alla: “capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. E più traumi e difficoltà di quelli dell’anno scorso dove andremo a trovarli?

ARTICOLI CORRELATI

ULTIMI ARTICOLI