lunedì 25 Novembre 2024

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DI ROCCO SABATELLA

Per preparare la prossima partita sul campo del Crotone, il Potenza potrà ripartire dagli ottimi 50 minuti giocati contro il Cerignola. Ossia i primi venti e gli ultimi trenta in cui il Potenza, con grande forza di volontà, ha prodotto il massimo sforzo per raddrizzare la gara, esprimendo un buon calcio collettivo in cui è arrivata la rimonta. E potevano essere addirittura tre punti che non avrebbero fatto gridare allo scandalo se la traversa non avesse respinto un colpo di testa di Caturano a portiere battuto. Considerato il
Clima in cui si è giocato il primo quarto d’ora senza l’incitamento dei tifosi della curva rimasti in silenzio, la reazione c’è stata.

CENTROCAMPO Lerda dovrà lavorare per evitare di incassare, con eccessiva facilità, gol come quelli presi dal Cerignola. Ma questa situazione attiene alla necessità di assicurare maggiore equilibrio alla squadra. Che, lo ripeteremo fino alla noia, non può e non deve passare dal ruolo sbagliato di Di Grazia che non sta dando i frutti sperati. Checchè ne dica Lerda che ieri ha elogiato, come aveva fatto a Picerno, il giocatore per l’interpretazione del ruolo di trequartista. Che deve assolvere altri compiti, ossia cucire il collegamento tra centrocampisti e attaccanti partendo proprio dalla trequarti avversaria. E non a caso chi assolve questa funzione viene chiamato trequartista. Ieri Di Grazia il pallone in mezzo al campo e nella trequarti lo ha visto poco al punto che per partecipare all’azione offensiva si è spostato vicino o nell’area avversaria. E nella ripresa, dovendo il Potenza tentare la rimonta, Di Grazia è andato ad affiancare Caturano e Asencio in attacco. Senza dimenticare che il suo apporto in fase di interdizione, è stato ancora una volta, e non per colpa sua, praticamente nullo con la conseguente difficoltà di Saporiti e Steffè a contrastare i tre centrocampisti del Cerignola.

GESTIONE DEL GRUPPO. Per raddrizzare la gara Lerda di è affidato a Volpe che non giocava dalla trasferta di Benevento. Alla domanda sul perché Volpe, che corre di più dei compagni e punta sempre l’uomo, non sia stato utilizzato a Picerno e in altre occasioni non ha risposto, al contrario Asencio che di ruolo fa la prima punta, con Lerda gioca sempre titolare non avendolo mai visto tirare in porta con l’eccezione del gol segnato ieri e annullato per un fuorigioco dubbio. Stranezze del calcio o sarebbe meglio dire convinzioni sbagliate di Lerda che continua a dargli sempre la maglia da titolare? Per non parlare di Maddaloni al quale nemmeno Lerda gli offre una chance da titolare per vedere di che pasta è fatto. La verità è che Lerda è pienamente convinto della bontà delle sue scelte e non deroga da esse. Noi non siamo d’accordo ma ci dobbiamo adeguare nel senso che poiché vogliamo bene al Potenza, ci auguriamo che alla fine il tecnico abbia ragione nell’insistere sulle sue idee.

LE PAROLE DI SCHIATTARELLA L’ ex Benevento ieri ha fatto bene. Pur con autonomia ridotta, ha suonato la carica e si è assunto il compito di costruire il gioco non disdegnando di dare un contributo notevole in fase di non possesso. Poi in sala stampa ha parlato da uomo d’infinita esperienza. “In questo momento abbiamo una sola certezza. Giocare in casa per noi significa tutto. Tutti pensiamo che il Potenza deve stracciare il campionato ma non è così. Per costruire ci vuole tempo, per distruggere basta un secondo. Lo spogliatoio è compatto e di grande Unione. Se ricompattiamo tutto l’ambiente ci rialzeremo di sicuro”.

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Per preparare la prossima partita sul campo del Crotone, il Potenza potrà ripartire dagli ottimi 50 minuti giocati contro il Cerignola. Ossia i primi venti e gli ultimi trenta in cui il Potenza, con grande forza di volontà, ha prodotto il massimo sforzo per raddrizzare la gara, esprimendo un buon calcio collettivo in cui è arrivata la rimonta. E potevano essere addirittura tre punti che non avrebbero fatto gridare allo scandalo se la traversa non avesse respinto un colpo di testa di Caturano a portiere battuto. Considerato il
Clima in cui si è giocato il primo quarto d’ora senza l’incitamento dei tifosi della curva rimasti in silenzio, la reazione c’è stata.

CENTROCAMPO Lerda dovrà lavorare per evitare di incassare, con eccessiva facilità, gol come quelli presi dal Cerignola. Ma questa situazione attiene alla necessità di assicurare maggiore equilibrio alla squadra. Che, lo ripeteremo fino alla noia, non può e non deve passare dal ruolo sbagliato di Di Grazia che non sta dando i frutti sperati. Checchè ne dica Lerda che ieri ha elogiato, come aveva fatto a Picerno, il giocatore per l’interpretazione del ruolo di trequartista. Che deve assolvere altri compiti, ossia cucire il collegamento tra centrocampisti e attaccanti partendo proprio dalla trequarti avversaria. E non a caso chi assolve questa funzione viene chiamato trequartista. Ieri Di Grazia il pallone in mezzo al campo e nella trequarti lo ha visto poco al punto che per partecipare all’azione offensiva si è spostato vicino o nell’area avversaria. E nella ripresa, dovendo il Potenza tentare la rimonta, Di Grazia è andato ad affiancare Caturano e Asencio in attacco. Senza dimenticare che il suo apporto in fase di interdizione, è stato ancora una volta, e non per colpa sua, praticamente nullo con la conseguente difficoltà di Saporiti e Steffè a contrastare i tre centrocampisti del Cerignola.

GESTIONE DEL GRUPPO. Per raddrizzare la gara Lerda di è affidato a Volpe che non giocava dalla trasferta di Benevento. Alla domanda sul perché Volpe, che corre di più dei compagni e punta sempre l’uomo, non sia stato utilizzato a Picerno e in altre occasioni non ha risposto, al contrario Asencio che di ruolo fa la prima punta, con Lerda gioca sempre titolare non avendolo mai visto tirare in porta con l’eccezione del gol segnato ieri e annullato per un fuorigioco dubbio. Stranezze del calcio o sarebbe meglio dire convinzioni sbagliate di Lerda che continua a dargli sempre la maglia da titolare? Per non parlare di Maddaloni al quale nemmeno Lerda gli offre una chance da titolare per vedere di che pasta è fatto. La verità è che Lerda è pienamente convinto della bontà delle sue scelte e non deroga da esse. Noi non siamo d’accordo ma ci dobbiamo adeguare nel senso che poiché vogliamo bene al Potenza, ci auguriamo che alla fine il tecnico abbia ragione nell’insistere sulle sue idee.

LE PAROLE DI SCHIATTARELLA L’ ex Benevento ieri ha fatto bene. Pur con autonomia ridotta, ha suonato la carica e si è assunto il compito di costruire il gioco non disdegnando di dare un contributo notevole in fase di non possesso. Poi in sala stampa ha parlato da uomo d’infinita esperienza. “In questo momento abbiamo una sola certezza. Giocare in casa per noi significa tutto. Tutti pensiamo che il Potenza deve stracciare il campionato ma non è così. Per costruire ci vuole tempo, per distruggere basta un secondo. Lo spogliatoio è compatto e di grande Unione. Se ricompattiamo tutto l’ambiente ci rialzeremo di sicuro”.

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Clima in cui si è giocato il primo quarto d’ora senza l’incitamento dei tifosi della curva rimasti in silenzio, la reazione c’è stata.

CENTROCAMPO Lerda dovrà lavorare per evitare di incassare, con eccessiva facilità, gol come quelli presi dal Cerignola. Ma questa situazione attiene alla necessità di assicurare maggiore equilibrio alla squadra. Che, lo ripeteremo fino alla noia, non può e non deve passare dal ruolo sbagliato di Di Grazia che non sta dando i frutti sperati. Checchè ne dica Lerda che ieri ha elogiato, come aveva fatto a Picerno, il giocatore per l’interpretazione del ruolo di trequartista. Che deve assolvere altri compiti, ossia cucire il collegamento tra centrocampisti e attaccanti partendo proprio dalla trequarti avversaria. E non a caso chi assolve questa funzione viene chiamato trequartista. Ieri Di Grazia il pallone in mezzo al campo e nella trequarti lo ha visto poco al punto che per partecipare all’azione offensiva si è spostato vicino o nell’area avversaria. E nella ripresa, dovendo il Potenza tentare la rimonta, Di Grazia è andato ad affiancare Caturano e Asencio in attacco. Senza dimenticare che il suo apporto in fase di interdizione, è stato ancora una volta, e non per colpa sua, praticamente nullo con la conseguente difficoltà di Saporiti e Steffè a contrastare i tre centrocampisti del Cerignola.

GESTIONE DEL GRUPPO. Per raddrizzare la gara Lerda di è affidato a Volpe che non giocava dalla trasferta di Benevento. Alla domanda sul perché Volpe, che corre di più dei compagni e punta sempre l’uomo, non sia stato utilizzato a Picerno e in altre occasioni non ha risposto, al contrario Asencio che di ruolo fa la prima punta, con Lerda gioca sempre titolare non avendolo mai visto tirare in porta con l’eccezione del gol segnato ieri e annullato per un fuorigioco dubbio. Stranezze del calcio o sarebbe meglio dire convinzioni sbagliate di Lerda che continua a dargli sempre la maglia da titolare? Per non parlare di Maddaloni al quale nemmeno Lerda gli offre una chance da titolare per vedere di che pasta è fatto. La verità è che Lerda è pienamente convinto della bontà delle sue scelte e non deroga da esse. Noi non siamo d’accordo ma ci dobbiamo adeguare nel senso che poiché vogliamo bene al Potenza, ci auguriamo che alla fine il tecnico abbia ragione nell’insistere sulle sue idee.

LE PAROLE DI SCHIATTARELLA L’ ex Benevento ieri ha fatto bene. Pur con autonomia ridotta, ha suonato la carica e si è assunto il compito di costruire il gioco non disdegnando di dare un contributo notevole in fase di non possesso. Poi in sala stampa ha parlato da uomo d’infinita esperienza. “In questo momento abbiamo una sola certezza. Giocare in casa per noi significa tutto. Tutti pensiamo che il Potenza deve stracciare il campionato ma non è così. Per costruire ci vuole tempo, per distruggere basta un secondo. Lo spogliatoio è compatto e di grande Unione. Se ricompattiamo tutto l’ambiente ci rialzeremo di sicuro”.

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