venerdì 20 Settembre 2024

Allontanarsi dalla linea gialla
A

DI NINO LAMATTINA
Se è un pericolo in una stazione ferroviaria, lo rappresenta sportivamente anche per la classifica del Potenza. Nella nostra classifica la linea gialla rappresenta la zona playout, la zona fredda, la zona scomoda e pericolosa. E’ l’obiettivo prefestivo, prima delle successive scelte di mercato, che a questo punto saranno FONDAMENTALI. Ora in 7 punti, dal Monopoli a 18 (9° posto) alla coda Messina ad 11 punti, ci sono ben 12 squadre. Si parla di classifica cortissima e spostata verso il basso. Vero. Ma è una situazione che conosciamo e dalla quale guardarsi bene, non può e non deve essere un alibi per il presente e manco per l’immediato futuro. Anche lì sotto si creeranno gradini o gradoni di colore giallo. Sui quali si farebbe meglio a non salire.
Messina. Come sempre lascio ad altri i giudizi tecnici. Sicuramente non la prova e la prestazione che si aspettava mister Raffaele. Sicuramente un punto guadagnato. Non facile giocare su un terreno come quello del ‘Franco Scoglio’ e con alcune macchinose decisioni arbitrali capitate nei momenti cruciali della gara. Ma anche queste non devono essere un alibi. Quando aumentano le percentuali di errore ne soffrono la prestazione, il controllo della gara e gli episodi che ti girano contro. Raffaele ha però sempre la capacità di modificare l’inerzia della gara. Lo ha fatto anche ieri e ne abbiamo preso benefici insperati. Il beneficio di ieri ha nome e cognome, Nando Del Sole. Per il quale, secondo me, in una squadra come la nostra, la panchina non dovrebbe esistere. Dai monti Peloritani ora andremo alle falde del Vesuvio, dove ci aspetta un’altra battaglia. In tutto quello che di buono e meno buono abbiamo visto e commentato fino ad ora, mi lascia ben sperare solo e soltanto una cosa: questa squadra non si dà mai per vinta. Vespe avvisate.

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DI NINO LAMATTINA
Se è un pericolo in una stazione ferroviaria, lo rappresenta sportivamente anche per la classifica del Potenza. Nella nostra classifica la linea gialla rappresenta la zona playout, la zona fredda, la zona scomoda e pericolosa. E’ l’obiettivo prefestivo, prima delle successive scelte di mercato, che a questo punto saranno FONDAMENTALI. Ora in 7 punti, dal Monopoli a 18 (9° posto) alla coda Messina ad 11 punti, ci sono ben 12 squadre. Si parla di classifica cortissima e spostata verso il basso. Vero. Ma è una situazione che conosciamo e dalla quale guardarsi bene, non può e non deve essere un alibi per il presente e manco per l’immediato futuro. Anche lì sotto si creeranno gradini o gradoni di colore giallo. Sui quali si farebbe meglio a non salire.
Messina. Come sempre lascio ad altri i giudizi tecnici. Sicuramente non la prova e la prestazione che si aspettava mister Raffaele. Sicuramente un punto guadagnato. Non facile giocare su un terreno come quello del ‘Franco Scoglio’ e con alcune macchinose decisioni arbitrali capitate nei momenti cruciali della gara. Ma anche queste non devono essere un alibi. Quando aumentano le percentuali di errore ne soffrono la prestazione, il controllo della gara e gli episodi che ti girano contro. Raffaele ha però sempre la capacità di modificare l’inerzia della gara. Lo ha fatto anche ieri e ne abbiamo preso benefici insperati. Il beneficio di ieri ha nome e cognome, Nando Del Sole. Per il quale, secondo me, in una squadra come la nostra, la panchina non dovrebbe esistere. Dai monti Peloritani ora andremo alle falde del Vesuvio, dove ci aspetta un’altra battaglia. In tutto quello che di buono e meno buono abbiamo visto e commentato fino ad ora, mi lascia ben sperare solo e soltanto una cosa: questa squadra non si dà mai per vinta. Vespe avvisate.

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Messina. Come sempre lascio ad altri i giudizi tecnici. Sicuramente non la prova e la prestazione che si aspettava mister Raffaele. Sicuramente un punto guadagnato. Non facile giocare su un terreno come quello del ‘Franco Scoglio’ e con alcune macchinose decisioni arbitrali capitate nei momenti cruciali della gara. Ma anche queste non devono essere un alibi. Quando aumentano le percentuali di errore ne soffrono la prestazione, il controllo della gara e gli episodi che ti girano contro. Raffaele ha però sempre la capacità di modificare l’inerzia della gara. Lo ha fatto anche ieri e ne abbiamo preso benefici insperati. Il beneficio di ieri ha nome e cognome, Nando Del Sole. Per il quale, secondo me, in una squadra come la nostra, la panchina non dovrebbe esistere. Dai monti Peloritani ora andremo alle falde del Vesuvio, dove ci aspetta un’altra battaglia. In tutto quello che di buono e meno buono abbiamo visto e commentato fino ad ora, mi lascia ben sperare solo e soltanto una cosa: questa squadra non si dà mai per vinta. Vespe avvisate.

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