venerdì 18 Ottobre 2024

La pillola del giorno dopo Potenza-Foggia di Alfonso Pecoraro
L

Tutto in secondo piano: una tragedia che merita esclusivamente preghiera e riflessioni e che cancella con un colpo di spugna quanto regalato dal campo.

L’analisi del giorno dopo è così, sicuramente, condizionata dallo stato d’animo di tristezza e profonda incredulità rispetto a quanto visto e vissuto sulla strada maledetta, fino a notte fonda, quando l’unica speranza che resta è che tutti i sette feriti possano riprendersi e non aggravare ancora di più il bilancio di un incidente che già di per sé è tragico.

Purtroppo, però, la cronaca non può permettersi nessun rallentamento e un commento stringato del pareggio col Foggia deve essere fatto.

Potenza benissimo nel primo tempo, un po’ più sulle sue nella ripresa con una considerazione macro: ossia che per gli ottimi primi 45’ i rossoblù meritavano più di un gol, ma il buon secondo tempo del Foggia, almeno a livello di occupazione del campo avversario, non aveva comunque prodotto quei pericoli clamorosi che avrebbero potuto far pensare a un pareggio. In altre parole, pur quando le mosse tattiche di Capuano, che ha letteralmente ricostruito i suoi, hanno fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte dei pugliesi, la sensazione che il Potenza potesse capitolare non c’è stata mai. Anzi, la palla giusta per il 2-0 è capitata sui piedi di Rossetti, che da buonissima posizione non ha trovato la porta e nemmeno Caturano è riuscito ad arrivarci.

Bisogna comunque aprire un capitolo a parte su Rossetti: la sua maledizione sono stati i quattro gol al Brindisi in una sola partita. Dopo di allora è calata la nebbia e il giocatore non si ritrova più, pur mettendoci tanta buona volontà. Al momento non basta. E se a lui si aggiunge anche un Rosafio che è ancora un pallido ricordo del calciatore che si conosceva, ecco che probabilmente il giudizio sui due cambi operati da De Giorgio non può essere positivo come quello delle altre precedenti volte. E per i due calciatori in questione è fondamentale cambiare passo.

Al tirar delle somme, un’occasione persa per il Potenza che deve ripartire – in vista della trasferta di Picerno di lunedì prossimo – consapevole dei propri mezzi, della propria voglia di fare sempre la partita e di imporsi agli avversari con il piglio delle squadre che sono in alto in classifica e che devono essere rispettate per quello che sanno produrre.

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L’analisi del giorno dopo è così, sicuramente, condizionata dallo stato d’animo di tristezza e profonda incredulità rispetto a quanto visto e vissuto sulla strada maledetta, fino a notte fonda, quando l’unica speranza che resta è che tutti i sette feriti possano riprendersi e non aggravare ancora di più il bilancio di un incidente che già di per sé è tragico.

Purtroppo, però, la cronaca non può permettersi nessun rallentamento e un commento stringato del pareggio col Foggia deve essere fatto.

Potenza benissimo nel primo tempo, un po’ più sulle sue nella ripresa con una considerazione macro: ossia che per gli ottimi primi 45’ i rossoblù meritavano più di un gol, ma il buon secondo tempo del Foggia, almeno a livello di occupazione del campo avversario, non aveva comunque prodotto quei pericoli clamorosi che avrebbero potuto far pensare a un pareggio. In altre parole, pur quando le mosse tattiche di Capuano, che ha letteralmente ricostruito i suoi, hanno fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte dei pugliesi, la sensazione che il Potenza potesse capitolare non c’è stata mai. Anzi, la palla giusta per il 2-0 è capitata sui piedi di Rossetti, che da buonissima posizione non ha trovato la porta e nemmeno Caturano è riuscito ad arrivarci.

Bisogna comunque aprire un capitolo a parte su Rossetti: la sua maledizione sono stati i quattro gol al Brindisi in una sola partita. Dopo di allora è calata la nebbia e il giocatore non si ritrova più, pur mettendoci tanta buona volontà. Al momento non basta. E se a lui si aggiunge anche un Rosafio che è ancora un pallido ricordo del calciatore che si conosceva, ecco che probabilmente il giudizio sui due cambi operati da De Giorgio non può essere positivo come quello delle altre precedenti volte. E per i due calciatori in questione è fondamentale cambiare passo.

Al tirar delle somme, un’occasione persa per il Potenza che deve ripartire – in vista della trasferta di Picerno di lunedì prossimo – consapevole dei propri mezzi, della propria voglia di fare sempre la partita e di imporsi agli avversari con il piglio delle squadre che sono in alto in classifica e che devono essere rispettate per quello che sanno produrre.

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Purtroppo, però, la cronaca non può permettersi nessun rallentamento e un commento stringato del pareggio col Foggia deve essere fatto.

Potenza benissimo nel primo tempo, un po’ più sulle sue nella ripresa con una considerazione macro: ossia che per gli ottimi primi 45’ i rossoblù meritavano più di un gol, ma il buon secondo tempo del Foggia, almeno a livello di occupazione del campo avversario, non aveva comunque prodotto quei pericoli clamorosi che avrebbero potuto far pensare a un pareggio. In altre parole, pur quando le mosse tattiche di Capuano, che ha letteralmente ricostruito i suoi, hanno fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte dei pugliesi, la sensazione che il Potenza potesse capitolare non c’è stata mai. Anzi, la palla giusta per il 2-0 è capitata sui piedi di Rossetti, che da buonissima posizione non ha trovato la porta e nemmeno Caturano è riuscito ad arrivarci.

Bisogna comunque aprire un capitolo a parte su Rossetti: la sua maledizione sono stati i quattro gol al Brindisi in una sola partita. Dopo di allora è calata la nebbia e il giocatore non si ritrova più, pur mettendoci tanta buona volontà. Al momento non basta. E se a lui si aggiunge anche un Rosafio che è ancora un pallido ricordo del calciatore che si conosceva, ecco che probabilmente il giudizio sui due cambi operati da De Giorgio non può essere positivo come quello delle altre precedenti volte. E per i due calciatori in questione è fondamentale cambiare passo.

Al tirar delle somme, un’occasione persa per il Potenza che deve ripartire – in vista della trasferta di Picerno di lunedì prossimo – consapevole dei propri mezzi, della propria voglia di fare sempre la partita e di imporsi agli avversari con il piglio delle squadre che sono in alto in classifica e che devono essere rispettate per quello che sanno produrre.

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