DI ROCCO SABATELLA
La partita con il Monterosi è stata una delle più deludenti giocate dal Potenza in questa stagione, ad eccezione degli ultimi dieci minuti in cui la squadra di Marchionni è arrivata al pari con Saporiti e ha addirittura sfiorato la vittoria con Caturano. In così poco tempo il Potenza ha fatto quello che non è stato capace di fare negli altri ottanta minuti di partita contro un avversario modesto che con un solo tiro in porta si stava portando a casa i tre punti. Un passo indietro molto preoccupante rispetto all’ottima prestazione sul campo della Casertana che qualche valore in più rispetto al Monterosi ce l’ ha sicuramente. E che ha fatto imbufalire gli oltre cento tifosi arrivati da Potenza che, a fine gara, hanno sonoramente riempito di improperi, giustamente, una squadra senza carattere e cattiveria. E come si spiega questa metamorfosi in negativo di ieri sera contro un avversario con tanti problemi che ha rischiato di vincere solo perché il Potenza gli ha reso il compito molto facile? Prestazione della quale si possono salvare il pareggio e la veemenza con la quale il pari è stato cercato. Le colpe vanno divise tra squadra e allenatore.
SCELTE INIZIALI Marchionni si è intestardito nello schierare per l’ennesima volta Volpe come seconda punta. In questo ruolo il napoletano diventa anonimo e dannoso per la sua squadra perché i difensori avversari non gli concedono la minima chance di attuare il suo punto di forza: ossia gli strappi continui che, invece, ha la possibilità di fare quando viene schierato da esterno di centrocampo e con le sue accelerazioni può sorprendere gli avversari. Aggravante in più non trovando le giuste mosse da fare, lasciando Caturano in balia dei difensori avversari privato della possibilità di dialogare con un compagno vicino. Deludenti Spaltro e Burgio che non sono entrati in partita con il piglio giusto. Incomprensibile la rinuncia a Saporiti che ha una marcia in più rispetto agli altri centrocampisti. E lo ha dimostrato quando è stato mandato in campo. Per carità le scelte iniziali si possono anche sbagliare ma il compito dell’allenatore è capire gli errori e soprattutto intervenire subito per correggere le scelte iniziali senza aspettare un tempo intero. Un’eternità concessa al Monterosi che è riuscito a difendere il vantaggio senza eccessivo sforzo.
CENTROCAMPO Stucchevole e sterile è stato il possesso palla e qui chiamiamo in causa tutto il reparto di centrocampo per l’eccessiva lentezza del gioco che si è sviluppato per vie orizzontali senza lo stralcio di un verticalizzazione. Di sicuro è stata una serata che ha lasciato un grande rammarico: non essere riusciti a cogliere tre punti che erano, senza il minimo dubbio, alla portata del Potenza. Che ci porta ad un’altra riflessione. Il vero limite di questa squadra, limite che il Potenza si porta dietro da inizio torneo, è di non riuscire, dopo la striscia dei cinque risultati di fila, a trovare una continuità di prestazione e risultati. Gravissimo che i rossoblù non riescano a fare bottino pieno contro formazioni che sono al loro livello o addirittura nettamente inferiori come era il Monopoli e ieri sera il Monterosi. FUTURO Tutto questo ci porta a dire, come conseguenza inevitabile, che adesso è il caso che Marchionni e la squadra si guardino le spalle e pensino a conquistare i punti necessari per evitare sorprese spiacevoli nel compito di conservare la categoria. In definitiva per noi resta inspiegabile che il Potenza possa giocare molto bene con la Casertana a casa sua e poi non riesca ad avere ragione di avversari con qualità nettamente inferiori. Se il Monterosi ha la metà dei punti dei lucani una ragione ci deve essere nonostante quasi tutti i tecnici del girone C si affannano a dire che si può perdere con qualsiasi avversario. Adesso l’importante è che sia Marchionni a trovare le cause di queste prestazioni contraddittorie e anche i correttivi da apportare a cominciare da mercoledì prossimo quando al Viviani arriverà l’Avellino per il primo turno infrasettimanale del girone di ritorno.