venerdì 29 Novembre 2024

“La Pillola” post Foggia🆚Potenza

Per quanto sono stato critico nelle scorse settimane, rispetto soprattutto all’atteggiamento visto in campo, alla superficialità delle giocate di quelli che ho definito “campioni sulla carta”, dopo lo 0-0 del Potenza Calcio Official a Foggia devo sottolineare che ho percepito quantomeno la voglia di non perdere. Di restare attaccati a un risultato positivo. Mi bendo gli occhi e dico anche che è quello che voglio vedere da una squadra che deve salvarsi. Mi spaventa solo il fatto che questo organico non è stato costruito per le battaglie e spero di sbagliarmi per quanto ho visto ieri.

La razionalità mi impone, però, di dire che l’unica cosa della quale possiamo rallegrarci è stata la compattezza di squadra, perché comunque la partita dello Zaccheria ha, ancora una volta, messo in risalto i tanti limiti che comunque ci sono. E’ stata una sofferenza giocare costantemente a evitare di prenderle. Perché poi accade che – proprio per i limiti succitati – l’errore è dietro l’angolo (vero, Armini?) e non sempre hai Spiderman in porta. E’ mancata la qualità nell’ultimo passaggio, c’è stata impalpabilità di un attacco che proprio ora che non c’è Caturano dovrebbe dimostrare quanto vale. Il tentativo è così rimandato a sabato, alla partita che si deve vincere per forza contro il Messina. Salviamo, poi, quell’abbraccio del gruppo a fine partita e ripartiamo da lì. Fermo restando che una serie di interventi sul mercato andranno fatti, anche perché essendo cambiati ora gli obiettivi (e lo ha detto anche Macchia) serve gente “deputata alla causa”, a partire da un allenatore esperto. E non sono ancora certissimo che in questo organico ce ne sia di bastevole.

Dico, però, che lo 0-0 di Foggia per quanto sia stato un brodino, deve consentirci di essere un po’ più ottimisti per il futuro. Le ho viste tutte e posso dire che se fossimo tornati a casa con un’altra, l’ennesima, sconfitta esterna, coronata da una prestazione come le altre, saremmo stati molto preoccupati. Un ambiente di lavoro sereno e conciliante, per ciascuno di noi, e credo anche per i calciatori, è tra i motivi che determinano l’ottenimento dei risultati professionali. Da questo punto di vista, penso, che anche chi gira attorno all’universo-Potenza, siano essi tifosi, curiosi, giornalisti, debbano (e possono) contribuire in tal senso. E’ diverso per la folta pletora di disfattisti e di “nugnendisti” che si sono – anche in questa settimana assolutamente tribolata e complicata da gestire per chi è neofita delle vicende del calcio – sistemati sulla riva del fiume in attesa del passaggio del cadavere per il solo sfizio di dire “io l’avevo detto”. Ecco, partendo dal concetto che se perde il Potenza, perdiamo tutti, perchè il Potenza è di Potenza, se ci dobbiamo salvare non abbiamo bisogno di queste persone, ma solo di essere un po’ più propositivi. E spero che Macchia se lo stampi in fronte e se ne faccia una ragione.

PS- E basta con sto Raffaele, con i problemi di famiglia, i no, i rinforzi, i soldi (tanti) su un contratto che difficilmente, in termini economici, avrà da un’altra parte. Basta anche con tutta la dietrologia che è stata fatta su chi l’ha consigliato a dire di no a Macchia, scegliendo altro e un atteggiamento di superiorità verso chi l’ha “ri-cercato”, approfittando di chi gli stava di fronte. Basta. A noi interessa solo il Potenza, chi ci accetta e sposa la causa, chi ci deve salvare, specie un prossimo allenatore. Un solo inciso: nel comunicato era scritto di un arrivederci. Noi proviamo a essere coerenti: a mai più. Abbiamo cose più importanti a cui dedicare tempo.

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Per quanto sono stato critico nelle scorse settimane, rispetto soprattutto all’atteggiamento visto in campo, alla superficialità delle giocate di quelli che ho definito “campioni sulla carta”, dopo lo 0-0 del Potenza Calcio Official a Foggia devo sottolineare che ho percepito quantomeno la voglia di non perdere. Di restare attaccati a un risultato positivo. Mi bendo gli occhi e dico anche che è quello che voglio vedere da una squadra che deve salvarsi. Mi spaventa solo il fatto che questo organico non è stato costruito per le battaglie e spero di sbagliarmi per quanto ho visto ieri.

La razionalità mi impone, però, di dire che l’unica cosa della quale possiamo rallegrarci è stata la compattezza di squadra, perché comunque la partita dello Zaccheria ha, ancora una volta, messo in risalto i tanti limiti che comunque ci sono. E’ stata una sofferenza giocare costantemente a evitare di prenderle. Perché poi accade che – proprio per i limiti succitati – l’errore è dietro l’angolo (vero, Armini?) e non sempre hai Spiderman in porta. E’ mancata la qualità nell’ultimo passaggio, c’è stata impalpabilità di un attacco che proprio ora che non c’è Caturano dovrebbe dimostrare quanto vale. Il tentativo è così rimandato a sabato, alla partita che si deve vincere per forza contro il Messina. Salviamo, poi, quell’abbraccio del gruppo a fine partita e ripartiamo da lì. Fermo restando che una serie di interventi sul mercato andranno fatti, anche perché essendo cambiati ora gli obiettivi (e lo ha detto anche Macchia) serve gente “deputata alla causa”, a partire da un allenatore esperto. E non sono ancora certissimo che in questo organico ce ne sia di bastevole.

Dico, però, che lo 0-0 di Foggia per quanto sia stato un brodino, deve consentirci di essere un po’ più ottimisti per il futuro. Le ho viste tutte e posso dire che se fossimo tornati a casa con un’altra, l’ennesima, sconfitta esterna, coronata da una prestazione come le altre, saremmo stati molto preoccupati. Un ambiente di lavoro sereno e conciliante, per ciascuno di noi, e credo anche per i calciatori, è tra i motivi che determinano l’ottenimento dei risultati professionali. Da questo punto di vista, penso, che anche chi gira attorno all’universo-Potenza, siano essi tifosi, curiosi, giornalisti, debbano (e possono) contribuire in tal senso. E’ diverso per la folta pletora di disfattisti e di “nugnendisti” che si sono – anche in questa settimana assolutamente tribolata e complicata da gestire per chi è neofita delle vicende del calcio – sistemati sulla riva del fiume in attesa del passaggio del cadavere per il solo sfizio di dire “io l’avevo detto”. Ecco, partendo dal concetto che se perde il Potenza, perdiamo tutti, perchè il Potenza è di Potenza, se ci dobbiamo salvare non abbiamo bisogno di queste persone, ma solo di essere un po’ più propositivi. E spero che Macchia se lo stampi in fronte e se ne faccia una ragione.

PS- E basta con sto Raffaele, con i problemi di famiglia, i no, i rinforzi, i soldi (tanti) su un contratto che difficilmente, in termini economici, avrà da un’altra parte. Basta anche con tutta la dietrologia che è stata fatta su chi l’ha consigliato a dire di no a Macchia, scegliendo altro e un atteggiamento di superiorità verso chi l’ha “ri-cercato”, approfittando di chi gli stava di fronte. Basta. A noi interessa solo il Potenza, chi ci accetta e sposa la causa, chi ci deve salvare, specie un prossimo allenatore. Un solo inciso: nel comunicato era scritto di un arrivederci. Noi proviamo a essere coerenti: a mai più. Abbiamo cose più importanti a cui dedicare tempo.

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La razionalità mi impone, però, di dire che l’unica cosa della quale possiamo rallegrarci è stata la compattezza di squadra, perché comunque la partita dello Zaccheria ha, ancora una volta, messo in risalto i tanti limiti che comunque ci sono. E’ stata una sofferenza giocare costantemente a evitare di prenderle. Perché poi accade che – proprio per i limiti succitati – l’errore è dietro l’angolo (vero, Armini?) e non sempre hai Spiderman in porta. E’ mancata la qualità nell’ultimo passaggio, c’è stata impalpabilità di un attacco che proprio ora che non c’è Caturano dovrebbe dimostrare quanto vale. Il tentativo è così rimandato a sabato, alla partita che si deve vincere per forza contro il Messina. Salviamo, poi, quell’abbraccio del gruppo a fine partita e ripartiamo da lì. Fermo restando che una serie di interventi sul mercato andranno fatti, anche perché essendo cambiati ora gli obiettivi (e lo ha detto anche Macchia) serve gente “deputata alla causa”, a partire da un allenatore esperto. E non sono ancora certissimo che in questo organico ce ne sia di bastevole.

Dico, però, che lo 0-0 di Foggia per quanto sia stato un brodino, deve consentirci di essere un po’ più ottimisti per il futuro. Le ho viste tutte e posso dire che se fossimo tornati a casa con un’altra, l’ennesima, sconfitta esterna, coronata da una prestazione come le altre, saremmo stati molto preoccupati. Un ambiente di lavoro sereno e conciliante, per ciascuno di noi, e credo anche per i calciatori, è tra i motivi che determinano l’ottenimento dei risultati professionali. Da questo punto di vista, penso, che anche chi gira attorno all’universo-Potenza, siano essi tifosi, curiosi, giornalisti, debbano (e possono) contribuire in tal senso. E’ diverso per la folta pletora di disfattisti e di “nugnendisti” che si sono – anche in questa settimana assolutamente tribolata e complicata da gestire per chi è neofita delle vicende del calcio – sistemati sulla riva del fiume in attesa del passaggio del cadavere per il solo sfizio di dire “io l’avevo detto”. Ecco, partendo dal concetto che se perde il Potenza, perdiamo tutti, perchè il Potenza è di Potenza, se ci dobbiamo salvare non abbiamo bisogno di queste persone, ma solo di essere un po’ più propositivi. E spero che Macchia se lo stampi in fronte e se ne faccia una ragione.

PS- E basta con sto Raffaele, con i problemi di famiglia, i no, i rinforzi, i soldi (tanti) su un contratto che difficilmente, in termini economici, avrà da un’altra parte. Basta anche con tutta la dietrologia che è stata fatta su chi l’ha consigliato a dire di no a Macchia, scegliendo altro e un atteggiamento di superiorità verso chi l’ha “ri-cercato”, approfittando di chi gli stava di fronte. Basta. A noi interessa solo il Potenza, chi ci accetta e sposa la causa, chi ci deve salvare, specie un prossimo allenatore. Un solo inciso: nel comunicato era scritto di un arrivederci. Noi proviamo a essere coerenti: a mai più. Abbiamo cose più importanti a cui dedicare tempo.

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