Il dg del Picerno Vincenzo Greco è stato avvicinato da Antonella Sabia che ha analizzato per “Controsenso” l’esaltante stagione dei melandrini con uno sguardo diretto alla sfida di giovedì al “Curcio”
È depositario delle chiavi della società – come lui stesso ha dichiarato – e gode ormai della piena fiducia del presidente americano, lontano dalla Basilicata “solo” qualche km. Il Direttore Generale del Picerno, Vincenzo Greco, è diventato negli anni il perno a cui ruota attorno la società AZ Picerno.
Tirando le somme di questa stagione, il Picerno ha visto sfumare nell’ultima giornata un ipotetico terzo posto che lo avrebbe portato a conquistare l’ennesimo record. La classifica, però, ha restituito un sesto posto, è comunque soddisfatto di quanto fatto o rimane un po’ di delusione?
Sono pienamente soddisfatto, anzi molto di più. Siamo passati da fare qualcosa di straordinario, a qualcosa di leggendario, ma purtroppo per 2 punti ci siamo ritrovati dal terzo al sesto posto, pur avendo vinto tutti gli scontri diretti con le squadre che si trovano sopra di noi (Pescara-Cerignola-Foggia). Ma il calcio è anche questo, con un punto in più ti trovi in paradiso, con uno in meno ti ritrovi a guardarlo da lontano. Lo stesso Potenza, proprio grazie all’ultima vittoria si è trovato nella griglia play-off, quando invece la settimana prima, sembrava oramai un obiettivo svanito. Il nostro programma era quello di salvarci quanto prima, avendo cambiato la guida tecnica e il progetto, sicuramente non ci eravamo posti un obiettivo così alto. È chiaro che una volta raggiunta la quota salvezza, abbiamo puntato a migliorare il risultato raggiunto lo scorso anno e ci siamo riusciti alla grande superandolo di 10 punti, e raggiungendo una posizione in classifica importante per quella che è la realtà di Picerno.
Dopo diversi anni ormai, ha consolidato il suo rapporto sia con la società che con il paese, come si è evoluto questo rapporto?
Appena sono arrivato a Picerno mi sono sentito subito come se fossi a casa, in un ambiente sano, in Basilicata in generale siete accoglienti e ospitali, e negli anni questo rapporto si è sempre più fortificato e rafforzato. Devo comunque ringraziare il presidente Curcio che mi ha dato le chiavi di questa società, la gestisco come se fossi io il presidente, in piena autonomia, proprio perché lui ha piena fiducia in me e questo mi restituisce una grande soddisfazione e un forte senso di gratitudine nei suoi confronti.
È il clima ideale per un ruolo come il suo?
Diciamo che talvolta abbiamo anche bisogno di pressioni, perché quelle ci aiutano a migliorare e ci danno nuovi stimoli, ma questo ambiente permette a tutti di lavorare in maniera serena, meglio di altre realtà. Al momento, quindi, è un ambiente ideale anche per programmare qualcosa di più importante.
Mi ha anticipato parlando di Curcio, il presidente ovviamente è lontano, lei è quindi un po’ i suoi occhi vigili sul posto. In che modo fa sentire la sua presenza e cosa ha detto della stagione appena trascorsa?
Mi sento con lui quotidianamente, lo relaziono su quello che avviene sul campo, negli allenamenti e su tutte le dinamiche della società. Ha piena fiducia ed è pienamente soddisfatto di tutto il lavoro e dei grandi risultati che abbiamo portato a casa quest’anno. Abbiamo un grande rapporto di stima, e mi reputo abbastanza fortunato perché oggi non è semplice poter avere totale autonomia di operare in una società di calcio. Mi ha affidato gli investimenti di questa società e io sto cercando di rispettare e fare il mio lavoro per portare a Picerno dei risultati prestigiosi, che lasceranno il segno negli anni.
C’è un momento o una partita in questa stagione che più l’ha esaltata?
In verità, è stato ad inizio stagione, quando ho deciso di affidare la panchina a Emilio Longo, l’ho avvertita come una sensazione molto positiva. Ho creduto in lui ed ero convinto che insieme con la squadra, potessimo fare un percorso di crescita importante, e così è stato. È stata una stagione in crescendo, siamo partiti un po’ zoppicando anche se alla seconda giornata abbiamo battuto il Foggia in casa, in una partita dove abbiamo dato spettacolo. Poi c’è stato un periodo di appannamento, dal Taranto in poi è stata una cavalcata verso i 60 punti che abbiamo ottenuto. In generale è stata una stagione esaltante, fatta di tante vittorie contro squadre blasonate che hanno scritto la storia del calcio italiano, andare a Foggia o a Pescara a imporre il proprio gioco, non è da tutti, noi ci siamo riusciti e quelli sì, sono i momenti più esaltanti.
Pensando a questo primo turno play-off tra le due Lucane del girone, avrebbe preferito un altro avversario, potendo scegliere?
In confidenza con il presidente Macchia, ci abbiamo sempre scherzato su. Avevo detto che speravo di non incontrare il Potenza al primo turno, perché avrei voluto incontrarlo magari nelle fasi finali, e dare dimostrazione all’Italia intera che la Basilicata ha due squadre che si stanno giocando qualcosa di importante. purtroppo, il destino ha voluto che ci incontrassimo al primo turno, e secondo me rimane un onore per la regione che due squadre la rappresentino a livello nazionale nel calcio professionistico. Rimarrà una partita storica, al di là degli incontri di campionato, non so se facilmente si ripeterà un incontro del genere ai play-off. Spero che tutta la popolazione di Picerno e di Potenza possa vivere al meglio questa partita, affinchè sia una giornata di sport, in cui vinca il migliore e possa continuare a lungo il suo cammino.
Per parlare di futuro bisognerà attendere queste partite?
In realtà sto già lavorando perché mi piace anticipare i tempi, già durante la stagione cerco di individuare quelli che possono essere giocatori da portare nella nuova rosa e migliorare l’attuale organico a disposizione. Mi sono attivato già da qualche settimana, anche perché sono abbastanza realista, Picerno ha fatto qualcosa di storico, mi auguro vivamente che questo cammino possa durare più a lungo possibile e magari arrivare a giocarci la finale, ma mi rendo conto che davanti a noi ci sono squadre più importanti, rose più competitive. Ci faremo trovare sicuramente pronti, ma al tempo stesso mi farò trovare pronto anche per il prossimo futuro, lavorando in tal senso.