lunedì 25 Novembre 2024

“La Pillola” post Giugliano 🆚 Potenza

 

Di Alfonso Pecoraro

Se valutiamo correttamente da dove il Potenza Calcio Official arrivava (due sconfitte di fila e 7 gol subiti, l’eliminazione dalla Coppa, l’esonero del mister, la condizione fisica e mentale dei calciatori) il punto di Giugliano va accolto con favore.

Se concretamente mettiamo a confronto i numeri (i campani hanno segnato solo 4 reti, di cui 2 al Taranto) e il valore delle squadre (curriculum alla mano) allora è chiaro che era lecito attendersi molto di più. E’ vero, Volpe ha preso la traversa, ma l’ultimo pallone giocato nella serata lo ha tolto dalla porta Gasparini. Per cui poteva andare persino peggio dello 0-0 che è stato e che va valutato per quello che è: la “messa in moto”.

Il compito di Lerda sarà quello di dare un’identità a questa squadra, di trovare un undici titolare (pure se oggi a calcio si gioca in 16), di spronare dal punto di vista emotivo e fisico i calciatori a dare sempre di più. Per ora anche al De Cristofaro qualcuno l’ha fatto e qualcun altro no, ma può starci. E’ la costanza delle prestazioni, non l’altalenanza del rendimento, che deve fare la differenza. Fino ad oggi il Potenza non è stato costante anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, la continuità è stata nel non gioco. A Lerda questo onere, ai calciatori quello di fare di più.

Ma nella prima sfida della nuova era mi è piaciuto l’approccio, il pressing alto, la responsabilità (non la precisione) con cui i centrocampisti sono stati dentro il gioco, l’attenzione costante nella fase difensiva. Non mi è piaciuta la gestione dell’ultimo passaggio (confido in Schiattarella), la “resistenza” (intorno al 65’ il calo fisico è stato evidente – ma su questo ci vorrà un po’ più di tempo), non mi è piaciuta la combinazione dei vari attaccanti (l’unico al momento certo di essere titolare – Caturano – non è proprio al massimo e tutti quelli che gli vengono abbinati, puntualmente steccano). Quindi, se da un lato, sorrido alla porta inviolata e alla convinzione che si deve giocare con la difesa a tre, dall’altro (io come tanti) cerco di capire quale potrà essere la soluzione ideale per sfruttare il reparto offensivo. Lerda lo deve fare prima di tutti e in fretta, altrimenti già a gennaio dovrà essere rivoluzionato quello che pareva il fiore all’occhiello della campagna acquisti, con cinque punte importanti, ma che finora non ha ancora lasciato il segno.

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Se valutiamo correttamente da dove il Potenza Calcio Official arrivava (due sconfitte di fila e 7 gol subiti, l’eliminazione dalla Coppa, l’esonero del mister, la condizione fisica e mentale dei calciatori) il punto di Giugliano va accolto con favore.

Se concretamente mettiamo a confronto i numeri (i campani hanno segnato solo 4 reti, di cui 2 al Taranto) e il valore delle squadre (curriculum alla mano) allora è chiaro che era lecito attendersi molto di più. E’ vero, Volpe ha preso la traversa, ma l’ultimo pallone giocato nella serata lo ha tolto dalla porta Gasparini. Per cui poteva andare persino peggio dello 0-0 che è stato e che va valutato per quello che è: la “messa in moto”.

Il compito di Lerda sarà quello di dare un’identità a questa squadra, di trovare un undici titolare (pure se oggi a calcio si gioca in 16), di spronare dal punto di vista emotivo e fisico i calciatori a dare sempre di più. Per ora anche al De Cristofaro qualcuno l’ha fatto e qualcun altro no, ma può starci. E’ la costanza delle prestazioni, non l’altalenanza del rendimento, che deve fare la differenza. Fino ad oggi il Potenza non è stato costante anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, la continuità è stata nel non gioco. A Lerda questo onere, ai calciatori quello di fare di più.

Ma nella prima sfida della nuova era mi è piaciuto l’approccio, il pressing alto, la responsabilità (non la precisione) con cui i centrocampisti sono stati dentro il gioco, l’attenzione costante nella fase difensiva. Non mi è piaciuta la gestione dell’ultimo passaggio (confido in Schiattarella), la “resistenza” (intorno al 65’ il calo fisico è stato evidente – ma su questo ci vorrà un po’ più di tempo), non mi è piaciuta la combinazione dei vari attaccanti (l’unico al momento certo di essere titolare – Caturano – non è proprio al massimo e tutti quelli che gli vengono abbinati, puntualmente steccano). Quindi, se da un lato, sorrido alla porta inviolata e alla convinzione che si deve giocare con la difesa a tre, dall’altro (io come tanti) cerco di capire quale potrà essere la soluzione ideale per sfruttare il reparto offensivo. Lerda lo deve fare prima di tutti e in fretta, altrimenti già a gennaio dovrà essere rivoluzionato quello che pareva il fiore all’occhiello della campagna acquisti, con cinque punte importanti, ma che finora non ha ancora lasciato il segno.

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Se concretamente mettiamo a confronto i numeri (i campani hanno segnato solo 4 reti, di cui 2 al Taranto) e il valore delle squadre (curriculum alla mano) allora è chiaro che era lecito attendersi molto di più. E’ vero, Volpe ha preso la traversa, ma l’ultimo pallone giocato nella serata lo ha tolto dalla porta Gasparini. Per cui poteva andare persino peggio dello 0-0 che è stato e che va valutato per quello che è: la “messa in moto”.

Il compito di Lerda sarà quello di dare un’identità a questa squadra, di trovare un undici titolare (pure se oggi a calcio si gioca in 16), di spronare dal punto di vista emotivo e fisico i calciatori a dare sempre di più. Per ora anche al De Cristofaro qualcuno l’ha fatto e qualcun altro no, ma può starci. E’ la costanza delle prestazioni, non l’altalenanza del rendimento, che deve fare la differenza. Fino ad oggi il Potenza non è stato costante anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, la continuità è stata nel non gioco. A Lerda questo onere, ai calciatori quello di fare di più.

Ma nella prima sfida della nuova era mi è piaciuto l’approccio, il pressing alto, la responsabilità (non la precisione) con cui i centrocampisti sono stati dentro il gioco, l’attenzione costante nella fase difensiva. Non mi è piaciuta la gestione dell’ultimo passaggio (confido in Schiattarella), la “resistenza” (intorno al 65’ il calo fisico è stato evidente – ma su questo ci vorrà un po’ più di tempo), non mi è piaciuta la combinazione dei vari attaccanti (l’unico al momento certo di essere titolare – Caturano – non è proprio al massimo e tutti quelli che gli vengono abbinati, puntualmente steccano). Quindi, se da un lato, sorrido alla porta inviolata e alla convinzione che si deve giocare con la difesa a tre, dall’altro (io come tanti) cerco di capire quale potrà essere la soluzione ideale per sfruttare il reparto offensivo. Lerda lo deve fare prima di tutti e in fretta, altrimenti già a gennaio dovrà essere rivoluzionato quello che pareva il fiore all’occhiello della campagna acquisti, con cinque punte importanti, ma che finora non ha ancora lasciato il segno.

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