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Stritolato dalle sue stesse, scellerate, scelte alla fine lo hanno portato alle dimissioni. Si potrebbe anche dire che chi di spada ferisce di spada perisce. Carlo Tavecchio, all’epoca presidente federale di emanazione della Lega Nazionale Dilettanti, era stato di fatto costretto a dimettersi proprio sotto i colpi di Cosimo Sibilia che, dopo la mancata qualificazione della nostra Nazionale ai Mondiali di Russia, aveva incalzato quello che tutti, a torto o a ragione, veniva considerato il massimo responsabile del disastro e cioè Carlo Tavecchio.
All’epoca i Dilettanti non fecero bella figura, l’unico ad opporsi in Consiglio di Lega fu il povero Giuseppe Baretti, lasciato però troppo solo. Carlo Tavecchio si dimise, ma Cosimo Sibilia non diventò presidente della Federcalcio e non lo diventò nemmeno alla tornata successiva. Anzi, proprio da quelle elezioni iniziò il suo declino personale fino ad arrivare alle dimissioni di oggi. Dimissioni che, va detto, erano difficile da evitare con un Consiglio ormai pronto a votare contro il Bilancio. Si apre ora la successione, se ne vedranno delle belle.
Scarno il comunicato: Roma, 26 ottobre 2021 – In data odierna Cosimo Sibilia ha rassegnato le sue dimissioni, con effetto immediato e irrevocabile, da Presidente della Lega Nazionale Dilettanti. La gestione, secondo quanto previsto dalle norme, viene trasferita al Vicepresidente vicario Ettore Pellizzari, il quale – entro 180 giorni – dovrà avviare il percorso elettorale e convocare l’Assemblea Straordinaria elettiva della Lega Nazionale Dilettanti.