domenica 24 Novembre 2024

‘LA SPINTA DEI NUMERI’ di Nino Lamattina
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Sulla linea dello start della nona di campionato i numeri e le dinamiche del nostro girone portano ad alimentare riflessioni. La prima su tutte: a partire dall’alto della classifica, in 3 punti sono raccolte ben 9 squadre sulle 20 totali. Una bagarre iniziale che potrebbe protrarsi anche a lungo, visti gli equilibri instabili che governano le prestazioni di queste squadre.

Domanda: è solo un caso che le prime due della classe, Benevento e Picerno, abbiano anche la migliore differenza reti ? L’unica squadra di queste 9 che ne presenta una negativa è il Potenza (-2) che comunque occupa, in coabitazione con il Giugliano, il 6° posto. Potenza che comunque è fra le prime 4 in quanto a gol realizzati. Classifica, quindi, compressa anche rispetto a quella degli altri gironi nei quali le forze in campo sono maggiormente delineate.

Considerati i 3 punti di differenza dalla capolista che nel girone C, come detto, raccoglie 9 squadre, nel girone A il Padova mette il Renate, secondo,  a  4 punti, e nel girone B a 3 punti sotto il Pescara, capolista a 20 punti, c’è solo l’Entella. In una dinamica come quella che ci riguarda direttamente occorre ‘fare legna’, i numeri lo dicono chiaramente. Cristallizzare i nostri pregi e porre rimedio al nostro difetto più evidente porterebbe benefici inaspettati. Chissà che la posta in palio nella sfida tutta lucana di lunedì 21 ottobre al Curcio non diventi qualcosa di ancora più interessante del classico incontro di ‘campanile’. A volte nell’irregolarità di alcune dinamiche si nascondono significati.

Se abbiamo un Caturano nel motore e una squadra che dalla tre quarti in avanti può dire sempre la sua, abbiamo anche qualche segnale positivo nel nostro reparto più ‘difficile’. Milesi a Biella ha dimostrato che 280 partite in C sono un bagaglio importante.

Non dimentichiamo, inoltre, che di alta esperienza qualitativa ne abbiamo ancora, e tanta. Purtroppo ancora inespressa. Firenze e Rosafio sono gli uomini che, a mio modesto avviso, possono modificare gli equilibri in qualsiasi partita. Non c’è tempo migliore di questo per mettere in mostra  le loro indubbie qualità.

Poi De Giorgio. Pregi e difetti di questa squadra sono anche i suoi.  Si è messo in gioco e sta facendo la propria esperienza, anche con errori propri, come è giusto che sia. Il suo compito più arduo, in una situazione come quella attuale, è accettare gli errori dei propri giocatori, anche quelli che gli sembrano inaccettabili. Ora bisogna evitare qualsiasi tipo di stress da prestazione. E tenere tutti uniti. Viviamo in un girone dove l’errore è pane quotidiano, cerchiamo solo di commetterne meno, sia in campo che in panchina.

E poi mi piace andare controcorrente.  Guardiamola questa benedetta classifica, puntiamo gli occhi sui nostri numeri, potrebbe non fare tutto il male che si racconta in giro. Potrebbe addirittura portare beneficio. Potrebbe far capire a tutti cose importanti per il prosieguo di questo cammino.  Fra i vari problemi che abbiamo da risolvere di certo non c’è quello delle ‘vertigini’.

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Sulla linea dello start della nona di campionato i numeri e le dinamiche del nostro girone portano ad alimentare riflessioni. La prima su tutte: a partire dall’alto della classifica, in 3 punti sono raccolte ben 9 squadre sulle 20 totali. Una bagarre iniziale che potrebbe protrarsi anche a lungo, visti gli equilibri instabili che governano le prestazioni di queste squadre.

Domanda: è solo un caso che le prime due della classe, Benevento e Picerno, abbiano anche la migliore differenza reti ? L’unica squadra di queste 9 che ne presenta una negativa è il Potenza (-2) che comunque occupa, in coabitazione con il Giugliano, il 6° posto. Potenza che comunque è fra le prime 4 in quanto a gol realizzati. Classifica, quindi, compressa anche rispetto a quella degli altri gironi nei quali le forze in campo sono maggiormente delineate.

Considerati i 3 punti di differenza dalla capolista che nel girone C, come detto, raccoglie 9 squadre, nel girone A il Padova mette il Renate, secondo,  a  4 punti, e nel girone B a 3 punti sotto il Pescara, capolista a 20 punti, c’è solo l’Entella. In una dinamica come quella che ci riguarda direttamente occorre ‘fare legna’, i numeri lo dicono chiaramente. Cristallizzare i nostri pregi e porre rimedio al nostro difetto più evidente porterebbe benefici inaspettati. Chissà che la posta in palio nella sfida tutta lucana di lunedì 21 ottobre al Curcio non diventi qualcosa di ancora più interessante del classico incontro di ‘campanile’. A volte nell’irregolarità di alcune dinamiche si nascondono significati.

Se abbiamo un Caturano nel motore e una squadra che dalla tre quarti in avanti può dire sempre la sua, abbiamo anche qualche segnale positivo nel nostro reparto più ‘difficile’. Milesi a Biella ha dimostrato che 280 partite in C sono un bagaglio importante.

Non dimentichiamo, inoltre, che di alta esperienza qualitativa ne abbiamo ancora, e tanta. Purtroppo ancora inespressa. Firenze e Rosafio sono gli uomini che, a mio modesto avviso, possono modificare gli equilibri in qualsiasi partita. Non c’è tempo migliore di questo per mettere in mostra  le loro indubbie qualità.

Poi De Giorgio. Pregi e difetti di questa squadra sono anche i suoi.  Si è messo in gioco e sta facendo la propria esperienza, anche con errori propri, come è giusto che sia. Il suo compito più arduo, in una situazione come quella attuale, è accettare gli errori dei propri giocatori, anche quelli che gli sembrano inaccettabili. Ora bisogna evitare qualsiasi tipo di stress da prestazione. E tenere tutti uniti. Viviamo in un girone dove l’errore è pane quotidiano, cerchiamo solo di commetterne meno, sia in campo che in panchina.

E poi mi piace andare controcorrente.  Guardiamola questa benedetta classifica, puntiamo gli occhi sui nostri numeri, potrebbe non fare tutto il male che si racconta in giro. Potrebbe addirittura portare beneficio. Potrebbe far capire a tutti cose importanti per il prosieguo di questo cammino.  Fra i vari problemi che abbiamo da risolvere di certo non c’è quello delle ‘vertigini’.

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Domanda: è solo un caso che le prime due della classe, Benevento e Picerno, abbiano anche la migliore differenza reti ? L’unica squadra di queste 9 che ne presenta una negativa è il Potenza (-2) che comunque occupa, in coabitazione con il Giugliano, il 6° posto. Potenza che comunque è fra le prime 4 in quanto a gol realizzati. Classifica, quindi, compressa anche rispetto a quella degli altri gironi nei quali le forze in campo sono maggiormente delineate.

Considerati i 3 punti di differenza dalla capolista che nel girone C, come detto, raccoglie 9 squadre, nel girone A il Padova mette il Renate, secondo,  a  4 punti, e nel girone B a 3 punti sotto il Pescara, capolista a 20 punti, c’è solo l’Entella. In una dinamica come quella che ci riguarda direttamente occorre ‘fare legna’, i numeri lo dicono chiaramente. Cristallizzare i nostri pregi e porre rimedio al nostro difetto più evidente porterebbe benefici inaspettati. Chissà che la posta in palio nella sfida tutta lucana di lunedì 21 ottobre al Curcio non diventi qualcosa di ancora più interessante del classico incontro di ‘campanile’. A volte nell’irregolarità di alcune dinamiche si nascondono significati.

Se abbiamo un Caturano nel motore e una squadra che dalla tre quarti in avanti può dire sempre la sua, abbiamo anche qualche segnale positivo nel nostro reparto più ‘difficile’. Milesi a Biella ha dimostrato che 280 partite in C sono un bagaglio importante.

Non dimentichiamo, inoltre, che di alta esperienza qualitativa ne abbiamo ancora, e tanta. Purtroppo ancora inespressa. Firenze e Rosafio sono gli uomini che, a mio modesto avviso, possono modificare gli equilibri in qualsiasi partita. Non c’è tempo migliore di questo per mettere in mostra  le loro indubbie qualità.

Poi De Giorgio. Pregi e difetti di questa squadra sono anche i suoi.  Si è messo in gioco e sta facendo la propria esperienza, anche con errori propri, come è giusto che sia. Il suo compito più arduo, in una situazione come quella attuale, è accettare gli errori dei propri giocatori, anche quelli che gli sembrano inaccettabili. Ora bisogna evitare qualsiasi tipo di stress da prestazione. E tenere tutti uniti. Viviamo in un girone dove l’errore è pane quotidiano, cerchiamo solo di commetterne meno, sia in campo che in panchina.

E poi mi piace andare controcorrente.  Guardiamola questa benedetta classifica, puntiamo gli occhi sui nostri numeri, potrebbe non fare tutto il male che si racconta in giro. Potrebbe addirittura portare beneficio. Potrebbe far capire a tutti cose importanti per il prosieguo di questo cammino.  Fra i vari problemi che abbiamo da risolvere di certo non c’è quello delle ‘vertigini’.

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