venerdì 20 Settembre 2024

“La Pillola” post Benevento🆚 Potenza

Di Alfonso Pecoraro

Non nascondo un pizzico di preoccupazione e per il momento “sospendo” il mio giudizio sull’effettivo valore di questo Potenza Calcio Official. Certo, a Benevento si può anche perdere. Magari l’amaro in bocca ti resta perché la gara si è sbloccata nella maniera più assurda, ossia su uno sfortunato tocco su un pallone destinato sul fondo. Ma è il modo – soprattutto quello visto nel primo tempo – che non può andare giù. Confido nel lavoro di Lerda, che si può dire non sia nemmeno iniziato, ma se devo fare i conti con il primo tempo di Benevento, giocato come avrebbe fatto una squadra scadente in qualità e orientata solo a non prenderle, sperando di portare a casa lo 0-0 con una difesa a oltranza, allora devo obbligatoriamente rivedere qualche giudizio rispetto ai calciatori con i quali è stato costruito l’organico. A Lerda il compito di tirare fuori il meglio da ciascuno, ma soprattutto ai giocatori l’obbligo di dimostrare se valgono di più di quegli sciagurati 45’, nella speranza che meglio rispetto a quanto abbiamo visto nelle prime undici partite. Specie per quelle giocate in trasferta (5) in cui si è rimediato solo lo 0-0 di Giugliano.

Non concordo assolutamente con l’analisi del mister che ha visto nei 90’ una partita equilibrata (ma è il suo compito quello di trarre il meglio per proseguire nell’immane lavoro che lo attende). Condivido la lieve crescita dei secondi 45’, ma non posso soprassedere sull’assenza totale di coraggio e di personalità per giocarsela a viso aperto, in un palcoscenico importante e contro una big del campionato, non posso non evidenziare la poca qualità, l’assenza di un regista. Fino ad oggi, in undici partite, quasi mai il Potenza ha convinto. E per di più ha vinto le sue quattro partite – in casa – contro le quattro squadre che chiudono la classifica (Monterosi, Sorrento, Brindisi e Monopoli). Per poter ambire a qualcosa di più ambizioso serve cambiare marcia, puntare su un atteggiamento diverso e iniziare anche a valutare alcune scelte su qualche giocatore che finora non ha assolutamente dimostrato di poter dare un contributo valido alla causa. Per fortuna, c’è un po’ di tempo. Ma guai ad aspettarne troppo, perchè il campionato non aspetta nessuno.

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Di Alfonso Pecoraro

Non nascondo un pizzico di preoccupazione e per il momento “sospendo” il mio giudizio sull’effettivo valore di questo Potenza Calcio Official. Certo, a Benevento si può anche perdere. Magari l’amaro in bocca ti resta perché la gara si è sbloccata nella maniera più assurda, ossia su uno sfortunato tocco su un pallone destinato sul fondo. Ma è il modo – soprattutto quello visto nel primo tempo – che non può andare giù. Confido nel lavoro di Lerda, che si può dire non sia nemmeno iniziato, ma se devo fare i conti con il primo tempo di Benevento, giocato come avrebbe fatto una squadra scadente in qualità e orientata solo a non prenderle, sperando di portare a casa lo 0-0 con una difesa a oltranza, allora devo obbligatoriamente rivedere qualche giudizio rispetto ai calciatori con i quali è stato costruito l’organico. A Lerda il compito di tirare fuori il meglio da ciascuno, ma soprattutto ai giocatori l’obbligo di dimostrare se valgono di più di quegli sciagurati 45’, nella speranza che meglio rispetto a quanto abbiamo visto nelle prime undici partite. Specie per quelle giocate in trasferta (5) in cui si è rimediato solo lo 0-0 di Giugliano.

Non concordo assolutamente con l’analisi del mister che ha visto nei 90’ una partita equilibrata (ma è il suo compito quello di trarre il meglio per proseguire nell’immane lavoro che lo attende). Condivido la lieve crescita dei secondi 45’, ma non posso soprassedere sull’assenza totale di coraggio e di personalità per giocarsela a viso aperto, in un palcoscenico importante e contro una big del campionato, non posso non evidenziare la poca qualità, l’assenza di un regista. Fino ad oggi, in undici partite, quasi mai il Potenza ha convinto. E per di più ha vinto le sue quattro partite – in casa – contro le quattro squadre che chiudono la classifica (Monterosi, Sorrento, Brindisi e Monopoli). Per poter ambire a qualcosa di più ambizioso serve cambiare marcia, puntare su un atteggiamento diverso e iniziare anche a valutare alcune scelte su qualche giocatore che finora non ha assolutamente dimostrato di poter dare un contributo valido alla causa. Per fortuna, c’è un po’ di tempo. Ma guai ad aspettarne troppo, perchè il campionato non aspetta nessuno.

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Non concordo assolutamente con l’analisi del mister che ha visto nei 90’ una partita equilibrata (ma è il suo compito quello di trarre il meglio per proseguire nell’immane lavoro che lo attende). Condivido la lieve crescita dei secondi 45’, ma non posso soprassedere sull’assenza totale di coraggio e di personalità per giocarsela a viso aperto, in un palcoscenico importante e contro una big del campionato, non posso non evidenziare la poca qualità, l’assenza di un regista. Fino ad oggi, in undici partite, quasi mai il Potenza ha convinto. E per di più ha vinto le sue quattro partite – in casa – contro le quattro squadre che chiudono la classifica (Monterosi, Sorrento, Brindisi e Monopoli). Per poter ambire a qualcosa di più ambizioso serve cambiare marcia, puntare su un atteggiamento diverso e iniziare anche a valutare alcune scelte su qualche giocatore che finora non ha assolutamente dimostrato di poter dare un contributo valido alla causa. Per fortuna, c’è un po’ di tempo. Ma guai ad aspettarne troppo, perchè il campionato non aspetta nessuno.

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