venerdì 27 Settembre 2024

POTENZA-TRAPANI 1-5
P

CORTO CIRCUITO

Con tanto di blackout. E, ancora una volta, di difficile comprensione.

Entrando allo stadio ieri c’era atmosfera positiva e di fiducia. La prova precedente a Cerignola aveva messo tanto buonumore. Uscendo dallo stadio, a fine partita, c’era più incredulità che delusione.

Quello che è accaduto ieri al Viviani ha spiazzato tutti. Nessuno escluso. Non è mia abitudine buttare croci a destra ed a manca. La mia personale considerazione è che abbiamo manifestato, non è la prima volta, immaturità nell’approccio alla gara, nella sua gestione in campo e poi nella gestione della sconfitta, sia dentro che fuori dal campo.

E sul campo, ne abbiamo pagato a caro prezzo le relative conseguenze. Una quantità ‘industriale’ di errori individuali, tecnici e comunicativi. Non mi addentro nei dettagli perché quelli di campo li hanno visti tutti. Che ci sia un problema sulla linea della difesa rossoblù, per quanto manifestati a tratti in queste prime 6 giornate, è cosa che non si può più nascondere. Le parole sono una cosa i numeri un’altra. 11 reti subite finora in sei partite giocate (media di quasi 2 reti a gara) lo dimostrano senza dubbio alcuno. C’era troppo Trapani per il Potenza ieri, la difficoltà ad uscire dalla velocità di gioco e di pensiero dei siciliani ci ha messo inizialmente alle corde e, nonostante questo, la reazione del Potenza, che c’è stata ha messo sulla testa di Caturano la palla del pareggio. Il suo errore è stato l’innesco del corto circuito rossoblù, esploso con l’espulsione di Novella. Il probabile pareggio avrebbe fatto cambiare gli equilibri della gara. Ma ciò non è accaduto, poi è arrivato il blackout definitivo.

La linea di difesa del Potenza sul campo è stata almeno pari a quella manifestata in sala stampa. Ho sentito parlare il mister di una delle migliori prestazioni del Potenza nonostante 5, dico cinque, schiaffoni. Ho sentito rammarico, giusto, ma condito però dal nome di un giocatore, buttato sulla croce a disposizione di chi cercava colpevoli. Bastava ammettere la netta superiorità del Trapani, fare ammenda dei gravi errori commessi da una linea di difesa e non solo da un singolo calciatore. E fare ammenda anche di errori commessi dalla panchina. Non si vince con il solo Caturano, non si perde con il solo Novella. Se non impariamo prima questo sarà difficile arrivare a comprendere altro.

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Entrando allo stadio ieri c’era atmosfera positiva e di fiducia. La prova precedente a Cerignola aveva messo tanto buonumore. Uscendo dallo stadio, a fine partita, c’era più incredulità che delusione.

Quello che è accaduto ieri al Viviani ha spiazzato tutti. Nessuno escluso. Non è mia abitudine buttare croci a destra ed a manca. La mia personale considerazione è che abbiamo manifestato, non è la prima volta, immaturità nell’approccio alla gara, nella sua gestione in campo e poi nella gestione della sconfitta, sia dentro che fuori dal campo.

E sul campo, ne abbiamo pagato a caro prezzo le relative conseguenze. Una quantità ‘industriale’ di errori individuali, tecnici e comunicativi. Non mi addentro nei dettagli perché quelli di campo li hanno visti tutti. Che ci sia un problema sulla linea della difesa rossoblù, per quanto manifestati a tratti in queste prime 6 giornate, è cosa che non si può più nascondere. Le parole sono una cosa i numeri un’altra. 11 reti subite finora in sei partite giocate (media di quasi 2 reti a gara) lo dimostrano senza dubbio alcuno. C’era troppo Trapani per il Potenza ieri, la difficoltà ad uscire dalla velocità di gioco e di pensiero dei siciliani ci ha messo inizialmente alle corde e, nonostante questo, la reazione del Potenza, che c’è stata ha messo sulla testa di Caturano la palla del pareggio. Il suo errore è stato l’innesco del corto circuito rossoblù, esploso con l’espulsione di Novella. Il probabile pareggio avrebbe fatto cambiare gli equilibri della gara. Ma ciò non è accaduto, poi è arrivato il blackout definitivo.

La linea di difesa del Potenza sul campo è stata almeno pari a quella manifestata in sala stampa. Ho sentito parlare il mister di una delle migliori prestazioni del Potenza nonostante 5, dico cinque, schiaffoni. Ho sentito rammarico, giusto, ma condito però dal nome di un giocatore, buttato sulla croce a disposizione di chi cercava colpevoli. Bastava ammettere la netta superiorità del Trapani, fare ammenda dei gravi errori commessi da una linea di difesa e non solo da un singolo calciatore. E fare ammenda anche di errori commessi dalla panchina. Non si vince con il solo Caturano, non si perde con il solo Novella. Se non impariamo prima questo sarà difficile arrivare a comprendere altro.

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Quello che è accaduto ieri al Viviani ha spiazzato tutti. Nessuno escluso. Non è mia abitudine buttare croci a destra ed a manca. La mia personale considerazione è che abbiamo manifestato, non è la prima volta, immaturità nell’approccio alla gara, nella sua gestione in campo e poi nella gestione della sconfitta, sia dentro che fuori dal campo.

E sul campo, ne abbiamo pagato a caro prezzo le relative conseguenze. Una quantità ‘industriale’ di errori individuali, tecnici e comunicativi. Non mi addentro nei dettagli perché quelli di campo li hanno visti tutti. Che ci sia un problema sulla linea della difesa rossoblù, per quanto manifestati a tratti in queste prime 6 giornate, è cosa che non si può più nascondere. Le parole sono una cosa i numeri un’altra. 11 reti subite finora in sei partite giocate (media di quasi 2 reti a gara) lo dimostrano senza dubbio alcuno. C’era troppo Trapani per il Potenza ieri, la difficoltà ad uscire dalla velocità di gioco e di pensiero dei siciliani ci ha messo inizialmente alle corde e, nonostante questo, la reazione del Potenza, che c’è stata ha messo sulla testa di Caturano la palla del pareggio. Il suo errore è stato l’innesco del corto circuito rossoblù, esploso con l’espulsione di Novella. Il probabile pareggio avrebbe fatto cambiare gli equilibri della gara. Ma ciò non è accaduto, poi è arrivato il blackout definitivo.

La linea di difesa del Potenza sul campo è stata almeno pari a quella manifestata in sala stampa. Ho sentito parlare il mister di una delle migliori prestazioni del Potenza nonostante 5, dico cinque, schiaffoni. Ho sentito rammarico, giusto, ma condito però dal nome di un giocatore, buttato sulla croce a disposizione di chi cercava colpevoli. Bastava ammettere la netta superiorità del Trapani, fare ammenda dei gravi errori commessi da una linea di difesa e non solo da un singolo calciatore. E fare ammenda anche di errori commessi dalla panchina. Non si vince con il solo Caturano, non si perde con il solo Novella. Se non impariamo prima questo sarà difficile arrivare a comprendere altro.

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