domenica 22 Dicembre 2024

Turris, tentativo last minute per evitare la morte
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È un’ultima corsa contro il tempo quella che si sta svolgendo nelle stanze della politica e dello sport a Torre del Greco. Come riporta TuttoTurris.com con la scadenza inderogabile del 16 dicembre che incombe come una spada di Damocle, Ettore Capriola e Antonio Colantonio si preparano a un ultimo, estremo incontro, mediato ancora una volta dal sindaco Luigi Mennella. L’obiettivo è salvare la Turris da un’onta senza precedenti e consentire alla squadra di concludere la stagione senza ulteriori drammi.

Le condizioni sul tavolo. Le trattative tra Capriola, attuale massimo dirigente del club, e Colantonio, ex patron e unica figura con disponibilità e volontà di intervenire per evitare il fallimento, sono appese a un equilibrio precario. Le condizioni per raggiungere un’intesa sono ormai note, ma finora nessun accordo definitivo è stato trovato: Il nodo del debito: Colantonio, affiancato dal fratello Giuseppe in questa missione disperata, ha ribadito la disponibilità ad assumersi tutti i costi di gestione ordinaria e sportiva a partire dal 16 dicembre. Tuttavia, ha posto una condizione imprescindibile: Capriola deve saldare le pendenze finanziarie attuali, che si aggirano intorno ai 570 mila euro.

L’unica soluzione possibile: Capriola non sembra in grado di coprire questa cifra con liquidità immediata. Per questo, l’unica strada percorribile appare quella di monetizzare i crediti d’imposta legati al Superbonus in suo possesso, come già avvenuto in passato. Ed è proprio su questo punto che la trattativa procede molto a rilento. Infatti, i crediti d’imposta non corrispondono a soldi liquidi con un valore di scambio diretto 1=1, soprattutto se non sono certificati. Per chi li acquista, rappresentano un azzardo: senza una certificazione certa, c’è il rischio che questi crediti non siano utilizzabili nei termini previsti dalla legge. Colantonio, pur dimostrandosi disponibile a farsi carico di questi crediti come garanzia per generare la liquidità necessaria, attribuisce loro un valore diverso rispetto a quanto richiesto da Capriola.

La resa dei conti. L’incontro previsto per questa sera sarà l’ultima occasione per trovare un compromesso e salvare la Turris dalla morte sportiva e finanziaria. Se le parti non riusciranno a trovare la quadra, il destino del club appare segnato: senza i fondi necessari per pagare stipendi e contributi entro il 16 dicembre, la penalizzazione e l’onta del fallimento saranno inevitabili. Il futuro della Turris è appeso a un filo e tutto dipenderà dalla capacità delle parti coinvolte di superare le ultime divergenze. Il tempo è scaduto, e ogni minuto può fare la differenza.

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Le condizioni sul tavolo. Le trattative tra Capriola, attuale massimo dirigente del club, e Colantonio, ex patron e unica figura con disponibilità e volontà di intervenire per evitare il fallimento, sono appese a un equilibrio precario. Le condizioni per raggiungere un’intesa sono ormai note, ma finora nessun accordo definitivo è stato trovato: Il nodo del debito: Colantonio, affiancato dal fratello Giuseppe in questa missione disperata, ha ribadito la disponibilità ad assumersi tutti i costi di gestione ordinaria e sportiva a partire dal 16 dicembre. Tuttavia, ha posto una condizione imprescindibile: Capriola deve saldare le pendenze finanziarie attuali, che si aggirano intorno ai 570 mila euro.

L’unica soluzione possibile: Capriola non sembra in grado di coprire questa cifra con liquidità immediata. Per questo, l’unica strada percorribile appare quella di monetizzare i crediti d’imposta legati al Superbonus in suo possesso, come già avvenuto in passato. Ed è proprio su questo punto che la trattativa procede molto a rilento. Infatti, i crediti d’imposta non corrispondono a soldi liquidi con un valore di scambio diretto 1=1, soprattutto se non sono certificati. Per chi li acquista, rappresentano un azzardo: senza una certificazione certa, c’è il rischio che questi crediti non siano utilizzabili nei termini previsti dalla legge. Colantonio, pur dimostrandosi disponibile a farsi carico di questi crediti come garanzia per generare la liquidità necessaria, attribuisce loro un valore diverso rispetto a quanto richiesto da Capriola.

La resa dei conti. L’incontro previsto per questa sera sarà l’ultima occasione per trovare un compromesso e salvare la Turris dalla morte sportiva e finanziaria. Se le parti non riusciranno a trovare la quadra, il destino del club appare segnato: senza i fondi necessari per pagare stipendi e contributi entro il 16 dicembre, la penalizzazione e l’onta del fallimento saranno inevitabili. Il futuro della Turris è appeso a un filo e tutto dipenderà dalla capacità delle parti coinvolte di superare le ultime divergenze. Il tempo è scaduto, e ogni minuto può fare la differenza.

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