giovedì 19 Settembre 2024

IL RICCO E IL POVERO di Nino Lamattina

Fiumi di parole, di recriminazioni, di richieste per riempire quello che era definito come ‘il buco con lo stadio intorno’.

Fiumi di assicurazioni sui lavori da fare e sulla loro veloce conclusione, comprese quelle riguardanti il budget di spesa necessario.

Situazione attuale: buco riempito ma inutilizzabile perché occorrono altri 72mila euro per i seggiolini (quelli che la FIGC nomina come ‘sedute individuali’).

Paradosso? No, tutto è considerato normale.

Perché noi siamo fatti così, ci accontentiamo, lo abbiamo sempre fatto.

Ora queste ‘sedute individuali’ sono diventate nuovo argomento di contrapposizione politica e di discussione animata fra tifosi. Ma spostiamo l’osservazione di quello che sembra un problema a quello che, a mio modesto avviso, è IL PROBLEMA.

Spostiamo lo sguardo da parte opposta del ‘buco’, in linea frontale. Area Hospitality di moderna concezione, con servizio di accoglienza, servizio di catering privato e accesso in tribuna dotata di  comodi e morbide ‘sedute individuali’, con monitor di servizio dove poter rivedere le azioni che sono sotto i tuoi occhi. Tutto molto bello.

Torniamo al ‘buco riempito’. Ora che monteranno i seggiolini tutti tireranno un sospiro di sollievo. Senza accorgersi però che sono stati creati altri 600 posti sotto sole, vento, pioggia, grandine e neve. Ovvero le stesse condizioni dei 1800 posti della Curva (ancora quella con Tubi Innocenti del 1992), dei  1500 posti del Settore Distinti (che chiamano Tribuna), di un centinaio di posti della parte scoperta della Tribuna Laterale sovrastata dalla ormai famosa ‘fermata del 7’, una pensilina esattamente uguale a quella delle fermate dei bus.  Indecoroso.

Dicotomia pubblico-privato nella gestione delle risorse? Sicuramente si. E questa non è un sorpresa in quanto la velocità di azione del privato non è paragonabile a quella di una amministrazione pubblica. E si parla di velocità di azione ma non di pensiero. Perché non possono esistere differenze così evidenti in una stessa struttura pubblica.

Altrimenti poi si sfocia nella mancanza di rispetto nei confronti di tanti cittadini appassionati del Potenza.

Che questo stimoli attenzione e produca pensieri positivi.

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Situazione attuale: buco riempito ma inutilizzabile perché occorrono altri 72mila euro per i seggiolini (quelli che la FIGC nomina come ‘sedute individuali’).

Paradosso? No, tutto è considerato normale.

Perché noi siamo fatti così, ci accontentiamo, lo abbiamo sempre fatto.

Ora queste ‘sedute individuali’ sono diventate nuovo argomento di contrapposizione politica e di discussione animata fra tifosi. Ma spostiamo l’osservazione di quello che sembra un problema a quello che, a mio modesto avviso, è IL PROBLEMA.

Spostiamo lo sguardo da parte opposta del ‘buco’, in linea frontale. Area Hospitality di moderna concezione, con servizio di accoglienza, servizio di catering privato e accesso in tribuna dotata di  comodi e morbide ‘sedute individuali’, con monitor di servizio dove poter rivedere le azioni che sono sotto i tuoi occhi. Tutto molto bello.

Torniamo al ‘buco riempito’. Ora che monteranno i seggiolini tutti tireranno un sospiro di sollievo. Senza accorgersi però che sono stati creati altri 600 posti sotto sole, vento, pioggia, grandine e neve. Ovvero le stesse condizioni dei 1800 posti della Curva (ancora quella con Tubi Innocenti del 1992), dei  1500 posti del Settore Distinti (che chiamano Tribuna), di un centinaio di posti della parte scoperta della Tribuna Laterale sovrastata dalla ormai famosa ‘fermata del 7’, una pensilina esattamente uguale a quella delle fermate dei bus.  Indecoroso.

Dicotomia pubblico-privato nella gestione delle risorse? Sicuramente si. E questa non è un sorpresa in quanto la velocità di azione del privato non è paragonabile a quella di una amministrazione pubblica. E si parla di velocità di azione ma non di pensiero. Perché non possono esistere differenze così evidenti in una stessa struttura pubblica.

Altrimenti poi si sfocia nella mancanza di rispetto nei confronti di tanti cittadini appassionati del Potenza.

Che questo stimoli attenzione e produca pensieri positivi.

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Paradosso? No, tutto è considerato normale.

Perché noi siamo fatti così, ci accontentiamo, lo abbiamo sempre fatto.

Ora queste ‘sedute individuali’ sono diventate nuovo argomento di contrapposizione politica e di discussione animata fra tifosi. Ma spostiamo l’osservazione di quello che sembra un problema a quello che, a mio modesto avviso, è IL PROBLEMA.

Spostiamo lo sguardo da parte opposta del ‘buco’, in linea frontale. Area Hospitality di moderna concezione, con servizio di accoglienza, servizio di catering privato e accesso in tribuna dotata di  comodi e morbide ‘sedute individuali’, con monitor di servizio dove poter rivedere le azioni che sono sotto i tuoi occhi. Tutto molto bello.

Torniamo al ‘buco riempito’. Ora che monteranno i seggiolini tutti tireranno un sospiro di sollievo. Senza accorgersi però che sono stati creati altri 600 posti sotto sole, vento, pioggia, grandine e neve. Ovvero le stesse condizioni dei 1800 posti della Curva (ancora quella con Tubi Innocenti del 1992), dei  1500 posti del Settore Distinti (che chiamano Tribuna), di un centinaio di posti della parte scoperta della Tribuna Laterale sovrastata dalla ormai famosa ‘fermata del 7’, una pensilina esattamente uguale a quella delle fermate dei bus.  Indecoroso.

Dicotomia pubblico-privato nella gestione delle risorse? Sicuramente si. E questa non è un sorpresa in quanto la velocità di azione del privato non è paragonabile a quella di una amministrazione pubblica. E si parla di velocità di azione ma non di pensiero. Perché non possono esistere differenze così evidenti in una stessa struttura pubblica.

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