Alla fine il Potenza conquista un punto ma resta il rammarico perché si poteva fare di più e c’erano tutte le possibilità per conquistare un’altra vittoria in trasferta.
GESTIONE DELLA PARTITA
Alla squadra di De Giorgio è mancata la continuità di rendimento nel senso che ha giocato a sprazzi e dopo aver incassato il gol del vantaggio dei pugliesi ci ha messo un po’ di tempo per reagire e pervenire al pari con un gran gol di D’Auria su assist di Erradi. Poi nella ripresa ha fatto valere la sua migliore organizzazione e spinto da un Felippe in stato di grazia e padrone del centrocampo con la collaborazione di Erradi molto ispirato, ha costruito un’azione offensiva da manuale del calcio con costruzione dal basso per far arrivare il pallone a Schimmenti che ha fatto finta di mettere il pallone in mezzo ma invece ha servito D’Auria appostato più indietro. L’ex della Turris ha fatto secco il portiere dell’Altamura Pane con un violento diagonale. La squadra pugliese ha accusato il colpo e allora il Potenza avrebbe dovuto insistere per chiudere la partita. Così non è stato perché i rossoblù hanno badato più a conservare il pallone piuttosto che cercare di affondare i colpi. Considerato il cammino dei pugliesi al San Nicola, ci aspettavamo qualcosa in più dalla prestazione dei rossoblù anche perché avevano approcciato bene la partita.
DIFESA NON IRREPRENSIBILE
Sia sui gol incassati che sulle occasioni create dai pugliesi, evidenti le responsabilità di tutto il pacchetto arretrato. Sul gol di Leonetti concessa troppa libertà da parte di Novella che doveva essere più vicino all’attaccante ex Turris. Verrengia e Riggio si sono persi Minesso sul pareggio dei pugliesi. La difesa è andata letteralmente in bambola dopo il vantaggio dell’Altamura fino al punto di concedere altre due occasioni per il raddoppio mancate in maniera incredibile. Oltre a quella, quasi al novantesimo, sbagliata da Molinaro.
De Giorgio avrà avuto le sue buone ragioni a tenere in panchina Milesi, ma la gara di ieri ha confermato che di Milesi, vero leader del pacchetto arretrato, non si può fare a meno. Questo per dire che senza Milesi la difesa ha perso certezze, organizzazione e sicurezza ed è ritornata ad essere facilmente perforabile.
LE SOSTITUZIONI
Giusto fare entrare, dopo gli infortuni, Ghisolfi e Rossetti per consentire loro di riprendere confidenza con l’impegno ufficiale. Ma da Rosafio, Vilardi e Firenze la squadra non ha avuto il contributo sperato. Siamo convinti che Schimmenti sarebbe dovuto rimanere ancora in campo perché il ragazzo non era assolutamente stanco e rispetto a Rosafio sarebbe stato ancora utile nell’economia della partita. E’ difficile essere in debito d’ossigeno quando si hanno 21 anni. Di sicuro, pur avendo già giocato ad ottimi livelli per 62 minuti, era ancora in grado di fare danni alla difesa pugliese che ha tirato un sospiro di sollievo nel vederlo sostituito. Capiamo le ragioni di De Giorgio di voler recuperare alla migliore condizione un giocatore come Rosafio. Ma prima dei singoli, vengono gli interessi della squadra ed è prioritario aver in campo Schimmenti che come ha detto tante volte l’allenatore calabrese non si può togliere dal campo, piuttosto che un sostituto non al meglio della condizione. Altrimenti si corre il rischio di tornare alle prime giornate di campionato quando Schimmenti, pur meritevole di giocare, era in panchina e al suo posto in campo dall’inizio andava gente meno in forma di lui.