venerdì 18 Ottobre 2024

LA SVEGLIA DEL … LAMATTINA
L

‘IL SILENZIO’ di Nino LAMATTINA

Ci dimenticheremo anche di loro. La morte viene a farci vedere la sua faccia ancora una volta sulle nostre strade spezzando le vite di tre ragazzi. Il dolore chiuso in gola, le lacrime, l’incredulità rabbiosa e silenziosa si attenuerà nei giorni a venire fino a lasciarci solo il ricordo di una foto o di un viso. Perché la nostra vita continua, ma la loro è finita. Sull’asfalto di una maledettissima strada di una maledettissima domenica.

La partita del Viviani diventa per me insignificante di fronte a questo. La cronaca di una partita di calcio, dei suoi episodi, delle sue dinamiche diventa quasi impossibile da descrivere perché ogni immagine che puoi rivedere o analizzare porta il tuo sguardo su quella curva dove c’erano quei tre ragazzi che qualche ora dopo non erano più fra noi. Sono quelle immagini che rimarranno per sempre impresse nel loro ricordo.

Con loro, il numero dei morti su quella strada assume i connotati di una strage prolungata nel tempo. Fatevi dare i numeri ‘della morte’ di quei 7/8 Km.

La disattenzione e l’imprudenza di chi la percorre e la sua intrinseca pericolosità fanno parte integrante di un tragico canovaccio sul quale le autorità preposte non possono più tergiversare. Ora non se ne può proprio più. Illuminatela a giorno nelle ore notturne, piazzate i rallentatori di velocità sull’asfalto, piazzate il limite di velocità INTEGRALE con Autovelox su tutto il percorso oppure CHIUDETELA. L’appello è a CHI è chiamato a fare opera di prevenzione che, ormai, equivale a ‘salvare vite umane’.

Lo chiedo AD ALTA VOCE, in nome di chi voce non ne ha più.

Il pensiero finale è per coloro che dovranno trovare una ragione per continuare a vivere senza Gaetano, Samuele e Michele. E per la comunità intera che li piange e alla quale rivolgo il mio abbraccio più affettuoso.

Potenza-Foggia è finita 1-1. Ma a chi importa, oggi.

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‘IL SILENZIO’ di Nino LAMATTINA

Ci dimenticheremo anche di loro. La morte viene a farci vedere la sua faccia ancora una volta sulle nostre strade spezzando le vite di tre ragazzi. Il dolore chiuso in gola, le lacrime, l’incredulità rabbiosa e silenziosa si attenuerà nei giorni a venire fino a lasciarci solo il ricordo di una foto o di un viso. Perché la nostra vita continua, ma la loro è finita. Sull’asfalto di una maledettissima strada di una maledettissima domenica.

La partita del Viviani diventa per me insignificante di fronte a questo. La cronaca di una partita di calcio, dei suoi episodi, delle sue dinamiche diventa quasi impossibile da descrivere perché ogni immagine che puoi rivedere o analizzare porta il tuo sguardo su quella curva dove c’erano quei tre ragazzi che qualche ora dopo non erano più fra noi. Sono quelle immagini che rimarranno per sempre impresse nel loro ricordo.

Con loro, il numero dei morti su quella strada assume i connotati di una strage prolungata nel tempo. Fatevi dare i numeri ‘della morte’ di quei 7/8 Km.

La disattenzione e l’imprudenza di chi la percorre e la sua intrinseca pericolosità fanno parte integrante di un tragico canovaccio sul quale le autorità preposte non possono più tergiversare. Ora non se ne può proprio più. Illuminatela a giorno nelle ore notturne, piazzate i rallentatori di velocità sull’asfalto, piazzate il limite di velocità INTEGRALE con Autovelox su tutto il percorso oppure CHIUDETELA. L’appello è a CHI è chiamato a fare opera di prevenzione che, ormai, equivale a ‘salvare vite umane’.

Lo chiedo AD ALTA VOCE, in nome di chi voce non ne ha più.

Il pensiero finale è per coloro che dovranno trovare una ragione per continuare a vivere senza Gaetano, Samuele e Michele. E per la comunità intera che li piange e alla quale rivolgo il mio abbraccio più affettuoso.

Potenza-Foggia è finita 1-1. Ma a chi importa, oggi.

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Ci dimenticheremo anche di loro. La morte viene a farci vedere la sua faccia ancora una volta sulle nostre strade spezzando le vite di tre ragazzi. Il dolore chiuso in gola, le lacrime, l’incredulità rabbiosa e silenziosa si attenuerà nei giorni a venire fino a lasciarci solo il ricordo di una foto o di un viso. Perché la nostra vita continua, ma la loro è finita. Sull’asfalto di una maledettissima strada di una maledettissima domenica.

La partita del Viviani diventa per me insignificante di fronte a questo. La cronaca di una partita di calcio, dei suoi episodi, delle sue dinamiche diventa quasi impossibile da descrivere perché ogni immagine che puoi rivedere o analizzare porta il tuo sguardo su quella curva dove c’erano quei tre ragazzi che qualche ora dopo non erano più fra noi. Sono quelle immagini che rimarranno per sempre impresse nel loro ricordo.

Con loro, il numero dei morti su quella strada assume i connotati di una strage prolungata nel tempo. Fatevi dare i numeri ‘della morte’ di quei 7/8 Km.

La disattenzione e l’imprudenza di chi la percorre e la sua intrinseca pericolosità fanno parte integrante di un tragico canovaccio sul quale le autorità preposte non possono più tergiversare. Ora non se ne può proprio più. Illuminatela a giorno nelle ore notturne, piazzate i rallentatori di velocità sull’asfalto, piazzate il limite di velocità INTEGRALE con Autovelox su tutto il percorso oppure CHIUDETELA. L’appello è a CHI è chiamato a fare opera di prevenzione che, ormai, equivale a ‘salvare vite umane’.

Lo chiedo AD ALTA VOCE, in nome di chi voce non ne ha più.

Il pensiero finale è per coloro che dovranno trovare una ragione per continuare a vivere senza Gaetano, Samuele e Michele. E per la comunità intera che li piange e alla quale rivolgo il mio abbraccio più affettuoso.

Potenza-Foggia è finita 1-1. Ma a chi importa, oggi.

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