domenica 24 Novembre 2024

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Dopo mezz’ora di gioco, il Picerno aveva già messo al sicuro il risultato con un vantaggio rassicurante di tre reti, frutto di una partenza micidiale della squadra di Longò che è stata assoluta padrona di ogni zona del campo. Di contro un Potenza passivo presentatosi in campo con una formazione incomprensibile.

SCELTE DI FORMAZIONE Senza giri di parole non possiamo che confermare il giudizio negativo sulle scelte iniziali di Lerda. In campo un terzetto difensivo di altezza media pari ad oltre un metro e novanta come se avesse dovuto marcare non solo Murano, ma altri attaccanti di grande fisicità. Invece si dovevano preoccupare di contrastare tre avversari brevilinei e quindi molto rapidi, Ceccarelli, De Cristofaro e Esposito che supportavano Murano. Era acclarato e certo che avrebbero giocato sempre con palla a terra per esaltare le proprie qualità e mettere in sofferenza i difensori rossoblù del capoluogo. Con l’aggravante della scelta, sempre di Lerda, di tenere molto alti i due quinti Gyamfi e Hadziosmanovic che non hanno potuto dare un aiuto continuo ed efficace ai loro colleghi della difesa per mettere un freno alle scorribande dei tre giocatori suddetti nella metà campo del Potenza. Non comprensibile la rinuncia ad Armini che era stato tre i migliori in campo contro il Catania e per le sue caratteristiche fisiche più in grado di tenere testa ad Esposito e compagni.

IL CENTROCAMPO Ancora più incomprensibile continuare a comporre il centrocampo con la presenza di Di Grazia come trequartista. Questa impostazione tattica, lo ripeterò fino alla noia, è altamente nociva e non assicura il giusto equilibrio al Potenza. Emblematico il caso della gara di ieri sera. Il Picerno agiva con in mezzo con Gallo, De Ciancio e De Cristofaro che seguiva ad uomo, in fase di non possesso, Di Grazia e lo ha annullato. Mentre in fase di possesso lo stesso giocatore dal centro andava a destra scambiandosi ruolo con Ceccarelli. E in questo caso Di Grazia ha seguito l’ avversario fino a metà campo e poi lo ha lasciato in custodia agli esterni e ai difensori. Questo perché Di Grazia non ha nelle sue corde la capacità di fare il mediano di interdizione. Ed e’ stato proprio De Cristofaro a spaccare la partita dopo quattro minuti. E allora basta con la presenza del trequartista. Si metta in campo un altro centrocampista di ruolo per avere il giusto equilibrio e Di Grazia torni a fare quello che sa fare meglio, ossia l’attaccante.

IL POST PARTITA. Oltre ad assistere alla disfatta, a fine partita ci è toccato ascoltare le stupefacenti parole di Lerda che, di fronte alle incalzanti richieste di spiegazioni sulle scelte di formazione, ha sostenuto che la sconfitta del Potenza era da attribuirsi ad episodi sfortunati in occasione dei tre gol del Picerno. Ma che c’entra la sfiga se De Cristofaro e Murano fanno, è vero due splendidi gol, ma senza opposizione dei difensori? Bontà di Lerda aver ammesso che la squadra è scesa in campo senza il dovuto carattere che sarebbe servito come il pane in partite di questo genere in cui si deve usare la spada piuttosto che il fioretto. Tocca sempre a lui scegliere nell’organico giocatori che possano dare di più sotto l’ aspetto caratteriale. La situazione è preoccupante e tocca all’allenatore trovare le giuste soluzioni per fare uscire il Potenza da questa complicata situazione.

Hanno avuto ragioni da vendere i tifosi del Potenza che hanno contestato duramente la scialba prestazione di Picerno e adesso si attendono una vera reazione, da uomini veri, dai calciatori rossoblù.

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Dopo mezz’ora di gioco, il Picerno aveva già messo al sicuro il risultato con un vantaggio rassicurante di tre reti, frutto di una partenza micidiale della squadra di Longò che è stata assoluta padrona di ogni zona del campo. Di contro un Potenza passivo presentatosi in campo con una formazione incomprensibile.

SCELTE DI FORMAZIONE Senza giri di parole non possiamo che confermare il giudizio negativo sulle scelte iniziali di Lerda. In campo un terzetto difensivo di altezza media pari ad oltre un metro e novanta come se avesse dovuto marcare non solo Murano, ma altri attaccanti di grande fisicità. Invece si dovevano preoccupare di contrastare tre avversari brevilinei e quindi molto rapidi, Ceccarelli, De Cristofaro e Esposito che supportavano Murano. Era acclarato e certo che avrebbero giocato sempre con palla a terra per esaltare le proprie qualità e mettere in sofferenza i difensori rossoblù del capoluogo. Con l’aggravante della scelta, sempre di Lerda, di tenere molto alti i due quinti Gyamfi e Hadziosmanovic che non hanno potuto dare un aiuto continuo ed efficace ai loro colleghi della difesa per mettere un freno alle scorribande dei tre giocatori suddetti nella metà campo del Potenza. Non comprensibile la rinuncia ad Armini che era stato tre i migliori in campo contro il Catania e per le sue caratteristiche fisiche più in grado di tenere testa ad Esposito e compagni.

IL CENTROCAMPO Ancora più incomprensibile continuare a comporre il centrocampo con la presenza di Di Grazia come trequartista. Questa impostazione tattica, lo ripeterò fino alla noia, è altamente nociva e non assicura il giusto equilibrio al Potenza. Emblematico il caso della gara di ieri sera. Il Picerno agiva con in mezzo con Gallo, De Ciancio e De Cristofaro che seguiva ad uomo, in fase di non possesso, Di Grazia e lo ha annullato. Mentre in fase di possesso lo stesso giocatore dal centro andava a destra scambiandosi ruolo con Ceccarelli. E in questo caso Di Grazia ha seguito l’ avversario fino a metà campo e poi lo ha lasciato in custodia agli esterni e ai difensori. Questo perché Di Grazia non ha nelle sue corde la capacità di fare il mediano di interdizione. Ed e’ stato proprio De Cristofaro a spaccare la partita dopo quattro minuti. E allora basta con la presenza del trequartista. Si metta in campo un altro centrocampista di ruolo per avere il giusto equilibrio e Di Grazia torni a fare quello che sa fare meglio, ossia l’attaccante.

IL POST PARTITA. Oltre ad assistere alla disfatta, a fine partita ci è toccato ascoltare le stupefacenti parole di Lerda che, di fronte alle incalzanti richieste di spiegazioni sulle scelte di formazione, ha sostenuto che la sconfitta del Potenza era da attribuirsi ad episodi sfortunati in occasione dei tre gol del Picerno. Ma che c’entra la sfiga se De Cristofaro e Murano fanno, è vero due splendidi gol, ma senza opposizione dei difensori? Bontà di Lerda aver ammesso che la squadra è scesa in campo senza il dovuto carattere che sarebbe servito come il pane in partite di questo genere in cui si deve usare la spada piuttosto che il fioretto. Tocca sempre a lui scegliere nell’organico giocatori che possano dare di più sotto l’ aspetto caratteriale. La situazione è preoccupante e tocca all’allenatore trovare le giuste soluzioni per fare uscire il Potenza da questa complicata situazione.

Hanno avuto ragioni da vendere i tifosi del Potenza che hanno contestato duramente la scialba prestazione di Picerno e adesso si attendono una vera reazione, da uomini veri, dai calciatori rossoblù.

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SCELTE DI FORMAZIONE Senza giri di parole non possiamo che confermare il giudizio negativo sulle scelte iniziali di Lerda. In campo un terzetto difensivo di altezza media pari ad oltre un metro e novanta come se avesse dovuto marcare non solo Murano, ma altri attaccanti di grande fisicità. Invece si dovevano preoccupare di contrastare tre avversari brevilinei e quindi molto rapidi, Ceccarelli, De Cristofaro e Esposito che supportavano Murano. Era acclarato e certo che avrebbero giocato sempre con palla a terra per esaltare le proprie qualità e mettere in sofferenza i difensori rossoblù del capoluogo. Con l’aggravante della scelta, sempre di Lerda, di tenere molto alti i due quinti Gyamfi e Hadziosmanovic che non hanno potuto dare un aiuto continuo ed efficace ai loro colleghi della difesa per mettere un freno alle scorribande dei tre giocatori suddetti nella metà campo del Potenza. Non comprensibile la rinuncia ad Armini che era stato tre i migliori in campo contro il Catania e per le sue caratteristiche fisiche più in grado di tenere testa ad Esposito e compagni.

IL CENTROCAMPO Ancora più incomprensibile continuare a comporre il centrocampo con la presenza di Di Grazia come trequartista. Questa impostazione tattica, lo ripeterò fino alla noia, è altamente nociva e non assicura il giusto equilibrio al Potenza. Emblematico il caso della gara di ieri sera. Il Picerno agiva con in mezzo con Gallo, De Ciancio e De Cristofaro che seguiva ad uomo, in fase di non possesso, Di Grazia e lo ha annullato. Mentre in fase di possesso lo stesso giocatore dal centro andava a destra scambiandosi ruolo con Ceccarelli. E in questo caso Di Grazia ha seguito l’ avversario fino a metà campo e poi lo ha lasciato in custodia agli esterni e ai difensori. Questo perché Di Grazia non ha nelle sue corde la capacità di fare il mediano di interdizione. Ed e’ stato proprio De Cristofaro a spaccare la partita dopo quattro minuti. E allora basta con la presenza del trequartista. Si metta in campo un altro centrocampista di ruolo per avere il giusto equilibrio e Di Grazia torni a fare quello che sa fare meglio, ossia l’attaccante.

IL POST PARTITA. Oltre ad assistere alla disfatta, a fine partita ci è toccato ascoltare le stupefacenti parole di Lerda che, di fronte alle incalzanti richieste di spiegazioni sulle scelte di formazione, ha sostenuto che la sconfitta del Potenza era da attribuirsi ad episodi sfortunati in occasione dei tre gol del Picerno. Ma che c’entra la sfiga se De Cristofaro e Murano fanno, è vero due splendidi gol, ma senza opposizione dei difensori? Bontà di Lerda aver ammesso che la squadra è scesa in campo senza il dovuto carattere che sarebbe servito come il pane in partite di questo genere in cui si deve usare la spada piuttosto che il fioretto. Tocca sempre a lui scegliere nell’organico giocatori che possano dare di più sotto l’ aspetto caratteriale. La situazione è preoccupante e tocca all’allenatore trovare le giuste soluzioni per fare uscire il Potenza da questa complicata situazione.

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