sabato 2 Novembre 2024

Taranto, piace Tommaso Ceccarelli
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Articolo tratto da Quotidiano di Puglia – MondoRossoblu.it

Fattore versatilità: l’impostazione tattica del Taranto, versione 2023/24, non dovrebbe ricondursi a un singolo modulo, il 3-5-2, ma mutare, indicativamente, al netto delle partite da affrontare anche per non lasciare margini di approfondimento e studio alle compagini avversarie. D’altronde, già nella stagione conclusasi esattamente due mesi fa, molte squadre giunte allo Iacovone hanno cambiato volontariamente la loro idea di gioco per non creare spazi di manovra ai rossoblù e Capuano punta ad agire alla stessamaniera. Ciò implica, di riflesso, che la campagna acquisti estiva dovrà essere particolarmente mirata e pronta a prevedere un volto tattico differente: se il 3-5-2, marchio di fabbrica del tecnico, è la base, non sono neppure da accantonare altre soluzioni a partita in corso o eventualmente dall’inizio come il 3-4-1-2 e il 3-4-3.

Si prenda in esame il nome di Ceccarelli: classe ‘92, è tornato ad Avellino dopo il prestito al Picerno (laddove è stato tra i protagonisti assoluti del miracolo della formazione lucana) e potrebbe rappresentare, insieme a Micovschi (o singolarmente, nell’eventualità), una pedina di scambio nell’affare Ferrara anche se il Taranto non vorrebbe privarsi del capitano che in queste sta discutendo con la società e potrebbe pure rinnovare. A prevalere, qualora ciò accadesse, sarebbe un diktat specifico che prevale tra la società e lo stesso Capuano relativamente ai gioielli della rosa: gli stessi andranno via se le condizioni saranno vantaggiose esclusivamente per le casse societarie da un lato e per la loro carriera dall’altro.

Tornando al discorso (ipotetico) Ceccarelli, quest’ultimo, nel 3-4-3, agirebbe come esterno a destra nel tridente, nel 3-4-1-2 nel ruolo di trequartista alle spalle del tandem offensivo e in caso di 3-5-2 seconda punta a supporto del centravanti. Un calciatore, tre ruolo potenzialmente coperti. Ed è questa la linea che il Taranto proverà a seguire nel corso della campagna di rafforzamento che prenderà il via il primo luglio e che si protrarrà fino al 31 agosto. Il calciatore potrebbe anche rimanere all’Avellino in quanto riconsiderato, nelle gerarchie, da Rastelli, ma non è tra gli incedibili del tecnico nel senso che, per arrivare ad altri obiettivi senza generare esuberi in lista, a lui rinuncerebbe senza particolari patemi d’animo. Percorso tracciato, perciò, per il Taranto che potrebbe mutare organizzazione tattica soltanto dalla cintola in su perché quello della difesa a tre è un mantra a cui Capuano non intende minimamente rinunciare come, d’altronde, non rinuncerebbe mai ad Antonini al centro della retroguardia.

Quella del difensore italo-brasiliano, attualmente, è una situazione borderline nel senso che gli interessi da parte di diverse società di A e B ci sono e sono anche concreti, ma d’altro canto le richieste della proprietà ionica sarebbero state ritenute eccessivamente elevate tant’è che, al momento, le offerte pervenute sulla scrivania del presidente rossoblù non avrebbero superato i 200mila euro, cifra ritenuta troppo esigua per il cartellino di Antonini che, di recente, ha prolungato il suo contratto con i rossoblù fino al 2025. Per Vannucchi, con cui si proverà a seguire lo stesso file-rouge contrattuale, invece, un interesse concreto sarebbe giunto dal Pescara su richiesta di Zeman.

Fonte: Quotidiano di Puglia

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Articolo tratto da Quotidiano di Puglia – MondoRossoblu.it

Fattore versatilità: l’impostazione tattica del Taranto, versione 2023/24, non dovrebbe ricondursi a un singolo modulo, il 3-5-2, ma mutare, indicativamente, al netto delle partite da affrontare anche per non lasciare margini di approfondimento e studio alle compagini avversarie. D’altronde, già nella stagione conclusasi esattamente due mesi fa, molte squadre giunte allo Iacovone hanno cambiato volontariamente la loro idea di gioco per non creare spazi di manovra ai rossoblù e Capuano punta ad agire alla stessamaniera. Ciò implica, di riflesso, che la campagna acquisti estiva dovrà essere particolarmente mirata e pronta a prevedere un volto tattico differente: se il 3-5-2, marchio di fabbrica del tecnico, è la base, non sono neppure da accantonare altre soluzioni a partita in corso o eventualmente dall’inizio come il 3-4-1-2 e il 3-4-3.

Si prenda in esame il nome di Ceccarelli: classe ‘92, è tornato ad Avellino dopo il prestito al Picerno (laddove è stato tra i protagonisti assoluti del miracolo della formazione lucana) e potrebbe rappresentare, insieme a Micovschi (o singolarmente, nell’eventualità), una pedina di scambio nell’affare Ferrara anche se il Taranto non vorrebbe privarsi del capitano che in queste sta discutendo con la società e potrebbe pure rinnovare. A prevalere, qualora ciò accadesse, sarebbe un diktat specifico che prevale tra la società e lo stesso Capuano relativamente ai gioielli della rosa: gli stessi andranno via se le condizioni saranno vantaggiose esclusivamente per le casse societarie da un lato e per la loro carriera dall’altro.

Tornando al discorso (ipotetico) Ceccarelli, quest’ultimo, nel 3-4-3, agirebbe come esterno a destra nel tridente, nel 3-4-1-2 nel ruolo di trequartista alle spalle del tandem offensivo e in caso di 3-5-2 seconda punta a supporto del centravanti. Un calciatore, tre ruolo potenzialmente coperti. Ed è questa la linea che il Taranto proverà a seguire nel corso della campagna di rafforzamento che prenderà il via il primo luglio e che si protrarrà fino al 31 agosto. Il calciatore potrebbe anche rimanere all’Avellino in quanto riconsiderato, nelle gerarchie, da Rastelli, ma non è tra gli incedibili del tecnico nel senso che, per arrivare ad altri obiettivi senza generare esuberi in lista, a lui rinuncerebbe senza particolari patemi d’animo. Percorso tracciato, perciò, per il Taranto che potrebbe mutare organizzazione tattica soltanto dalla cintola in su perché quello della difesa a tre è un mantra a cui Capuano non intende minimamente rinunciare come, d’altronde, non rinuncerebbe mai ad Antonini al centro della retroguardia.

Quella del difensore italo-brasiliano, attualmente, è una situazione borderline nel senso che gli interessi da parte di diverse società di A e B ci sono e sono anche concreti, ma d’altro canto le richieste della proprietà ionica sarebbero state ritenute eccessivamente elevate tant’è che, al momento, le offerte pervenute sulla scrivania del presidente rossoblù non avrebbero superato i 200mila euro, cifra ritenuta troppo esigua per il cartellino di Antonini che, di recente, ha prolungato il suo contratto con i rossoblù fino al 2025. Per Vannucchi, con cui si proverà a seguire lo stesso file-rouge contrattuale, invece, un interesse concreto sarebbe giunto dal Pescara su richiesta di Zeman.

Fonte: Quotidiano di Puglia

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Si prenda in esame il nome di Ceccarelli: classe ‘92, è tornato ad Avellino dopo il prestito al Picerno (laddove è stato tra i protagonisti assoluti del miracolo della formazione lucana) e potrebbe rappresentare, insieme a Micovschi (o singolarmente, nell’eventualità), una pedina di scambio nell’affare Ferrara anche se il Taranto non vorrebbe privarsi del capitano che in queste sta discutendo con la società e potrebbe pure rinnovare. A prevalere, qualora ciò accadesse, sarebbe un diktat specifico che prevale tra la società e lo stesso Capuano relativamente ai gioielli della rosa: gli stessi andranno via se le condizioni saranno vantaggiose esclusivamente per le casse societarie da un lato e per la loro carriera dall’altro.

Tornando al discorso (ipotetico) Ceccarelli, quest’ultimo, nel 3-4-3, agirebbe come esterno a destra nel tridente, nel 3-4-1-2 nel ruolo di trequartista alle spalle del tandem offensivo e in caso di 3-5-2 seconda punta a supporto del centravanti. Un calciatore, tre ruolo potenzialmente coperti. Ed è questa la linea che il Taranto proverà a seguire nel corso della campagna di rafforzamento che prenderà il via il primo luglio e che si protrarrà fino al 31 agosto. Il calciatore potrebbe anche rimanere all’Avellino in quanto riconsiderato, nelle gerarchie, da Rastelli, ma non è tra gli incedibili del tecnico nel senso che, per arrivare ad altri obiettivi senza generare esuberi in lista, a lui rinuncerebbe senza particolari patemi d’animo. Percorso tracciato, perciò, per il Taranto che potrebbe mutare organizzazione tattica soltanto dalla cintola in su perché quello della difesa a tre è un mantra a cui Capuano non intende minimamente rinunciare come, d’altronde, non rinuncerebbe mai ad Antonini al centro della retroguardia.

Quella del difensore italo-brasiliano, attualmente, è una situazione borderline nel senso che gli interessi da parte di diverse società di A e B ci sono e sono anche concreti, ma d’altro canto le richieste della proprietà ionica sarebbero state ritenute eccessivamente elevate tant’è che, al momento, le offerte pervenute sulla scrivania del presidente rossoblù non avrebbero superato i 200mila euro, cifra ritenuta troppo esigua per il cartellino di Antonini che, di recente, ha prolungato il suo contratto con i rossoblù fino al 2025. Per Vannucchi, con cui si proverà a seguire lo stesso file-rouge contrattuale, invece, un interesse concreto sarebbe giunto dal Pescara su richiesta di Zeman.

Fonte: Quotidiano di Puglia

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