Tommaso Ferrarello per La casa di C
Argentina, terra di sole, ‘asado‘ e… calcio, tantissimo calcio. Un luogo per noi molto lontano, ma allo stesso tempo vicino. Un paese che conta numerosissimi italiani e in cui l’amore per il pallone, più che una semplice passione, è una religione. Il calcio argentino stimola fantasia, estro e potenza creativa. D’altronde è un un paese in cui il ‘potrero‘ (il nostro campetto di periferia) è ancora una scuola di vita, una palestra per affinare ogni giorno tecnica, visione di gioco e intelligenza. Molti dei calciatori argentini infatti provengono da quel contesto. Lì dove la fantasia può essere stimolata quotidianamente, dove non esistono regole o tatticismi ma c’è solo voglia di dribblare e inventare giocate. Compito che ora spetta a Pablo Burzio, nuovo attaccante argentino che dovrà accendere la creatività, l’entusiasmo e la passione dei tifosi del Potenza.
Pablo nasce a Bulnes, un piccolo paese di poco più di mille anime in provincia di Cordoba in Argentina, nel 1992. A Cordoba, storicamente sono principalmente presenti 3 squadre: il Belgrano, il Talleres e l’Instituto. Quest’ultimo è il club che decide di puntare su Burzio prendendolo nel proprio settore giovanile. Il debutto in prima squadra arriva il 13 agosto del 2011, a soli 18 anni contro l’Huracan. Data da cerchiare in rosso perché in quella partita debutta, al suo fianco, anche un grande talento del calcio argentino attualmente in forza alla Juventus: Paulo Dybala. I due, infatti, sono considerati in quegli anni le promesse principali del club. Lanciati in prima squadra, giocano una stagione da sogno portando l’Instituto de Cordoba, militante in Serie B, a sfiorare la promozione nel massimo campionato del paese. Dybala con 17 gol in campionato viene acquistato dal Palermo, Burzio rimane invece nella ‘sua’ Instituto per altri 3 anni, fino al 2014. Successivamente arriva la chiamata dall’Arsenal de Sarandì di Martin Palermo, ex storico bomber del Boca Juniors. Approda dunque in Primera Division Argentina per una stagione, collezionando 24 presenze e 4 assist. Numeri discreti che, però, non gli valgono la conferma per l’anno successivo. Dopo aver fatto un fugace rientro all’Instituto de Cordoba, nella quale gioca 4/5 partite, Burzio prima si accasa al Central Cordoba, società di Rosario e poi emigra in Uruguay all’Institución Atlética Sud América. E’ la stagione 2016/17. Anche qui non riesce a dimostrare il proprio valore e opta di ritornare in Argentina. Firma con il Villa Dalmine, piccolo club della provincia di Buenos Aires che milita in Serie B. Con 6 gol e 26 presenze il campionato si chiude in maniera altamente positiva. Lo dimostrano le chiamate che arrivano dal massimo campionato dell’Ecuador, prima dal Macarà e poi dall’Aucas. 49 partite totali e 12 segnature certificano una maturazione ormai avvenuta. Dopo un brevissimo ritorno in Argentina nel 2020 nelle file del Mitre, per Burzio si spalancano le porte dell’Italia. Sono gli ultimi mesi del 2020 quando Pablo Burzio approda per la prima volta nel calcio italiano. Esperienza che lui stesso ha spiegato di “voler fare per consentire ai suoi figli di vivere almeno 1 anno in Italia, ma soprattutto anche perché nelle categorie minori in Argentina è veramente difficile farsi notare.” Parole che fanno trapelare anche la volontà di voler ancora togliersi tante soddisfazioni con il pallone tra i piedi. A prenderlo è il Lavello, ambizioso club di Serie D. Alla prima stagione mette in luce una vena realizzativa mai mostrata prima: 16 gol e 10 assist in 31 partite. Numeri da capogiro che fanno alzare l’attenzione su di lui anche di società professionistiche. Decide però di rimanere ancora in Basilicata e nella stagione in corso si conferma. 8 reti, 3 assist in 13 partite solo nel girone di andata fanno strabuzzare gli occhi. E’ quindi il Potenza, attualmente in Serie C, a prelevare l’attaccante argentino nella prima metà del mercato di gennaio. Un colpo importante per la formazione di Bruno Troncini.
Burzio è nel pieno della sua maturità calcistica e non vuole di certo fermarsi ora. L’obiettivo è di consacrarsi anche in Serie C e portare il Potenza alla salvezza, a suon di gol e giocate d’autore in pieno stile ‘argentino‘.