mercoledì 23 Ottobre 2024

Block notes di Rocco Sabatella
B

Tra Picerno e Potenza è finita in parità con un gol per parte. Pareggio assolutamente equo e che alla fine accontenta le due tifoserie che hanno assistito ad  una gara molto godibile e con tanti capovolgimenti di fronte. Senza tema di smentita possiamo aggiungere che un risultato di 3 a 3 o anche 4 a 4 avrebbe meglio rispecchiato quello che le due squadre  hanno prodotto sul campo. E’ stata una partita giocata molto bene da tutte e due le squadre che si sono date battaglia sul piano sportivo per tutti i novanta e passa minuti e che poteva anche concludersi con una vittoria dell’una e dell’altra squadra.  Insomma un derby che ha confermato che Picerno e Potenza giocano davvero un bel calcio e che potranno continuare ad essere protagoniste nel prosieguo del campionato.

OTTIMO POTENZA PER 70 MINUTI

Va sicuramente elogiata la prestazione complessiva della squadra di De Giorgio che ha tenuto egregiamente il campo sia nella fase difensiva dove bene si son comportati Novella, Milesi e Riggio e anche nella costruzione del gioco offensivo che è il punto di forza del Potenza messo in mostra anche a Picerno. Nonostante Caturano a mezzo servizio, D’Auria e soprattutto Schimmenti sono una spina nel fianco del pacchetto arretrato del Picerno. A dimostrazione che il Potenza voleva i tre punti e su questo obiettivo ha imperniato la sua gara.

I CAMBI DI DE GIORGIO

Le uscite di Erradi, Felippe e Schimmenti per inserire Ferro, Firenze e Sciacca per passare alla difesa a cinque e difendere il prezioso vantaggio non sortiscono l’effetto sperato.  Con questa mossa il Potenza si schiaccia nella propria area e lascia trequarti di campo libero al Picerno per organizzare la manovra senza incontrare difficoltà. Né Ferro e neppure Firenze, semplicemente un pesce fuor d’acqua, assicurano il contributo che De Giorgio si aspettava da loro.

Ma una domanda è d’obbligo: una migliore gestione delle sostituzioni da parte di De Giorgio non avrebbe potuto aiutare la squadra a conservare il vantaggio o quantomeno a non provocare l’arroccarsi troppo sulla difensiva? Non ci hanno convinto le analisi del tecnico sulle sostituzioni. Ripetiamo un concetto già espresso altre volte. Ferro è ancora acerbo e non è in grado di prendersi sulle spalle il gioco del Potenza e Firenze continua purtroppo ancora a deludere senza riuscire a dare il minimo contributo ai compagni. Non sarebbe stato uno scandalo continuare a tenere le certezze Felippe ed Erradi ancora per un pò di tempo in campo piuttosto che destabilizzare il reparto nevralgico della squadra, consegnarlo agli avversari e togliere sicurezza alla squadra. Come siamo convinti che anche Schimmenti aveva ancora le forze per fare male ai difensori avversari e tenerli nella loro metà campo. Perché non appena Schimmenti è uscito, Guerra, non avendo più pericoli da affrontare, si è andato a posizionare vicino all’area del Potenza per dare manforte all’azione offensiva.             

MARCATURE SULLE PALLE INATTIVE

Non si comprende il motivo per il quale sulle palle inattive il Potenza debba difendere a zona e non a uomo. De Giorgio ha spiegato a fine gara che su questo sistema di gioco, ossia la zona , il Potenza sta lavorando bene fin dalla preparazione. Quindi dalle parole del tecnico traspare la mancanza di un piano B, ossia mettersi a uomo, che in alcune circostanze come quella di ieri sulla rete di Bernardotto, avrebbe potuto ieri e potrebbe in futuro dare frutti migliori. C’è ancora tempo per lavorare anche nell’abituare la squadra a marcare a uomo in modo da avere, a seconda delle circostanze, due opzioni difensive.

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Tra Picerno e Potenza è finita in parità con un gol per parte. Pareggio assolutamente equo e che alla fine accontenta le due tifoserie che hanno assistito ad  una gara molto godibile e con tanti capovolgimenti di fronte. Senza tema di smentita possiamo aggiungere che un risultato di 3 a 3 o anche 4 a 4 avrebbe meglio rispecchiato quello che le due squadre  hanno prodotto sul campo. E’ stata una partita giocata molto bene da tutte e due le squadre che si sono date battaglia sul piano sportivo per tutti i novanta e passa minuti e che poteva anche concludersi con una vittoria dell’una e dell’altra squadra.  Insomma un derby che ha confermato che Picerno e Potenza giocano davvero un bel calcio e che potranno continuare ad essere protagoniste nel prosieguo del campionato.

OTTIMO POTENZA PER 70 MINUTI

Va sicuramente elogiata la prestazione complessiva della squadra di De Giorgio che ha tenuto egregiamente il campo sia nella fase difensiva dove bene si son comportati Novella, Milesi e Riggio e anche nella costruzione del gioco offensivo che è il punto di forza del Potenza messo in mostra anche a Picerno. Nonostante Caturano a mezzo servizio, D’Auria e soprattutto Schimmenti sono una spina nel fianco del pacchetto arretrato del Picerno. A dimostrazione che il Potenza voleva i tre punti e su questo obiettivo ha imperniato la sua gara.

I CAMBI DI DE GIORGIO

Le uscite di Erradi, Felippe e Schimmenti per inserire Ferro, Firenze e Sciacca per passare alla difesa a cinque e difendere il prezioso vantaggio non sortiscono l’effetto sperato.  Con questa mossa il Potenza si schiaccia nella propria area e lascia trequarti di campo libero al Picerno per organizzare la manovra senza incontrare difficoltà. Né Ferro e neppure Firenze, semplicemente un pesce fuor d’acqua, assicurano il contributo che De Giorgio si aspettava da loro.

Ma una domanda è d’obbligo: una migliore gestione delle sostituzioni da parte di De Giorgio non avrebbe potuto aiutare la squadra a conservare il vantaggio o quantomeno a non provocare l’arroccarsi troppo sulla difensiva? Non ci hanno convinto le analisi del tecnico sulle sostituzioni. Ripetiamo un concetto già espresso altre volte. Ferro è ancora acerbo e non è in grado di prendersi sulle spalle il gioco del Potenza e Firenze continua purtroppo ancora a deludere senza riuscire a dare il minimo contributo ai compagni. Non sarebbe stato uno scandalo continuare a tenere le certezze Felippe ed Erradi ancora per un pò di tempo in campo piuttosto che destabilizzare il reparto nevralgico della squadra, consegnarlo agli avversari e togliere sicurezza alla squadra. Come siamo convinti che anche Schimmenti aveva ancora le forze per fare male ai difensori avversari e tenerli nella loro metà campo. Perché non appena Schimmenti è uscito, Guerra, non avendo più pericoli da affrontare, si è andato a posizionare vicino all’area del Potenza per dare manforte all’azione offensiva.             

MARCATURE SULLE PALLE INATTIVE

Non si comprende il motivo per il quale sulle palle inattive il Potenza debba difendere a zona e non a uomo. De Giorgio ha spiegato a fine gara che su questo sistema di gioco, ossia la zona , il Potenza sta lavorando bene fin dalla preparazione. Quindi dalle parole del tecnico traspare la mancanza di un piano B, ossia mettersi a uomo, che in alcune circostanze come quella di ieri sulla rete di Bernardotto, avrebbe potuto ieri e potrebbe in futuro dare frutti migliori. C’è ancora tempo per lavorare anche nell’abituare la squadra a marcare a uomo in modo da avere, a seconda delle circostanze, due opzioni difensive.

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OTTIMO POTENZA PER 70 MINUTI

Va sicuramente elogiata la prestazione complessiva della squadra di De Giorgio che ha tenuto egregiamente il campo sia nella fase difensiva dove bene si son comportati Novella, Milesi e Riggio e anche nella costruzione del gioco offensivo che è il punto di forza del Potenza messo in mostra anche a Picerno. Nonostante Caturano a mezzo servizio, D’Auria e soprattutto Schimmenti sono una spina nel fianco del pacchetto arretrato del Picerno. A dimostrazione che il Potenza voleva i tre punti e su questo obiettivo ha imperniato la sua gara.

I CAMBI DI DE GIORGIO

Le uscite di Erradi, Felippe e Schimmenti per inserire Ferro, Firenze e Sciacca per passare alla difesa a cinque e difendere il prezioso vantaggio non sortiscono l’effetto sperato.  Con questa mossa il Potenza si schiaccia nella propria area e lascia trequarti di campo libero al Picerno per organizzare la manovra senza incontrare difficoltà. Né Ferro e neppure Firenze, semplicemente un pesce fuor d’acqua, assicurano il contributo che De Giorgio si aspettava da loro.

Ma una domanda è d’obbligo: una migliore gestione delle sostituzioni da parte di De Giorgio non avrebbe potuto aiutare la squadra a conservare il vantaggio o quantomeno a non provocare l’arroccarsi troppo sulla difensiva? Non ci hanno convinto le analisi del tecnico sulle sostituzioni. Ripetiamo un concetto già espresso altre volte. Ferro è ancora acerbo e non è in grado di prendersi sulle spalle il gioco del Potenza e Firenze continua purtroppo ancora a deludere senza riuscire a dare il minimo contributo ai compagni. Non sarebbe stato uno scandalo continuare a tenere le certezze Felippe ed Erradi ancora per un pò di tempo in campo piuttosto che destabilizzare il reparto nevralgico della squadra, consegnarlo agli avversari e togliere sicurezza alla squadra. Come siamo convinti che anche Schimmenti aveva ancora le forze per fare male ai difensori avversari e tenerli nella loro metà campo. Perché non appena Schimmenti è uscito, Guerra, non avendo più pericoli da affrontare, si è andato a posizionare vicino all’area del Potenza per dare manforte all’azione offensiva.             

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Non si comprende il motivo per il quale sulle palle inattive il Potenza debba difendere a zona e non a uomo. De Giorgio ha spiegato a fine gara che su questo sistema di gioco, ossia la zona , il Potenza sta lavorando bene fin dalla preparazione. Quindi dalle parole del tecnico traspare la mancanza di un piano B, ossia mettersi a uomo, che in alcune circostanze come quella di ieri sulla rete di Bernardotto, avrebbe potuto ieri e potrebbe in futuro dare frutti migliori. C’è ancora tempo per lavorare anche nell’abituare la squadra a marcare a uomo in modo da avere, a seconda delle circostanze, due opzioni difensive.

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