Unica considerazione dopo questo inusuale 4-4: ora De Giorgio deve cambiare. Il portiere, il modulo, gli uomini. Faccia e decida lui, in piena autonomia e con coraggio. Ma non si può più tollerare di ripresentarsi sempre nello stesso fragilissimo modo, come se davvero non fosse successo mai niente.
Deve dare un segnale chiaro per non vanificare tutto quello che il suo Potenza sa fare, ossia dalla trequarti in su. E ieri, il suo malumore, la sua arrabbiatura chiara, spero che possa essere rivolta nei confronti del gruppo per scuoterlo. Ma per primo deve scuotersi lui stesso e studiare il da farsi per non buttare alle ortiche la stagione. Faccia l’allenatore, meno l’amico dei calciatori, e provochi una reazione da uomini. Perché in questo finale di stagione – che ci riserverà Monopoli (che deve proteggere il terzo posto), Casertana e Latina (che devono salvarsi) e Catania (e sarà uno scontro diretto) – serve la concretezza del risultato e serve non prendere gol, altrimenti andare ai playoff sarà solo una inutile passerella che durerà molto poco.
Ho notato altro. Non era mai successo finora che questa squadra fosse presuntuosa. Magari convinta di essere diventata grande, al punto da poter affrontare qualsiasi avversario con la sufficienza della manifesta superiorità. Non è così, quindi piedi per terra, perché i limiti ci sono e sono tantissimi, e non sono stati corretti né sul campo, né con la campagna acquisti. E i giocatori non si facciano illudere dai tanti osservatori che c’erano sugli spalti al Viviani, perché se giocano per se stessi (e non da squadra unita e compatta) con le proprie singole qualità (che per tanti non è proprio straripante), fortuna non ne fanno molta. Il Potenza solo quando ha giocato da squadra ha fatto molto bene e deve tornare a esserlo proprio ora che è il momento giusto.
Uno dei caratteri fondamentali infatti è stata sempre l’unità, l’umiltà, la spensieratezza delle giocate, la concentrazione, il rispetto degli avversari. Cose venute meno tutte all’improvviso e, cosa ancora più grave, nella prima delle partite che non si devono sbagliare, perché da dietro arrivano veloci e i sogni di una posizione ambiziosa nella griglia playoff, in questo modo, se ne vanno a farsi benedire.
Se dunque, come penso, questa squadra vale qualcosa per quanto è riuscita a farci vedere e a farci godere, non resta che azzerare tutto rapidamente, senza perdersi d’animo se davvero il concetto è che questo Potenza sia una squadra buona. Altrimenti, amen: è stato molto bello fin quando è durato.