La società del Picerno non ci sta e sbotta. Nel mirino ci sono la società del Potenza e il Comune che avrebbe chiesto con toni tutt’altro che gentili al Picerno di rinunciare al “Viviani” per disputare la gara contro il Catania: “Guarente e il Potenza vanno ringraziati per averci permesso di completare a luglio la documentazione relativa all’ammissione in Lega Pro. Condanniamo fermamente l’atteggiamento assunto nelle ultime settimane che è irrispettoso nei nostri confronti”. Il dg Greco fa l’elenco delle spese sostenute dal Picerno: “Innanzitutto mi dispiace non aver più ricevuto una risposta telefonica dall’assessore allo sport Patrizia Guma che aveva in estate fatto da tramite con il Potenza per un accordo equo e pacifico. Le carte in tavola col passare delle settimane sono cambiate e nessun esponente comunale si è interessato alla questione lavandosene le mani. Eravamo d’accordo per pagare al Potenza una cifra irrisoria per il fitto del campo, come già avvenuto quando loro sono venuti a giocare da noi in Serie D. Già due anni fa abbiamo pagato 10 mila euro a partita in anticipo alla società del presidente Caiata che non ci ha nemmeno rimborsato per le gare rinviate a causa della pandemia. Pagati al Potenza 40 mila euro a vuoto. Irriguardoso e ingiusto che oggi ci si approfitti della nostra situazione. Forse abbiamo sbagliato a rimanere in zona per dare una mano alle attività del territorio considerando che il calcio genera economia”. Un messaggio viene inviato dal direttore melandrino anche all’associazione Potenza 1919: “Ho parlato con loro della situazione Viviani. Vogliamo che vengano giustificate le spese inserite negli 8 mila euro che ci hanno chiesto a partita per uno stadio che non vale questi soldi perché da ristrutturare. Inspiegabile pagare circa 500 euro di gas e 470 euro di acqua per una sola ora di partita. Assurdi i circa 1400 euro chiesti per la delocalizzazione delle gare delle giovanili del Potenza se il campionato non era ancora iniziato. Ci portino le fatture per dimostrare il danno che gli abbiamo arrecato”. Greco poi ritorna sui vecchi accordi non rispettati dalla società del capoluogo: “Negli anni questa società è stata il maggior azionista del Potenza. Anche prima della retrocessione in D avevamo anticipato altri 40 mila euro al Potenza per giocare al Viviani per il secondo anno di fila. Dopodichè siamo andati a giocare a Marsicovetere e a Tito, ma nessuno anche in questa occasione ci ha rimborsati. Avanziamo dal Potenza una cifra di 80 mila euro e ci aspettavamo un trattamento diverso. Brutto essere trattati come inadempienti dopo tutti i soldi elargiti nel tempo”.
Picerno inferocito: “Guarente e società del Potenza scorretti”P
La società del Picerno non ci sta e sbotta. Nel mirino ci sono la società del Potenza e il Comune che avrebbe chiesto con toni tutt’altro che gentili al Picerno di rinunciare al “Viviani” per disputare la gara contro il Catania: “Guarente e il Potenza vanno ringraziati per averci permesso di completare a luglio la documentazione relativa all’ammissione in Lega Pro. Condanniamo fermamente l’atteggiamento assunto nelle ultime settimane che è irrispettoso nei nostri confronti”. Il dg Greco fa l’elenco delle spese sostenute dal Picerno: “Innanzitutto mi dispiace non aver più ricevuto una risposta telefonica dall’assessore allo sport Patrizia Guma che aveva in estate fatto da tramite con il Potenza per un accordo equo e pacifico. Le carte in tavola col passare delle settimane sono cambiate e nessun esponente comunale si è interessato alla questione lavandosene le mani. Eravamo d’accordo per pagare al Potenza una cifra irrisoria per il fitto del campo, come già avvenuto quando loro sono venuti a giocare da noi in Serie D. Già due anni fa abbiamo pagato 10 mila euro a partita in anticipo alla società del presidente Caiata che non ci ha nemmeno rimborsato per le gare rinviate a causa della pandemia. Pagati al Potenza 40 mila euro a vuoto. Irriguardoso e ingiusto che oggi ci si approfitti della nostra situazione. Forse abbiamo sbagliato a rimanere in zona per dare una mano alle attività del territorio considerando che il calcio genera economia”. Un messaggio viene inviato dal direttore melandrino anche all’associazione Potenza 1919: “Ho parlato con loro della situazione Viviani. Vogliamo che vengano giustificate le spese inserite negli 8 mila euro che ci hanno chiesto a partita per uno stadio che non vale questi soldi perché da ristrutturare. Inspiegabile pagare circa 500 euro di gas e 470 euro di acqua per una sola ora di partita. Assurdi i circa 1400 euro chiesti per la delocalizzazione delle gare delle giovanili del Potenza se il campionato non era ancora iniziato. Ci portino le fatture per dimostrare il danno che gli abbiamo arrecato”. Greco poi ritorna sui vecchi accordi non rispettati dalla società del capoluogo: “Negli anni questa società è stata il maggior azionista del Potenza. Anche prima della retrocessione in D avevamo anticipato altri 40 mila euro al Potenza per giocare al Viviani per il secondo anno di fila. Dopodichè siamo andati a giocare a Marsicovetere e a Tito, ma nessuno anche in questa occasione ci ha rimborsati. Avanziamo dal Potenza una cifra di 80 mila euro e ci aspettavamo un trattamento diverso. Brutto essere trattati come inadempienti dopo tutti i soldi elargiti nel tempo”.
Picerno inferocito: “Guarente e società del Potenza scorretti”P
La società del Picerno non ci sta e sbotta. Nel mirino ci sono la società del Potenza e il Comune che avrebbe chiesto con toni tutt’altro che gentili al Picerno di rinunciare al “Viviani” per disputare la gara contro il Catania: “Guarente e il Potenza vanno ringraziati per averci permesso di completare a luglio la documentazione relativa all’ammissione in Lega Pro. Condanniamo fermamente l’atteggiamento assunto nelle ultime settimane che è irrispettoso nei nostri confronti”. Il dg Greco fa l’elenco delle spese sostenute dal Picerno: “Innanzitutto mi dispiace non aver più ricevuto una risposta telefonica dall’assessore allo sport Patrizia Guma che aveva in estate fatto da tramite con il Potenza per un accordo equo e pacifico. Le carte in tavola col passare delle settimane sono cambiate e nessun esponente comunale si è interessato alla questione lavandosene le mani. Eravamo d’accordo per pagare al Potenza una cifra irrisoria per il fitto del campo, come già avvenuto quando loro sono venuti a giocare da noi in Serie D. Già due anni fa abbiamo pagato 10 mila euro a partita in anticipo alla società del presidente Caiata che non ci ha nemmeno rimborsato per le gare rinviate a causa della pandemia. Pagati al Potenza 40 mila euro a vuoto. Irriguardoso e ingiusto che oggi ci si approfitti della nostra situazione. Forse abbiamo sbagliato a rimanere in zona per dare una mano alle attività del territorio considerando che il calcio genera economia”. Un messaggio viene inviato dal direttore melandrino anche all’associazione Potenza 1919: “Ho parlato con loro della situazione Viviani. Vogliamo che vengano giustificate le spese inserite negli 8 mila euro che ci hanno chiesto a partita per uno stadio che non vale questi soldi perché da ristrutturare. Inspiegabile pagare circa 500 euro di gas e 470 euro di acqua per una sola ora di partita. Assurdi i circa 1400 euro chiesti per la delocalizzazione delle gare delle giovanili del Potenza se il campionato non era ancora iniziato. Ci portino le fatture per dimostrare il danno che gli abbiamo arrecato”. Greco poi ritorna sui vecchi accordi non rispettati dalla società del capoluogo: “Negli anni questa società è stata il maggior azionista del Potenza. Anche prima della retrocessione in D avevamo anticipato altri 40 mila euro al Potenza per giocare al Viviani per il secondo anno di fila. Dopodichè siamo andati a giocare a Marsicovetere e a Tito, ma nessuno anche in questa occasione ci ha rimborsati. Avanziamo dal Potenza una cifra di 80 mila euro e ci aspettavamo un trattamento diverso. Brutto essere trattati come inadempienti dopo tutti i soldi elargiti nel tempo”.