Giuseppe Raffaele in entrambe le sue esperienze potentine ha dimostrato di essere un allenatore pragmatico, efficace e lungimirante. Diverse sono state le sue intuizioni: da Silvestri schierato quinto a sinistra al ruolo di interno destinato a Ricci, senza dimenticare la capacità di affiancare a Murano un attaccante da tridente come Ferri Marini. Stavolta ha preso un Potenza già confezionato e lo sta modellando secondo la sua idea di calcio e in base ad un sistema di gioco (il 3-5-2) che conferisce equilibrio difensivo e pericolosità offensiva. Nello specifico, uno degli esperimenti maggiormente riusciti fino a questo momento prende il nome di Giovanni Volpe (classe 2002), ormai diventato stabilmente padrone della corsia di sinistra. A tutta fascia, libero di partire da dietro per andare più forte in avanti, potrebbe essere stata questa la filosofia intrapresa per sopperire alla mancanza di un esterno di ruolo. Questa mossa consentirà allo stesso Volpe non solo di ritagliarsi maggiore spazio e considerazione all’interno dell’undici titolare, ma anche di crescere dal punto di vista tattico e mentale, rendendosi più utile alla squadra anche quando c’è bisogno di sporcarsi le mani per recuperare palloni sporchi. Raffaele ci sta credendo, ci sta investendo e quel rinnovo fino al 2024 è tutt’altro che casuale. Nel segno della continuità.
Raffaele, la tua sfida si chiama VolpeR
Giuseppe Raffaele in entrambe le sue esperienze potentine ha dimostrato di essere un allenatore pragmatico, efficace e lungimirante. Diverse sono state le sue intuizioni: da Silvestri schierato quinto a sinistra al ruolo di interno destinato a Ricci, senza dimenticare la capacità di affiancare a Murano un attaccante da tridente come Ferri Marini. Stavolta ha preso un Potenza già confezionato e lo sta modellando secondo la sua idea di calcio e in base ad un sistema di gioco (il 3-5-2) che conferisce equilibrio difensivo e pericolosità offensiva. Nello specifico, uno degli esperimenti maggiormente riusciti fino a questo momento prende il nome di Giovanni Volpe (classe 2002), ormai diventato stabilmente padrone della corsia di sinistra. A tutta fascia, libero di partire da dietro per andare più forte in avanti, potrebbe essere stata questa la filosofia intrapresa per sopperire alla mancanza di un esterno di ruolo. Questa mossa consentirà allo stesso Volpe non solo di ritagliarsi maggiore spazio e considerazione all’interno dell’undici titolare, ma anche di crescere dal punto di vista tattico e mentale, rendendosi più utile alla squadra anche quando c’è bisogno di sporcarsi le mani per recuperare palloni sporchi. Raffaele ci sta credendo, ci sta investendo e quel rinnovo fino al 2024 è tutt’altro che casuale. Nel segno della continuità.
Raffaele, la tua sfida si chiama VolpeR
Giuseppe Raffaele in entrambe le sue esperienze potentine ha dimostrato di essere un allenatore pragmatico, efficace e lungimirante. Diverse sono state le sue intuizioni: da Silvestri schierato quinto a sinistra al ruolo di interno destinato a Ricci, senza dimenticare la capacità di affiancare a Murano un attaccante da tridente come Ferri Marini. Stavolta ha preso un Potenza già confezionato e lo sta modellando secondo la sua idea di calcio e in base ad un sistema di gioco (il 3-5-2) che conferisce equilibrio difensivo e pericolosità offensiva. Nello specifico, uno degli esperimenti maggiormente riusciti fino a questo momento prende il nome di Giovanni Volpe (classe 2002), ormai diventato stabilmente padrone della corsia di sinistra. A tutta fascia, libero di partire da dietro per andare più forte in avanti, potrebbe essere stata questa la filosofia intrapresa per sopperire alla mancanza di un esterno di ruolo. Questa mossa consentirà allo stesso Volpe non solo di ritagliarsi maggiore spazio e considerazione all’interno dell’undici titolare, ma anche di crescere dal punto di vista tattico e mentale, rendendosi più utile alla squadra anche quando c’è bisogno di sporcarsi le mani per recuperare palloni sporchi. Raffaele ci sta credendo, ci sta investendo e quel rinnovo fino al 2024 è tutt’altro che casuale. Nel segno della continuità.