Di Alfonso Pecoraro
Quella corsa di Sbraga dopo il gol, quell’abbraccio di gruppo, quella sensazione di compattezza del Potenza Calcio Official verso Pietro De Giorgio valgono molto di più dei tre punti di Francavilla. Sono un investimento per il girone di ritorno, ma anche e soprattutto un bel carico da undici sulle decisioni che la società dovrà prendere.
Oggi sarebbe troppo facile e scontato dire che è inutile ingaggiare un altro allenatore. Ma questa coerenza dovrebbe rimanere tale fino alla fine, anche quando malauguratamente si dovesse perdere una partita o sbagliare una sostituzione.
Adesso ci vuole la lucidità dei giorni migliori e non farsi trascinare dalle emozioni che il primo successo stagionale in trasferta (ma anche 5 punti in tre partite senza subire gol) e una classifica un po’ più serena portano con sé. Diamo l’attenuante al tecnico crotonese di essersi trovato a gestire pure una situazione decisamente complicata per chi è alla prima vera esperienza. Ma, al tirar delle somme, se l’è cavata egregiamente.
Il mio parere resta quello che ho espresso qualche giorno fa, ossia di affidare a un allenatore nuovo il Potenza, anche in forza del prezioso contributo che proprio De Giorgio ha dato alla causa e continuerà a dare. Fosse Marchionni, anche lui avrebbe qualche pressione in meno da gestire. Ma se non dovesse chiudersi la trattativa, allora amen. Vuol dire che il destino ha riservato al Potenza questa situazione e ce la faremo piacere fino alla fine.
Un paio di considerazioni: nell’undici iniziale, solo Maddaloni e Candellori erano quelli “nuovi” rispetto alla squadra dell’anno scorso. Probabilmente un check va fatto e vanno posti i rimedi giusti su tutti quelli che avrebbero dovuto fare grande il Potenza e che hanno fallito.
Aggiungo un’altra cosa: Sbraga, Maddaloni, Volpe. Ma quanti punti abbiamo perso con Lerda?
E poi: mercato. Ho visto la partita accanto a Schiattarella. Da come ha partecipato alla vittoria del Potenza, ad ogni singola azione, da come abbiamo insieme inveito contro l’arbitro in un paio di circostanze o quando non sono stati chiusi un paio di contropiede, o da quante volte abbiamo rivisto il replay della parata di Alastra, benedicendolo, non direi proprio che è uno che sta per andare via. Ma lui per primo sa che deve dare di più in un ruolo, quello di play, in cui il Potenza è carente dai tempi di Dettori. In questo, però, consentitemelo: Laaribi incarna lo spirito-Potenza. Ci è mancato Momo, assai. E con Schiattarella o senza, lui deve esserci in campo. Si rassegnassero quelli che non si accontentano mai.
Alcuni andranno via e non li rimpiangeremo in nessun modo, saranno transitati come meteore nell’universo rossoblù. Chi verrà non potrà certo fare peggio.
Ma ora godiamoci il Natale. Auguri a tutti e sempre FORZA POTENZA.